La Repubblica riprende un articolo del Telegraph secondo cui gli adolescenti britannici userebbero in media un vocabolario di sole 800 parole*. Il linguista britannico David Crystal in On the 800-word myth spiega perché questa affermazione, ripresa da molti media, non ha molto senso. Le principali obiezioni:
▄ | non esiste un metodo soddisfacente per misurare il vocabolario di una persona; |
▄ | le parole diverse pronunciate in una singola giornata non sono un campione rappresentativo del lessico che una persona conosce o usa, variano infatti in base al tipo e all’oggetto di una conversazione; |
▄ | difficile analizzare un mondo a cui non si appartiene, come quello degli adolescenti, che in presenza di estranei evitano di discutere argomenti per i quali possono avere un loro vocabolario molto ricco. |
Intanto l’articolo italiano etichetta gli adolescenti come “generazione 20 parole" perché in un terzo delle conversazioni le parole ricorrenti sarebbero appena una ventina, senza però specificare che si tratta in buona parte di parole funzionali come congiunzioni e affermazioni, verosimilmente usate con frequenza simile dalla maggior parte dei parlanti.
Aggiornamento 2016 – Tullio De Mauro ha pubblicato il Nuovo vocabolario di base della lingua italiana, da cui sono estratte Le 7500 parole del lessico di base dell’italiano. Di queste, circa 2000 sono le parole ad altissima frequenza del lessico fondamentale, usate nell’86% dei discorsi e dei testi da tutti i parlanti, e 3000 le parole di uso frequente. Davvero improbabile che gli adolescenti ne usino solo una piccola parte!
Conteggi di parole
* Una possibile differenza culturale: un riferimento come 800 parole è forse più significativo per chi è cresciuto in un paese di lingua inglese che non per molti italiani. Nei sistemi scolastici anglosassoni, infatti, veniva specificata la lunghezza in parole per componimenti e relazioni anche quando si scriveva a mano e così, a colpo d’occhio, parecchi inglesi saprebbero dire che questo post è lungo poco più di 250 parole. È una valutazione più difficile per gli italiani, a meno che non siano traduttori o abbastanza giovani per aver imparato a scrivere “a parole” anche nelle nostre università.
Aggiornamento ottobre 2012 – In Quante parole sono? osservazioni sulle incongruenze tra conteggi diversi.
.mau.:
Però il riferimento mi sembra comunque stupido, perché la lunghezza in parole di un testo (che poi è quella che noi in genere vediamo in numero di caratteri) non c’entra nulla con il numero di parole distinte usate…
Licia:
@.mau., quello che intendevo dire è che chi è abituato a lavorare a parole ha più cognizione se un numero X di parole vuol dire “tante”, “poche”, ecc.
L’ho sperimentato direttamente su di me all’università in Inghilterra: la prima volta che mi hanno chiesto di scrivere “a 1500-word essay” non avevo idea di quante pagine avrei dovuto produrre, mentre era un’informazione del tutto trasparente per i compagni di corso.
Esempio forse più ovvio: se mi dicono che una donna pesa 52 kg ed è alta 1,65 m, so immediatamente che non è sovrappeso, se invece è 8 st 2 lb oppure 114 pound per 5’5″, per capirlo ci devo ragionare sopra perché per me sono numeri poco significativi.
Credo che l’effetto con il numero di parole possa essere abbastanza simile.