Superstizioni inglesi: “Hello Mr Magpie!”

nidoSu un platano di fronte a casa c’è un nido che dovrebbe essere di gazza (ma per confermare dovrei riuscire a vedere i suoi occupanti, impresa finora fallita).

Da qualche anno le gazze si vedono ovunque, anche in città come Milano, ma non sono sempre state così diffuse. Io le avevo viste per la prima volta in Inghilterra, ormai parecchi anni fa, e da allora le associo agli inglesi per una loro superstizione davvero curiosa. 

Nel Regno Unito, ma anche in Irlanda, vedere una singola gazza (magpie) porta male. Per evitare sventure, bisogna salutarla dicendo “Hello Mr Magpie, how’s your wife?” e sollevando il bordo del cappello, vero o virtuale, in segno di saluto.

MrMagpieChi a suo tempo me l’aveva spiegato mi aveva suggerito di osservare il comportamento delle persone: alla vista di una singola gazza, molte si portavano la mano alla fronte, o meglio, appoggiavano l’indice e lo ritraevano, cercando di dissimulare il gesto del saluto con una grattatina o altri movimenti, probabilmente un po’ imbarazzati per la propria superstizione.

Se però le gazze sono più di una, il pericolo è scampato e si avrà un’indicazione sul proprio futuro, da interpretare con questi versi, in base al numero di gazze:

One for sorrow,
Two for joy,
Three for a girl,
Four for a boy,
Five for silver,
Six for gold,
Seven for a secret never to be told.


Ci sono curiosi intrecci etimologici e ornitologici nei nomi gazza e magpie. Il nome scientifico è Pica pica, che in italiano si ritrova nel nome letterario della gazza, pica, e in alcuni nomi regionali per la ghiandaia e altri uccelli (altri dettagli in Vocabolario Treccani).

Pica in latino è la forma femminile di picus, il picchio, ed è anche all’origine, attraverso il francese antico, dell’inglese pie, che un tempo in inglese indicava vari tipi di uccelli. Mag invece è un abbreviazione del nome proprio Margaret, che nel lessico popolare era usato in riferimento a donne garrule (cfr. il nome scientifico della ghiandaia, Garrulus glandarius) e nel linguaggio familiare era spesso usato come nome per uccelli (fonte: Online Etymology Dictionary).

Un riferimento a nome di donna si ritrova anche in gazza, dal nome proprio Gaia (dal latino gaia) dato scherzosamente alle gazze.

Nuovo post: Storie di uccelli neri, in inglese


7 commenti su “Superstizioni inglesi: “Hello Mr Magpie!””

  1. Elio:

    […]
    eight for a wish,
    nine for a kiss,
    ten for a bird you must not touch!

    E ammetto di salutarle sempre, sia che siano una sola che in gruppo!!

  2. Ilaria:

    Pensando a chi si infila una mano in tasca al passaggio di un corteo funebre in Italia, direi che il gesto scaramantico inglese è addirittura elegante! 😉

  3. Shaheen:

    Guilty! I salute magpies too! And, guess what… a friend of Irish descent got me into the habit at university!!

  4. Licia:

    @Elio: non sapevo che fosse stata importata anche in Italia!
    @Ilaria: davvero, rispetto a certe nostre superstizioni… 😉
    @Shaheen: anch’io l’ho imparato quando ero a Salford, anche se da chi non ricordo proprio!!

  5. Tress:

    Sono capitato nel tuo blog per caso ma ti ringrazio perchè ora capisco meglio le liriche di Good Morning Mr. Magpie dei Radiohead.

  6. Licia,:

    @Tress, grazie, non conoscevo la canzone. Per chi come me fosse curioso, eccola:

    You got some nerve coming here
    You got some nerve coming here
    You stole it all
    Give it back
    You stole it all
    Give it back
    Good morning, Mister Magpie
    How are we today?
    Now you’ve stolen all the magic
    I turn my back, walk away
    You know you should
    But you don’t
    You know…

  7. Mauro:

    In una puntata di Top Gear (programma di auto sportive e altre cose della BBC inglese) i tre conduttori parlavano del saluto alle gazze e solo qui sono riuscito a trovare cosa fosse.
    Grazie mille.
    Mauro

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