Un commento a Prestiti e calchi in italiano mi ha fatto venire in mente un articolo che avevo letto un po’ di tempo fa, Italian spelling, and how it treats English loanwords di Christopher Upward e Virginia Pulcini, interessante perché riassume l’evoluzione dell’ortografia italiana, ne descrive le incongruenze (vedi sotto) e analizza le modalità di assimilazione dei prestiti dall’inglese:
- Prestito non integrato: la tendenza attuale è l’adozione dei forestierismi senza modifiche, tempo fa invece si preferivano i calchi e i prestiti “adattati”. Grazie a questo fenomeno, usiamo combinazioni di grafemi estranee all’ortografia italiana tradizionale, ad es. budget, deadline, show.
- Assimilazione grafica: rara, descrive una grafia alternativa più consona alle convenzioni italiane, come nailon per nylon, oppure ipercorrettismo che porta a sostituire alcuni caratteri con altri “stranieri”, ad es. byke al posto di bike.
- Assimilazione morfologica: avviene quando si formano nuove parole con un suffisso italiano equivalente a quello inglese, ad es. –azione e –ation (standardizzazione) oppure –ism e –ismo (turismo), quando si aggiunge una vocale finale ai sostantivi (alligator ➝ alligatore; shakespearian ➝ shakespeariano) o are ai verbi (format ➝ formattare).
- Italianizzazione delle consonanti inglesi: comune in passato nei prestiti integrati, riguardava le lettere non presenti nell’alfabeto italiano, ad es. J veniva convertita in GI (jungle ➝ giungla, pyjamas ➝ pigiama), K in C (beefsteak ➝ bistecca, folklore ➝ folclore), CH in CI (lynch ➝ linciare), SH in SC o SCI (sheriff ➝ sceriffo, shawl ➝ scialle) ecc.
- Italianizzazione delle vocali inglesi: avviene soprattutto nella pronuncia; nella forma scritta veniva adottata per le combinazioni di vocali considerate estranee al nostro sistema, ad es. OO e OU sono diventate U (taboo ➝ tabù, tourism ➝ turismo).
Peculiarità dell’ortografia italiana
Le principali incongruenze nell’ortografia italiana sono causate da “omografia” (a fonemi diversi è associata la stessa lettera) ed “eterografia” (lo stesso fonema viene scritto in modi diversi).
Coppie di fonemi resi con la stessa lettera:
/e, ɛ / si scrivono E
/o, ɔ/ si scrivono O
/ɪ, j/ si scrivono I
/u, w/ si scrivono U
/s, z/ si scrivono S
/ts, dz/ si scrivono Z
Fonemi realizzati con lettere diverse:
/k/ si scrive C in casa ma Q in qui
/g/ si scrive G in gatto ma GH in ghiro
/ʧ/ si scrive C in cera e arance ma CI in ciao e camicie
/ʤ/ is scrive G in gelo ma GI in giusto
/ʃ/ si scrive SC in scemo ma SCI in sciarpa
ecc.
Vedi anche: Parla come mangi 1, sulla pronuncia delle parole inglesi in italiano
Suomitaly:
Mi è tornato in mente che da piccolo chiamavo gigomma/gingom la gomma da masticare ovvero il “chewing gum” 🙂
Licia:
@ Suomitaly: io conoscevo cingomma, probabilmente la preferenza per /ʧ/ o /ʤ/ è una differenza fonetica nord/sud? In Romagna, dove sono cresciuta, si diceva invece cicles (“una cicles”), un prestito in questo caso dallo spagnolo chicle.
Suomitaly:
Non saprei. La variante “cingomma” era anche utilizzata dalle mie parti.
Ricordo che “cicca” era utilizzata.
Elio:
A quanto ne so, il termine cicles deriva dal nome della marca delle gomme masticate dagli americani durante il periodo della liberazione…
http://en.wikipedia.org/wiki/Chiclets