Pubblicato il 15 ottobre 2008 in blogs.technet.com/terminologia
Mi è arrivata una richiesta insolita: una partecipante a un convegno del lontano 2001 cercava una copia di un mio intervento di allora sulla localizzazione.
Ci ho messo un po’ a recuperare la presentazione ma è stato interessante riaprirla a distanza di anni: è un’ulteriore conferma di come l’approccio alla localizzazione si sia evoluto e l’attenzione si sia spostata dalle attività di traduzione alla gestione della terminologia.
Una cosa però non è cambiata: le scelte linguistiche e terminologiche per un prodotto devono sempre tenere conto del profilo dell’utente.
Non sempre l’utente tipico del prodotto originale e di quello localizzato coincidono. Nel decidere la terminologia vanno valutati il livello di esperienza dell’utente tipico, le sue conoscenze specifiche, l’eventuale propensione per termini inglesi e la visibilità del termine (ad es. se descrive funzionalità che promuoveranno il prodotto).
A questo proposito la presentazione che ho riesumato contiene un diagramma per "visualizzare" le scelte terminologiche posizionandole in base alle preferenze per la terminologia più o meno tecnica e per l’adozione di prestiti inglesi o termini italiani, determinate dal tipo di utente a cui è diretto il prodotto o che ha contribuito alla diffusione dei concetti descritti.
Anche se alcuni esempi andrebbero aggiornati (Plug&Play ed e-commerce non sono in auge come allora!), il modello è sicuramente ancora valido:
Confrontando i modelli per lingue diverse, a parità di prodotto e di concetti rappresentati si vedrebbe che alcuni termini sono posizionati diversamente.
Uno strumento di sviluppo italiano, ad esempio, probabilmente avrebbe più termini nel quadrante in alto a sinistra (propensione per i prestiti dall’inglese) mentre per il prodotto equivalente francese potrebbero essercene di più nel quadrante in basso a sinistra (preferenza per i termini "autoctoni").
Vedi anche: Il concetto di “user persona” nel software e Istruzioni inutili, contesto e utente finale.
Per esempi di scelte terminologiche in base all’utente finale, Effetto mouseover: la "serrandina" e Usare sempre il flussometro!