Comunicazione scritta
Nell’ospedale dove tenevo compagnia a una persona malata avevo sempre sotto gli occhi questo avviso:
Mi aveva colpita il contrasto che facevano la sfilza di punti esclamativi e il tipo di carattere COMIC SANS, caratteristici di contesti informali, con il testo in puro burocratese, poco adatto per istruzioni a chi di solito porta protesi dentarie: anziani o persone non italiane, che potrebbero non essere abituati a decifrare testi complessi.
Il testo si potrebbe semplificare in molti modi, ad esempio […] I PAZIENTI CHE PORTANO PROTESI DENTARIE POSSONO CHIEDERE AL PERSONALE UNA CUSTODIA PER RIPORLE ED EVITARE DI PERDERLE. […] Non credo sia necessario specificare il dettaglio sulla rimozione: chi non toglie mai la protesi può ignorare il messaggio. In questo contesto mi pare adatto anche l’uso del tanto bistrattato COMIC SANS perché è un carattere facilmente leggibile e rassicurante.
Comunicazione orale
Il cartello era appeso nelle camere di diversi reparti dell’ospedale di Lugo (RA) e l’incongruenza era ancora più evidente se confrontata con le modalità di comunicazione di buona parte del personale sanitario.
Ho osservato parecchie interazioni e ho apprezzato molto la capacità modificare il registro in base agli interlocutori, anche in situazioni non ottimali. Ho notato in particolare le scelte lessicali, come l’uso di terminologia medica o tecnica solo con chi era in grado di capirla, e l’uso degli allocutivi con le persone anziane: non venivano trattate tutte allo stesso modo ma a seconda della persona veniva adottato il tu familiare e rassicurante, il lei formale oppure il voi rispettoso, come credo si usi ancora in campagna.
Per i pazienti e i loro parenti anche questi dettagli fanno la differenza e attenuano la sensazione di spersonalizzazione che credo sia inevitabile durante i ricoveri ospedalieri.
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Vedi anche: Esodati e vie di esodo, Impianti natatori e aree cortilive, Semplificazione dei foglietti illustrativi e *acuzia per altri esempi di burocratese ospedaliero e medico.
Marchino:
“…Nel caso in cui necessitano…”
forse invece di impegnarsi a scrivere in burocratese sarebbe stato meglio usare il congiuntivo 🙂