Avete notato la risemantizzazione dei verbi troll in inglese e trollare in italiano? Qualche esempio di titoli di inizio 2017:
Accezione originale di trollare
In nessuno dei titoli qui sopra i verbi troll e trollare possono essere interpretati con il significato noto da tempo di “comportarsi da troll”, cioè intervenire con commenti deliberatamente provocatori od offensivi in una comunità digitale per istigare reazioni negative da chi è preso di mira o si sente coinvolto.
Nuova accezione di trollare
Il nuovo significato di troll, e quindi anche del calco trollare, è più simile a sbeffeggiare, prendersi gioco di qualcuno pubblicamente sui social o altri media. Più volgarmente: una presa per il culo, alla grande (detta anche perculata, dal nuovo verbo perculare).
In questa accezione di trollare l’intento malevolo non è una caratteristica distintiva, anzi, di solito prevalgono aspetti ludici e satirici. Inoltre, lo scopo di chi trolla* non è la reazione di chi è preso di mira, spesso neppure coinvolto direttamente (cfr. subtweet e throw shade), ma il riconoscimento da parte della comunità digitale, che si manifesta con “mi piace” e condivisioni, nell’intento di far diventare virale il proprio contributo.
Esempio: Trump trollato da @TrumpDraws:
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[21 giugno 2017] Aggiungo un altro esempio da Londra con protagonista Elisabetta II in occasione del “discorso della regina”, la cerimonia di inizio di una nuova legislatura:
Finora non ho trovato il nuovo significato di trollare e del sostantivo corrispondente trollata in nessun dizionario di italiano, ma si sa che nel mondo digitale le parole possono subire evoluzioni molto rapide. Per riconoscerle è utile l’approccio onomasiologico del lavoro terminologico che confronta i concetti analizzando le loro caratteristiche distintive.
Trollare, parola del XXI secolo!
Considerazioni lessicali a parte, credo che i neologismi semantici troll e trollare siano anche parole emblematiche della società contemporanea: viene dato molto valore al coinvolgimento virtuale per [avere l’illusione di] essere parte degli eventi contemporanei.
Vedi anche:
♦ Vecchi e nuovi troll (etimo: non c’entra la mitologia nordica!)
♦ Trollaio e altre parole nuove (lo erano nel 2014)
♦ Subtweet → frecciate 2.0 (molto usati per trollare su Twitter)
♦ Blastare: dai videogiochi a Mentana (un altro neologismo in tema)
* Nella nuova accezione chi trolla non è descritto come troll, parola che per ora mi sembra continui ad avere solo connotazioni negative.
Licia:
Il profilo Twitter del dizionario Merriam-Webster continua a trollare Donald Trump per i suoi errori di ortografia. Ultimo spunto due tweet, poi cancellati, in cui Trump aveva ripetutamente sbagliato a scrivere il verbo heal (guarire, sanare).
Chi gestisce il profilo del dizionario ha subito compilato questa guida rapida:
C‘è chi commentato che quello di Trump magari era un lapsus freudiano (Freudian slip) dovuto a interferenza del saluto nazista heil.
Va anche notato che heel oltre a descrivere un individuo spregevole è anche il tacco delle scarpe e il tallone (cfr. Achille’s heel) e come verbo ha vari significati tra cui rifare i tacchi delle scarpe ma anche tallonare e stare alle calcagna. Heel è anche il comando che si dà al cane per farlo camminare vicino al padrone, da cui l’espressione bring someone to heel che vuol dire ridurre all’obbedienza, portare all’ordine, anche in senso figurato. Su tutto questo ci sono state molte battute e giochi di parole.
Marco B:
Lapsus in fondo comprensibile, Trump e’ well heeled…
Licia:
@Marco 😀
(per chi non conosce l’espressione, aggiungo che vuol dire “pieno di soldi” e ne approfitto per ricordare anche under the heel of someone, usato per descrivere chi è soggiogato, ad es. da un dittatore)
@lukazzu:
Nel wrestling esiste l`espressione “turn heel” quando un “face”, cioe` un buono, diventa cattivo nella storyline, ai miei tempi ricordo di Hulk Hogan, face per eccellenza che per esigenze narrative divenne Heel
Licia:
@lukazzu, grazie per il riferimento. Intanto, un nuovo esempio: il lupo perde il pelo ma non il vizio!