Su un cartello nei pressi di un posteggio a pagamento ho notato un aggettivo mai visto prima, autobliterabile.
Probabilmente chi ha deciso il testo del cartello riteneva troppo informale il conglomerato Gratta e sosta, il nome comunemente dato alle tessere per il parcheggio che si attivano grattando la superficie di alcune caselle, e ha preferito usare una parola inaccurata e inesistente.
Significato: il prefisso auto può indicare “di sé stesso” (ad es. autobiografia, autostima, autocritica) o “che avviene spontaneamente o automaticamente” (ad es. autocombustione, autodistruzione), ma una scheda non può annullarsi da sola.
Ortografia: il prefisso auto non subisce elisione (autoorganizzazione, autooscillazione ecc.), quindi *autobliterabile è una parola malformata.
Mi sembra inoltre che il verbo obliterare, quando riferito a biglietti o schede, implichi l’uso di un’apposita macchina, l’obliteratrice, che in questo caso invece non è necessaria.
Sarebbe bastato dire “Pagamento con schede Gratta e sosta acquistabili presso…” ma ancora una volta il burocratese si è imposto sulla semplificazione..
Vedi anche: nello stesso comune, aree cortilive e di sgambamento.
Marco B:
Mentre mi chiedevo se obliterabile fosse davvero un termine italiano, ho visto che viene più frequentemente usato al negativo, ovvero non obliterabile nel senso di indimenticabile, incancellabile.
Anche in inglese esistono obliterate, obliteration e pure obliterable, ma solo col senso di cancellare.
Credo che questo termine sia finito a indicare la timbratura dei biglietti del tram, perché la cancellazione una volta si faceva con un tratto di penna sulle lettere, cioè ob litteram…
Detto questo, vado a tradurre il cartello, qualora l’amministrazione comunale volesse apporre una traduzione per turisti automuniti e non autonomi nell’espletare sufficienti competenze linguistiche italofone, eventualmente transitanti nell’area cortiliva adibita a uso parcheggio: “payment with self-obliterable cards available at the bakery of the market”
Carla Crivello:
Nulla da aggiungere alla tua precisa analisi del balzano aggettivo. Azzardo un’interpretazione: il prefisso “auto” – nell’intenzione del coniatore – indicherebbe “con mezzi proprii” e non con l’utilizzo di timbri, fori o apposita macchina.
Licia:
@Marco, bella l’etimologia di obliterare, non ci avevo mai fatto caso. E ho molto apprezzato anche il resto. 😀
@Carla, ho visto che in rete le uniche occorrenze di autobliterabile sono riconducibili a un paio di comuni italiani di regioni diverse. Chissà se c’è un qualche legame oppure parole del genere nascono spontaneamente tra i burocrati…
Francesco:
Dato il concesto, nessuno ha pensato al concetto di “obliterabile per le auto(mobili)“? 😀
Licia:
@Francesco, forse in Cars?! 😉