Non conoscevo la parola inglese brumation, nata nel 1965 come termine zoologico per descrivere lo stato di torpore invernale di alcuni rettili, caratterizzato da attività fisiologica ridotta con temperatura e valori metabolici abbassati. In italiano si riscontrano occorrenze del calco brumazione.
In senso esteso brumation può essere usata anche in rifermento a persone: descrive l’indolenza che si prova in alcune giornate invernali e in particolare nel periodo natalizio.
E la bruma?
La parola brumation è modellata su hibernation, “ibernazione”, e ha come etimo il latino classico brūma, “inverno” (cfr. l’aggettivo letterario brumal, “invernale”), con il suffisso –ation.
Grazie all’etimologia ho imparato anche che la parola italiana bruma non significa solamente nebbia o foschia ma ha anche un’altra accezione letteraria ormai desueta: un tempo indicava il solstizio d’inverno e quindi anche il periodo più freddo dell’inverno.
In latino brūma nasce infatti dalla contrazione di brevissĭma (dies), il giorno più breve dell’anno. Il significato contemporaneo di nebbia si è affermato invece per interferenza del francese brume.
Riferimenti etimologici: Oxford Dictionaries e Vocabolario Treccani.
Vedi anche: Nevicate eccezionali: parole per la neve e altri fenomeni meteorologici tipicamente invernali quali gelicidio e galaverna.
Flavia:
Una bella parola, ‘brumation’; non capisco però l’estensione al periodo natalizio che sarà anche fatto di giorni ‘brevi’ ma intensi e gioiosi, non uggiosi.