Questa vignetta americana è di un anno fa [2016] ma è tuttora attuale: in inglese l’espressione dog whistle è stata usata spesso in questi giorni a proposito delle parole di Donald Trump sulle manifestazioni violente di estrema destra a Charlottesville di sabato 12 agosto 2017 in cui è morta una donna.
Dog whistle è il fischietto di richiamo a ultrasuoni che solo i cani possono udire. In senso figurato in politica è quindi un messaggio “in codice” rivolto a chi ha orecchie per intendere, come i propri seguaci.
Il dog whistling di Trump su Charlottesville
Il giorno degli incidenti Trump ha condannato in modo generico odio, intolleranza e violenza (“hatred, bigotry and violence on many sides”). Non ha fatto alcun riferimento esplicito ai razzisti, nazionalisti bianchi e neonazisti in azione a Charlottesville, che quindi hanno recepito un messaggio rassicurante nei loro confronti. Molti hanno fatto notare che si trattava di un dog whistle, tra cui la BBC:
Dopo due giorni di forti pressioni, Trump ha fatto una dichiarazione più specifica ma con ulteriore dog whistling. È poi seguita la conferenza stampa del 15 agosto in cui ha difeso gli estremisti di destra “brava gente” e per questo è stato ringraziato dall’ex capo del Ku Klux Klan (KKK). I messaggi di Trump alla sua base da impliciti sono quindi diventati espliciti e c’è chi ha ironizzato che il dog whistle si è trasformato in bullhorn, un megafono.
Aggiornamento 2019 – Nuovi esempi americani e britannici in Dog whistles: The secret language politicians are using (BBC).
Wolf whistle
Il dog whistle non va confuso con il wolf whistle, che invece è il fischio di apprezzamento a donne attraenti fatto da uomini volgari, di solito per la strada: wolf è una parola colloquiale che descriveva donnaioli o uomini con comportamenti sessualmente aggressivi.
Il wolf whistle fa parte del fenomeno noto come catcalling, le molestie quali fischi e volgarità a sfondo sessuale urlate alle donne che passano (non c’entrano i gatti: catcall era il nome di un fischietto usato a teatro per esprimere disapprovazione).
L’ambiguità dei sintagmi nominali inglesi
Il confronto tra dog whistle e wolf whistle, due espressioni solo in apparenza simili, ci ricorda le potenziali ambiguità dei sintagmi nominali inglesi (i nomi composti o noun stack).
A parte la polisemia dei singoli elementi, come whistle che può essere sia il fischio che il fischietto, non è sempre ovvio che tipo di relazione ci sia tra i due sostantivi noun1+noun2 (ad es. “per il cane” in dog whistle vs “prodotto dal lupo” in wolf whistle vs “del toro” per il senso letterale di bullhorn). La classificazione di Learning compound noun semantics evidenzia questa complessità:
Altri dettagli sull’interpretazione dei sintagmi complessi inglesi:
♦ LHC, analisi linguistica e “noun stack”
♦ “noun stack” e sequenze di aggettivi
Non tutti i nomi composti sono descritti da dizionari e glossari e per avere subito indicazioni utili per risolvere le ambiguità e indirizzare meglio le proprie indagini è consigliabile iniziare da una ricerca per immagini.
Ho visto ad esempio dog whistle spiegato nei media italiani come “fischio” ma sarebbe bastato cercare qualche vignetta per capire che il riferimento letterale su cui è basato il senso figurato era invece il fischietto.
A questo proposito, anche la vignetta di Matt Wuerker (marzo 2016) è ancora attuale:
Tutt’altro tipo di metafora con fischietto è invece quella del Whistleblower, un concetto poco italiano.
Aggiornamento settembre 2019 – Nuovo post con vignetta americana sugli eventi che potrebbero portare all’impeachment di Donald Trump in cui sono contrapposti i concetti di whistleblower e dog whistle: Casa Bianca: il whistleblower NON è una talpa!
Vignetta: Robert Ariail