È arrivata la fine del 2015 ma per l’italiano non ho visto molti elenchi di parole dell’anno, a parte quello di Massimo Arcangeli per la Repubblica. È composto da buona scuola, gender, Italicum, salvabanche, partito nazione, Expo, DAESH (ma non Isis), migrante, Grexit, Vatileaks, Giubileo, smartwatch, emoji e dai nomi Star Wars e Astrosamantha*.
Di queste parole per me la più rilevante è migrante, non solo perché è ricorrente negli eventi del 2015 ma anche perché è trasparente solo in apparenza. È usata con grande frequenza ma senza la piena consapevolezza che può avere accezioni diverse in base al contesto d’uso.
Non sono ovvie neanche le differenze di significato e d’uso tra migrante e parole e termini correlati, come immigrante, immigrato, rifugiato, profugo. Ne ho conferma dalla decine di migliaia di ricerche arrivate su alcuni miei post in tema, tra i più visualizzati del 2015:
♦ Migranti, emigrati e immigrati (alcune differenze diacroniche e d’uso)
♦ Il gerundio che non era un participio (la manipolazione della parola migrante)
♦ Refugee e rifugiato: il lessico della migrazione (termini inglesi e italiani che solo in
apparenza sono equivalenti)
♦ Le differenze tra rifugiati e migranti (terminologia UE e UNHCR e lessico comune)
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Aggiornamento – I lettori di Repubblica hanno scelto Astrosamantha, l’identificativo di Samantha Cristoforetti su Twitter. Arcangeli ipotizza che da nome proprio astrosamantha si possa trasformare in nome comune femminile con il significato di “astronauta italiana”.
Fra qualche mese vedremo se è davvero così o invece se si tratta di un occasionalismo.
Un suggerimento d’ascolto: Parole per un anno, la puntata di La lingua batte del 27 dicembre, con riflessioni su alcune delle parole che hanno caratterizzato il 2015, classifiche di fine d’anno, antipatia per le parole (come apericena!), forestierismi, usura delle parole, termini tecnici vs tecnicismi, neologismi e criteri di inclusione nei vocabolari…
Un suggerimento di lettura: se riuscite a recuperarlo, Vita agra (e breve) dei neologismi così tanto neo- da sparire, un articolo di Giuseppe Antonelli su La lettura del 20 dicembre che prende spunto dalle parole indicate come significative di un anno o di una stagione sociale o politica ma che spesso non reggono alla prova del tempo.
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Vedi anche:
♦ post con tag neologismi
♦ Elenco di anglicismi istituzionali (stepchild adoption, hotspot, coding, Very Bello…)
♦ Occasionalismi o neologismi? (un metodo per stabilirlo)
♦ Un’emoji parola dell’anno 2015 (in inglese, per Oxford Dictionaries)
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Buon 2016 a tutti!
Marco:
Buon Anno Licia!
Sperando in un futuro migliore in cui non si saranno più migranti, immigranti, immigrati, rifugiati, profughi ma solo cittadini del mondo…
Massimo S.:
Come ogni fine dell’anno si è riproposta la serie di sequestri di fuochi d’artificio illegali, e poi, la lista dei feriti e mutilati per aver incautamente sparato tali fuochi per festeggiare l’anno nuovo.
Per fortuna aumentano quelli che volontariamente scelgono di non accendere fuochi di artificio pericolosi, e sempre più comuni hanno ‘vietato’ i fuochi d’artificio a tutela della persona, dell’ambiente e degli animali…
Purtroppo questi comuni si sono definiti, o sono stati definiti da alcuni mezzi d’informazione, “botti free”, perpetrando l’ennesima offesa alla lingua italiana.
E’ probabile che la locuzione, che esiste da qualche anno, sia frutto della moda del momento e non regga a lungo, come è accaduto a “maturimba” o a “snacckare”…
Ma quando istituzioni, stampa, comuni, finalmente solleciti anche della lingua italiana, saranno “senza forestierismi inutili”, e li bandiranno definitivamente?
Licia:
@Marco, grazie, un bellissimo augurio.
@Massimo questa mania del x–free è davvero ridicola, visto che basta dire senza x, solo una lettera in più!