Mirror climbing? Ehm, no!

immagine di uomo che si arrampica sugli specchi e scritta SPORT NAZIONALE ITALIANO

Arrampicarsi sugli specchi è una specialità molto italiana. Eppure sui social mi capita di vedere sempre più scambi tra italiani in cui l’espressione è sostituita dalla traduzione letterale inglese *mirror climbing.

Esempi d’uso: Ora vai tranquillo puoi fare mirror climbing a gogo Non fare mirror climbing per difendere il tuo idolo  Mirror climbing ad altissimo livello! Il mirrorclimbing lo sta facendo lei, sento le unghie fin qui Col suo mirror climbing, mi ha graffiato anche lo schermo del tablet. Nuove frontiere di #mirrorclimbing  Mirror climbing estremo (leggasi “toppa peggiore del buco”) Si chiama mirror climbing ed è un inutile tentativo di sopravvivenza politica

Escluderei che sia sempre un uso ironico: temo piuttosto che molti siano convinti che in inglese si dica proprio così. E invece è inglese farlocco come gli altrettanto maccheronici *fly down e *I know my chicken.

Che io sappia, in inglese non esiste un’espressione equivalente al nostro arrampicarsi sugli specchi e usata con la stessa frequenza. Alcuni dizionari indicano clutching at straws ma è più simile ad “appigliarsi a qualunque cosa” (letteralmente a fili di paglia) pur di salvarsi in una situazione disperata.


In inglese la b di climb non si pronuncia: si dice /klʌɪm/ “claim”.
In tema: Un agnello, un’ape e la b muta…


10 commenti su “Mirror climbing? Ehm, no!”

  1. Asandus:

    L’errore della traduzione letterale di espressioni idiomatiche può avvenire in due sensi. Mi è capitato una volta sotto mano un romanzo firmato da Giorgio Faletti – e poi spiegherò bene perché dico “firmato” e non “scritto” – pieno zeppo di espressioni come “lacrime come diamanti a poco prezzo”, “si scioglieva tra la folla”, e via così; mi chiedevo “ma in che biiiiip d’italiano scrive?”, poi scoprii che erano espressioni idiomatiche inglesi tradotte letteralmente. Ecco da dove mi viene la certezza su quel “firmato” di prima: l’unica cosa che Faletti ha scritto dei suoi romanzi è il suo nome; si faceva scrivere i romanzi da uno “scrittore fantasma” (ma posso tradurlo letteralmente? 😀 ) ammeregano e poi li dava in pasto a qualche “traduttore” della mutua. Lezione numero uno tratta da quei libri: le espressioni idiomatiche non si traducono, ma si cerca l’equivalente.

  2. Daniele A. Gewurz:

    @Asandus: Sai per certo che Faletti avevi qualche “scrittore fantasma” (o, come si diceva in italiano, un “negro”)? Mi ricordo che se ne parlava ma lui negava sdegnato, e trattò in modo anche cafone (“querelle estiva e premestruale”) due traduttrici che segnalarono i calchi dall’inglese nella sua scrittura

  3. Daniela:

    Un’altra possibile traduzione che ho trovato è “to argue that black is white”.

  4. Asandus:

    @Daniele A. Gewurz
    Sì, infatti, la sua cafonaggine in quell’occasione mi è sembrata una chiara ammissione di colpa. Quella, assieme alla citata traduzione letterale di frasi idiomatiche, non indica la certezza assoluta, chiaro, ma una probabilità superiore al 90%.

    @tutti
    Questa mi è venuta in mente così: parecchi anni fa incappai in questo blog: con molta ironia traduce letteralmente in inglese frasi idiomatiche italiane. È un peccato che non lo aggiornino più da tanti anni…

  5. Emy:

    Ancora applausi, Licia.
    Sono anni che inorridisco di fronte all’uso spregiudicato ed errato e niente affatto ironico dell’inesistente *mirror climbing che vedo sui social network e non solo, purtroppo.

    Per non dire di quando sento dai media o da persone che praticano l’arrampicata parlare di climbing e dei climber con la b bella udibile.

    E meno male che il (magnifico) gioco Tomb Raider è ormai storia degli anni Novanta e Lara Croft è in età da pensione, perché sentir dire tOmB rAider (tre errori in due parole) mi urtava non poco.

    Again, brava, non mi stanco mai di dirtelo.

  6. Asandus:

    @Emy
    Su TUM REIDER (italianizzato secondo la pronuncia, già 😀 ) ti devo contraddire: sono usciti tre giochi nuovi negli ultimi anni, uno solo alla fine dell’anno scorso. Quindi rassegnati: il periodo di TOMB RAIDER (ancora una volta, la scritta è basata sulla nostra pronuncia) non è ancora finito.

  7. John Dunn:

    Per me ‘clutching (grasping) at straws’ può essere equivalente a ‘arrampicarsi suglii specchi’, almeno in certi contesti. Forse sbaglio, ma non penso che ci sia in inglese un’altra espressione idiomatica con questo senso. Per questa ragione mi piacerebbe veder entrare nel inglese l’espressione mirror cimbing (ma meglio sarebbe climbing the mirrors), ma come effetuarlo senza che qualcuno se ne accorga??

  8. Lector:

    Beh, c’è sempre da sperare nell’interscambio culturale.
    La mia insegnante d’inglese, quarantasei anni fa, soleva dirci che in Inghilterra l’espressione italiana “affamato come un lupo” si doveva tradurre nell’equivalente logico “as hungry as a hunter”.
    Tuttavia, mi pare che anche “as hungry as a wolf” abbia attualmente la sua piena dignità idiolettica.
    Caso d’interscambio culturale?

  9. Licia:

    @Lector, mi sono incuriosita e ho dato un’occhiata ai dati di Google Ngram Viewer per avere un’indicazione di tipo diacronico. I risultati vanno sempre presi con cautela, comunque dal corpus di inglese generico si ricava che l’espressione as hungry as a wolf era in uso già nel XIX secolo.

    Un dettaglio che dà un’indicazione di quali sono i sostantivi più frequenti dopo as hungry as nel corpus di inglese globale (nessuna distinzione geografica):

    grafico Ngram Viewer

    Se si fa la stessa ricerca per il corpus British English, prevale as hungry as a hunter, seguito da as hungry as a wolf.

    Diverse “intensità” di fame in questi esempi da un Concise Dictionary Of Metaphors and Similes pubblicato in India e non so quanto affidabile (bear e wolf sono ripetuti due volte!):

    as hungry as a bear, a church mouse, wolk, hawk, horse, hunger, wolf

    Aggiungo anche un riferimento a una vecchia canzone dei Duran Duran, hungry like the wolf, che però dovrebbe far riferimento a un senso figurato di wolf, uomo con comportamento sessualmente aggressivo (cfr. Fischi e fischietti: wolf whistle vs dog whistle)

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