Alla Stazione Centrale di Milano bisogna attraversare dei gate per spostarsi dall’atrio ai binari (o viceversa). Alcuni gate sono destinati al transito, segnalato dal simbolo e dalla scritta bilingue ENTRATA – ENTRY. Altri invece sono riservati al flusso in senso contrario, segnalato dal simbolo e la scritta, esclusivamente in inglese, NO TRESPASSING.
Sono parecchio perplessa da questa scelta perché di solito in inglese i cartelli No trespassing! hanno una funzione simile ai nostri Proprietà privata. Il verbo trespass infatti ha come significato primario quello di introdursi illegalmente in una proprietà altrui.
In un contesto dove l’inglese è usato come lingua veicolare (E2), c’è da domandarsi quanti viaggiatori italiani, o comunque non di madrelingua inglese, conoscano il verbo trespass, oltretutto usato in modo improprio. Dubito siano la maggioranza.
La scelta di no trespassing in un contesto italiano appare del tutto ingiustificata se si fa un confronto con i cartelli in cima alle nuove scale mobili della stazione di Bologna. In questo caso sono state usate le frasi standard Passaggio Vietato e No Entry con il simbolo di divieto d’accesso, e il messaggio è facilmente comprensibile.
(Questi cartelli sono fronte-retro e immagino siano stati pensati solo per chi è sui binari. Per chi sale fa però uno strano effetto trovarsi di fronte un cartello di divieto d’accesso; inoltre, ci si aspetterebbe che la freccia nel simbolo indicasse la direzione delle scale mobili, invece è orientata verso il basso sia per la salita che per la discesa)
Aggiornamento giugno 2016 – La scritta NO TRESPASSING è stata sostituita da WRONG WAY, che equivale all’indicazione “senso vietato”, ed è stata aggiunta la scritta italiana ACCESSO NON CONSENTITO.
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Vedi anche: Stazione AV di Bologna: caos sui cartelli e Ancora cartelli ferroviari: truncated platform (con un elenco di altri post “ferroviari”).
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.mau.:
Trespass è un album dei Genesis, i miei coetanei lo conoscono
Massimo S.:
Voglio sottolineare il carattere ambiguo del noto segnale di divieto di accesso (cerchio rosso con banda orizzontale bianca al centro) utilizzato per indicare un passaggio (pedonale) vietato.
Tale segnale di divieto, infatti, riguarda propriamente un divieto di accesso per i veicoli e non per i pedoni, tanto è vero che possiamo entrare e circolare a piedi nelle strade al cui ingresso c’è un tale segnale, e che sono spesso strade a senso unico, cioè percorribili con veicoli solo in un’unica direzione.
Nel caso della stazione di Bologna il segnale è accompagnato da una scritta bilingue chiarificatrice, sia pure con le stranezze indicate da Licia; e un altro segnale chiarisce che si tratta di scale mobili (destinate al transito pedonale)…
Ma il segnale rosso e bianco posto a significare accesso vietato ai pedoni, senza alcuna scritta, in un luogo adatto anche alla circolazione di veicoli, secondo me potrebbe creare confusione e la convinzione che a piedi si possa comunque passare da lì.
O no?
Massimo S.:
NO TRESPASSING è anche il cartello che compare nelle prime inquadrature del film di Orson Welles Quarto potere (in originale Citizen Kane, del 1941) e che chiude il film.
https://www.youtube.com/watch?v=RRa3qZ0_4ew
https://www.youtube.com/watch?v=eP0O1BKu3zk
E’ posto sulla recinzione della mastodontica e spettrale residenza del magnate Kane, stipata all’inverosimile di oggetti pregiati e non, acquistati da lui in tutto il mondo e lì accatastati.
Tra questi oggetti c’è anche lo slittino con cui il fanciullo Kane si divertiva spensieratamente sulla neve, prima di essere portato in collegio e fare fortuna.
Una villa quasi inaccessibile ai comuni mortali, dentro la quale si consumano esistenze infelici, nonostante il benessere di chi l’abita e lo sfarzo degli arredi…
Per questo motivo la scritta, al di là del suo significato letterale, a me ha sempre trasmesso l’idea di limite invalicabile oltre il quale c’è solo tristezza e disperazione.
Licia:
@.mau., @Massimo, grazie per le citazioni colte!
@Massimo, non credo che il segnale di divieto d’accesso possa creare confusione perché è usato ovunque, anche in senso “metaforico”.
Wilson:
A dire il vero “divieto di accesso” è sinonimo di “no trespassing” e inappropriato in questo caso, quel cartello si chiama “senso vietato”, infatti si può benissimo accedere, basta arrivare dal lato giusto.
Il divieto di accesso (però se non sbaglio anche in questo caso il termine preciso è un altro) per veicoli piuttosto è il cartello rotondo bianco con bordo rosso.
Licia:
@Wilson, vero, e ottimo esempio di differenza tra termini e parole. Nella terminologia del codice della strada il cartello tondo rosso con la banda bianca orizzontale rappresenta il senso vietato, mentre il cartello tondo bianco con il bordo rosso rappresenta il divieto di transito. Nell’uso comune (parole del lessico) però il primo cartello viene comunemente chiamato “divieto di accesso” (prova: se si fa una ricerca per immagini, la maggioranza dei risultati mostra il simbolo che si vede nella foto qui sopra) e chi lo vede sa che di lì non deve passare.
Massimo S.:
@Licia
“Senso vietato
Indica che nessun veicolo può entrare dal lato in cui è posto il segnale. Il divieto riguarda solo un senso, infatti dall’altro lato della strada è ammesso l’accesso. Per tale motivo dal lato opposto la strada sarà a senso unico, quindi il segnale è posto su carreggiate a senso unico di circolazione. Vieta l’accesso in quella strada, ma ne consente l’uscita. Vale anche nelle ore notturne. Il segnale vale per tutti i veicoli (compresi quadricili, taxi, motocicli).” (da un manuale di teoria di scuola guida; vedere anche artt 115 e 116 regolam. attuazione codice della strada)
Bella la trovata dei segnali ‘metaforici’
Rimane il fatto che il segnale ‘senso vietato’ o ‘divieto di accesso’ (ancora denominato così nella Svizzera italiana) vale per i veicoli e non per i pedoni…
E non sono affatto sicuro che il pedone, che per strada, accede tranquillamente alle vie contrassegnate da tale cartello, una volta entrato in stazione, o in altri luoghi ed aree, di fronte al medesimo cartello, senza altri segnali o scritte esplicative sappia indefettibilmente “che di lì non deve passare”.
Sicché consiglierei senz’altro a coloro che volessero proibire senza equivoci l’accesso a un luogo determinato di persone a piedi, per motivi di riservatezza o magari di pericolo, di abbandonare le metafore e usare una segnaletica molto più chiara e senza equivoci, anche per evitare responsabilità civili e penali.