Avete mai fatto caso alle descrizioni delle coperte di poliestere che risultano particolarmente morbide e vellutate al tatto?
È probabile che il tessuto venga identificato come pile coral fleece, una locuzione che mi fa sorridere perché è come dire che un maglione è fatto di lana Shetland wool.
Il tessuto sintetico noto in italiano come pile ha infatti tutt’altro nome in inglese, [polar] fleece. L’ho già descritto in Il pile, un falso amico potenzialmente imbarazzante, dove ho preso spunto da un episodio buffo per descrivere l’origine dello pseudoanglicismo pile e termini correlati come pill fleece e anti-pilling fleece.
Ho anche osservato che il nome coral fleece, un tipo di pile, non ha nulla a che fare con il corallo e probabilmente è stato scelto solo per la sua assonanza con polar fleece.
Coral fleece è un esempio di arbitrarietà denominativa che rende più complessa la coerenza terminologica in altre lingue. In italiano lo dimostra la discrepanza tra l’iperonimo pile e l’iponimo coral fleece, che evidenzia inoltre la scarsa trasparenza dei prestiti.
Alpha T:
Non mi scandalizza più di tanto, perché può essere inteso come un marchio, tipo “la speciale lama Miracle Blade”