La locuzione inglese La La Land /laːlaː lænd/ è subito riconoscibile grazie al titolo dell’omonimo film ma si fa notare anche per alcuni aspetti linguistici particolari.
È un nome ironico per Los Angeles, dalla reduplicazione dell’acronimo LA. Viene associato allo stile di vita e agli atteggiamenti di chi vive a Hollywood.
Ha poi assunto anche il significato figurato di “mondo della fantasia”, “mondo dei sogni”. Uno dei molti esempi da Oxford Dictionaries: His dreamy smile faded, and he returned from la-la land (in questa accezione di solito si scrive con iniziali minuscole e trattino).
Reduplicazione espressiva
La reduplicazione è un fenomeno morfologico e sintattico comune a molte lingue che consiste nella ripetizione di un’unità lessicale. In alcune lingue è un meccanismo grammaticale, ad es. serve a formare il plurale; in altre, come l’italiano, ha invece funzione espressiva: esempi e dettagli in The World Atlas of Language Structures.
In italiano la reduplicazione è usata in vari modi: come intensificatore, ad es. magro magro, mogio mogio, piano piano, su su, in fondo in fondo; per sottolineare la pienezza del significato, ad es. un pomodoro rosso rosso, abito a Milano Milano (in città e non nei dintorni), un’insalata insalata (di foglie e non di altri ingredienti); per indicare azioni o eventi ripetuti, come fuggi fuggi, magna magna, lecca lecca. Altri esempi nell’Enciclopedia dell’Italiano Treccani.
La reduplicazione è comune nel linguaggio infantile, non solo con valore intensivo ma anche in parole come tata, pappa, pipì, popò. È frequente anche nelle onomatopee reduplicate, come tran tran, toc toc, cucù*, bla bla.
Ci sono anche esempi di reduplicazione parziale, ad es. in inglese la sillaba la di tra la o tra la la può essere ripetuta più volte, sia per indicare un motivetto che viene canticchiato (cfr. italiano trallallà) ma anche, ironicamente, per esprimere spensieratezza, ad es. “and, tra la la la la, I’m having lunch with her and dinner with him” (cfr. Oxford Dictionary per altri esempi).
Aggiornamento: altri dettagli ed esempi nei nuovi post
►► Lupo cattivo in inglese, con reduplicazione
►► Il “super duper missile” di Trump
►► Altalena per due, con reduplicazione
Fool ≠ folle
La tagline originale del film La La Land è Here’s to the fools who dream. Nella versione italiana è diventata Dedicato ai folli e ai sognatori dove si può notare lo stesso falso amico popolarizzato dalla traduzione errata di una frase attribuita a Steve Jobs e descritta in “Stay hungry. Stay foolish” in italiano. Fool vuol dire sciocco, poco accorto, ingenuo e non ha nulla a che vedere con la follia. In tema, la locuzione inglese (live in a) fool’s paradise è simile a quella italiana (vivere nel) mondo delle favole.
* A proposito di cucù / cuculo, in inglese britannico esiste l’espressione cloud cuckoo land, molto simile a la-la land. In origine è una una traduzione letterale di Νεφελοκοκκυγία, Nubicuculia, la città tra cielo e terra costruita dagli uccelli nell’omonima commedia di Aristofane. In italiano abbiamo vivere tra le nuvole, testa tra le nuvole, cascare dalle nuvole…
Ivo:
Mi sa che parami non è più un falso amico ma una nuova accezione di folle…
Alessandra:
Ho visto il film e anche nei sottotitoli della canzone “All the fools who dream” hanno tradotto fool e foolish con folle.
https://www.youtube.com/watch?v=h4l-eb4K46w