C’è un altro modo di interpretare la domanda Font è maschile o femminile?, come si legge oggi in The Guardian in True to type: how we fell in love with our letters: i tipi di carattere con peso maggiore (ad es. con aste spesse) e profili spigolosi danno l’idea di mascolinità (esempio: Colossalis), mentre i caratteri vezzosi e leggeri, con profili sinuosi, richiamano femminilità (esempio: Brioso). Si tratta di un’associazione automatica, come per certi colori: un neonato vestito di rosa ci fa subito pensare che sia una bambina.
Per chi è interessato all’argomento, è un articolo davvero dettagliato che si sofferma sulle connotazioni date dai vari tipi di carattere e il loro uso in pubblicità, branding aziendale e generi letterari e dà a molte informazioni storiche e lessicali (evidenzia anche l’ambiguità terminologica di font e typeface di cui avevo parlato anch’io qui).
Non fa accenno, invece, alla possibile influenza della cultura di appartenenza: secondo me, se si prende in mano una rivista o un romanzo scritti in inglese, abbastanza spesso si riesce a capire se è una pubblicazione americana o britannica proprio dal tipo di carattere usato, ma non saprei essere più precisa perché è una sensazione visiva, non basata su conoscenze tipografiche specifiche.
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Vedi anche: Tu Vuo’ Fa’ l’Americano?, sul diverso aspetto di titoli americani e inglesi.
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Elio:
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http://www.mantellini.it/?p=9662
( Consultare le font )
Licia:
…il tanto bistrattato Comic Sans! Ne parlava la settimana scorsa Chi vuole uccidere il Comic Sans e uno dei commenti segnalava che non è disdegnato neanche dall’Ordine dei Giornalisti per alcuni bandi!
E a proposito di commenti, io avevo aggiunto questo:
Immagine: Wikipedia