Grazie al progetto STIX Fonts sono disponibili nuovi set di tipi di carattere (font) per la pubblicazione di testi scientifici con simboli matematici, tecnici e medici di vario genere. Si tratta di tipi di carattere OpenType, quindi basati su Unicode, e sono scaricabili gratuitamente.
Mi è venuto in mente leggendo la discussione sul genere del prestito font in italiano in Lavori in corso.… [ Aggiornamento ottobre 2010: su questo argomento ho scritto il post Font è maschile o femminile? ]
…
.mau.:
credo che nella preistoria, quando iniziai a usare l’elaboratore elettronico :-), si usasse il femminile “la font”. Ma sarà una quindicina d’anni che sento quasi solo il maschile “il font”.
Licia:
@.mau.: penso che nel caso di font il femminile sia destinato a scomparire del tutto perché è una parola che “suona” maschile, indipendentemente da etimologia e significato.
Ne approfitto per aggiungere un riferimento sul genere dei forestierismi in italiano da Le parole del lessico italiano di Adamo e Della Valle: “si tratta spesso di forme che in italiano assumono il genere maschile, sia perché esso è associato al genere naturale, sia perché è legato alla forma o alla desinenza della parola, e talvolta è condizionato anche dall’esito fonologico, ovvero dalla pronuncia della parola stessa. Questo accade, per esempio, nelle unità lessicali terminanti in –ing, in –p o in –er (per es. il surfing, il bookshop, lo scooter), mentre tende a prevalere il femminile nelle forme terminanti in –ion e ty, in analogia con l’italiano –ione e –tà (la deregulation, la portability)”.
E del genere dei prestiti in italiano qui nel blog ne avevo parlato in Sandbox.
Luigi Muzii:
Curiosi i libri di Giovanni Adamo e Valeria Della Valle, neo presidente dell’ASS.I.TERM.
Vent’anni fa, una decina di persone per lo più sconosciute le une alle altre si riunì nell’aula del gruppo parlamentare socialista a Montecitorio per esaminare lo stato della terminologia in Italia.
Qualche mese dopo, sette dei partecipanti a quell’incontro diedero vita proprio all’ASS.I.TERM., la cui prima presidenza fu affidata unanimemente a Giovanni Nencioni, allora presidente dell’Accademia della Crusca, che, nell’accettarla, auspicò la realizzazione di un dizionario dei formanti.
Vent’anni fa un dizionario dei formanti sembrava fattibile e prossimo, e invece lo si attende ancora oggi. Alcune delle osservazioni proposte e altre lette qui avrebbero trovato sistematicità con un’opera del genere e migliorato la comunicazione italofona.
Luigi Muzii:
Oops, scusate, non è Valeria Della Valle il neo presidente dell’ASS.I.TERM., ma Maria Teresa Zanola.
Licia:
@Luigi Muzii: non afferro il senso del commento e cosa c’entri con questo post, in ogni caso aggiungo una definizione per chiarire il significato linguistico di formante (in riferimento a dizionario dei formanti) perché probabilmente non è molto noto e, non essendo direttamente riconducibile all’argomento del post, non credo risulti subito ovvio:
“Termine usato, nella linguistica strutturale, per indicare l’elemento linguistico (o affisso) che viene aggiunto alla parte radicale di una parola, formando un tema verbale o nominale: per es., –izz– di normalizzare, o –zion– di compensazione. Come agg.: elemento f.; tavola degli elementi formanti.” (Vocabolario Treccani)