La definizione è ovviamente un campo essenziale in qualsiasi database terminologico. Nelle schede terminologiche usate in ambito aziendale si preferiscono definizioni brevi che contengono solo le informazioni necessarie a identificare il concetto.
Esistono vari tipi di definizione e nei sistemi concettuali di tipo gerarchico, tra i più comuni, in genere si usano definizioni intensionali: partendo dal concetto sovraordinato, si descrive il concetto in questione evidenziando le caratteristiche distintive che lo distinguono dai concetti coordinati (quelli che appartengono allo stesso livello e condividono tutte le caratteristiche a parte appunto quella che li differenzia).
Interferenze culturali
In alcuni casi, però, definizioni che appaiono adeguate anche in lingue diverse possono dare luogo a interpretazioni non corrette se intervengono “interferenze culturali” non immediatamente ovvie.
Immaginiamo un esempio in un contesto italiano in cui vengono documentati concetti coordinati quali “utensile da cucina usato per schiacciare e spremere l’aglio” e “utensile da cucina usato per spremere il succo dagli agrumi”. In italiano, al concetto “utensile da cucina usato per ridurre in purea patate bollite” vengono associati senza esitazioni il termine schiacciapatate e il termine passapatate come variante regionale. In inglese, la definizione corrispondente “kitchen utensil used for mashing boiled potatoes” farà pensare altrettanto facilmente a potato masher e a masher come forma abbreviata.
Ma schiacciapatate e potato masher sono equivalenti? Nella traduzione di un romanzo probabilmente sì, in un catalogo di casalinghi decisamente no:
schiacciapatate | potato masher |
Alcune soluzioni pratiche
Come ovviare? In un’ipotetica scheda terminologica, in questo caso potrebbe non essere necessario intervenire sulla definizione, che è concisa e svolge il compito di distinguere il concetto da quelli correlati in quel sistema gerarchico, ma la si può completare con una nota in un campo apposito (ad es. “consta di un recipiente cilindrico o d’altra forma con fondo bucherellato, dotato di un manico fisso e di un altro manico snodabile a leva, opportunamente imperniato per esercitare la necessaria pressione sulle patate mediante una piastra metallica a disco”)* oppure si può aggiungere un contesto visivo per illustrare il concetto anche con un’immagine. Queste soluzioni dovrebbero consentire di associare correttamente i termini potato press e potato ricer (variante americana) per l’inglese.
Le “interferenze culturali” non sono facilmente identificabili proprio perché spesso sono nascoste. Può quindi essere utile che un terminologo di una lingua diversa da quella di partenza riveda concetti, termini e dati associati prima che inizi il lavoro nelle altre lingue e, nella fase successiva del flusso di lavoro, prevedere la possibilità di aggiungere commenti segnalati automaticamente ai colleghi coinvolti nel progetto, che potranno così monitorare in tempo reale i potenziali problemi e le loro soluzioni (ad es. si potrà decidere di creare una scheda anche per il concetto correlato rappresentato da potato masher).
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* La descrizione dello schiacciapatate è adattata dal Vocabolario Treccani.
PS …che poi neanche il purè e le mashed potatoes sono proprio la stessa cosa, ma questa è un’altra storia!
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Vedi anche Tasti di scelta (rapida) e Che relazione c’è tra obsoleto, disapprovato e deprecato? per altri esempi di relazioni tra concetti.
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Ilaria:
Non sono un’esperta, ma presumo queste siano le trappole (e i limiti) della traduzione letteraria. Tutti e due gli attrezzi schiacciano le patate; a essere diverso è però, come fai notare, il referente culturale. Un potato masher serve in genere a fare il potato mash, patate schiacciate alla bell’e meglio e condite magari con del burro (butto lì la prima preparazione che mi viene a mente). Uno schiacciapatate richiama 1) il purè soffice e tassativamente senza grumi, con latte (o panna), burro, parmigiano, sale e, volendo, noce moscata; 2) gli gnocchi. Come dire, due strumenti, stessa funzione, evoluzione diversa. 🙂
Licia:
@Ilaria: e a proposito di arnesi e patate, non dimentichiamo il [mashed] potato scoop, fratello maggiore del dosatore/porzionatore per gelato! 😉