Durante la Giornata ProGrammatica 2016, festeggiata oggi, verrà dato spazio alle parole fuori moda “troppo spesso dimenticate per pigrizia o trascuratezza”.
immagine da Pinterest . |
Non tutte le parole dimenticate si prestano ad essere recuperate. A me ad esempio piace molto zerbinotto ma finora non sono mai riuscita a usarla in una conversazione normale perché rappresenta un concetto inattuale.
Prendo spunto proprio da zerbinotto per raccogliere alcune parole disusate che richiamano il tema della Giornata ProGrammatica, L’italiano e la creatività: marchi e costumi, moda e design, perché identificano uomini alla moda e/o galanti, aggettivo che un tempo aveva anche l’accezione di “elegante”. Le definizioni sono tratte dal Vocabolario Devoto-Oli.
Zerbinotto – giovanotto azzimato, dai modi ostentatamente galanti, con un senso di affettazione fra ridicola e urtante. Diminutivo di Zerbino, personaggio dell’Orlando Furioso.
Azzimato – vestito e acconciato con estrema cura e ricercatezza; agghindato, in ghingheri. Dal provenzale antico azesmar, cfr. accismare, “acconciare, ornare” dal francese antico acesmer, dal greco akkismós “moina”.
Ghingheri – solo nella locuzione familiare e scherzosa in ghingheri, di persona vestita con vistosa eleganza. Forse voce imitativa.
Arbiter elegantiarum (o elegantiae) – chi si atteggia a modello di raffinatezza in qualsiasi manifestazione e specialmente nel vestire. Appellativo dato da Tacito negli Annali a un Gaio Petronio, identificato da alcuni con l’autore del Satyricon.
Figurino – persona azzimata e abbigliata sempre all’ultima moda. Diminutivo di figura.
Elegantone – persona che nel vestire ostenta un’eleganza più vistosa che raffinata.
Dandy – giovanotto alla moda, elegantone. Etimologia incerta, forse da Dandy, vezzeggiativo di Andrew, in Jack-a-dandy, “presuntuoso, vanitoso”.
Gagà – giovanotto che ostenta un’eleganza ricercata e affettata, dandosi arie da gran signore. Dal francese gaga “vecchio rammollito”, voce di origine onomatopeica.
Bellimbusto – uomo fatuo e ricercato nel vestire, amante della bella vita. Da bello in busto, “impettito”.
Damerino – uomo lezioso, molto ricercato nel vestire o che fa il galante con le donne. Da damo (fidanzato)
Cascamorto – corteggiatore lezioso. Da casca(re come) morto.
Vagheggino – corteggiatore fatuo e galante. Da vagheggiare.
Cicisbeo – nel ’700, l’accompagnatore ufficiale di una dama (con una sfumatura di galanteria e leziosità, che non è in cavalier servente). Voce onomatopeica.
Ganimede – damerino, vagheggino. Dal greco Ganymēdēs, nome del mitico fanciullo coppiere degli dei.
dal Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana di Pietro Fanfani (1884) |
Concludo con una parola moderna (anni ’70) che però mi pare già logora: modaiolo, il seguace o meglio succube dell’alternarsi delle mode. Nel XXI secolo infatti si dice fashion victim!.
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Vedi anche: altri post con il tag diacronia tra cui Parole del passato e Alphabet of the obsolete.
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Watkin:
Non capisco il valore onomatopeico di “cicisbeo”
Monmartre:
Dal parlottio:
http://unaparolaalgiorno.it/significato/C/cicisbeo
oppure
http://dizio.org/it/cicisbeo
Marco:
Per modaiolo / fashion victim, vedo sempre più fashionista (a volte al plurale scritto fashionistas).
Licia:
@Marco, adozione facilitata anche dal suffisso –ista che non viene avvertito come “estraneo”, anche se nell’uso inglese si tratta di un prestito dallo spagnolo, cfr. Frugalista
Marco B:
Qui va di moda il termine Corbynista, credo proprio su calco di fashionista, per indicare in modo dispregiativo i sostenitori di Jeremy Corbyn.