Orzotto, peazotto e altri pseudoitalianismi

Uno pseudoforestierismo o falso forestierismo è una parola che ha l’aspetto di un prestito da un’altra lingua ma che in quella lingua 1 ha un altro significato oppure 2 non esiste.

In italiano abbondano gli pseudoanglicismi ma è un fenomeno che si riscontra anche in altre lingue, come mostrano due pseudoitalianismi molto simili ma di tipo diverso (1 vs 2) visti in un quotidiano britannico:

Titoli in inglese con foto: 1 Quick and easy recipe for mushroom, spinach and hazelnut orzotto (an early autumn risotto-style dish using low-faff orzo instead of rice. Just add parmesan, brown butter and crisp sage at the end) e 2 Vegan recipe for peazotto with pickled peas (the freshness of pureed peas and mint and the tartness of lemony pickled peas combine to give pasta ‘rice’ a perky, vibrant lift)
Fonti: orzotto e peazotto (nel secondo esempio si può notare il potenziale falso amico vibrant)

1 In inglese la parola orzotto è sufficientemente diffusa in ambito gastronomico ma ha un significato diverso dalla parola italiana: non è un piatto a base di orzo perlato ma una pasta risottata preparata con un formato di pasta di piccole dimensioni che in Italia è commercializzato come risoni e nei paesi di lingua inglese invece come orzo: dettagli in Falsi amici in cucina: orzo (“awr-zoh”).

2 La parola peazotto è invece un occasionalismo inesistente in italiano che qui rappresenta una ricetta particolare di pasta risottata fatta con risoni e due preparazioni a base di piselli (frullati e sottolio). Peazotto è una parola macedonia formata da pea+orzotto.

Altri pseudoitalianismi edibili

In inglese in ambito alimentare e gastronomico si incontrano parecchi pseudoitalianismi, ad esempio tonnato è la salsa tonnata e polenta non è solo la pietanza ma anche la farina di granoturco.

Hanno avuto origine nell’inglese americano il salume pepperoni (plurale pepperonis), ingrediente a rondelle immancabile sulla pizza (la famigerata pepperoni pizza 🍕 che nei doppiaggi italiani diventa “ai peperoni”), bologna, un insaccato dall’aspetto vagamente simile alla mortadella ma fatto di carne tritata di pollo, tacchino, bovino o anche proteine di soia, panini (plurale paninis), di solito della ciabatta ripiena con ingredienti vari e servita tostata, biscotti (plurale biscottis), simili ai nostri cantuccini, mostaccioli, che non sono dei dolci natalizi ma la pasta che noi chiamiamo penne lisce, e latte, bevanda calda con caffè.

Non solo in inglese ma anche in altre lingue sono inoltre molto diffusi nomi commerciali italianeggianti, come quelli descritti in Pastachetti, Soffatelli, gelato Boccalone Prosciutto e commenti. In italiano sono ufficialmente noti come Italian sounding, che però è uno pseudoanglicismo!

Altri esempi:
Pizzassimo
Pasta Schuta 
Caffè Lattesso
Pepperoni Flatizza
Trenta: quasi un litro in America
GRÄNDE, formaggio heavy metal!
Cascatelli: criteri americani per la pasta perfetta

È invece un italianismo la parola gelato, che nell’inglese americano identifica un prodotto diverso da ice cream, cfr. Ice cream, gelati e sorbetti americani.

6 commenti su “Orzotto, peazotto e altri pseudoitalianismi”

  1. Blumundus

    non sono d’accordo su biscotti e mostaccioli.
    I cantuccini, come i tozzetti e a Genova i biscotti del Lagaccio ed altri ancora, rispondono alla definizione corretta di bis-cotti: cotti due volte. Il biscotto nasce così. Questo biscotti americani sono caso particolari di biscotto proprio come i cantuccini: si tratta di un puro e semplice prestito dall’italiano. Poi non è che io voglia pretendere di circoscrivere l’uso del termine biscotti a prodotti da forno con doppia cottura; sappiamo che i biscotti ormai sono molte altre cose, per non parlare dei biscuits arrivati nell’inglese dal francese. Ma da qui a fare passare un biscotto chiamato biscotto per un’invenzione americana… Del resto anche Bologna ho scoperto essere sinonimo di mortadella perlomeno tra Milano e Biella, quindi non si tratta di un nuovo uso della parola ma di una pessima ricetta della mortadella…
    Vedo che l’articolo linkato correttamente riporta dei mostaccioli genovesi, che come pasta per me sono solo un lontano ricordo d’infanzia. Ma quando scoprire che è anche il nome di un dolce risulta una grossa sorpresa, capirai diventa difficile accettare un’etimologia che completamente ignora la pasta e parla solo di mosto come ingrediente del dolce. Ancora più bizzarro ed indifendibile mi sembra suggerire che mostaccioli come nome di pasta sia uno pseudoitalianismo che nasca nell’inglese americano!
    Forse c’è stata una convergenza tra due nomi di origine diversa e i mostaccioli dolci del sud veramente derivano da mosto, ma certamente la pasta mostaccioli non nasce in nessun senso in America, essendo il termine, per il mio vissuto, un sinonimo di maccheroni come nome generico di pasta. Poi nell’uso specifico le aziende definiscono una terminologia più precisa nel processo di produzione; che i mostaccioli originari fossero lunghi io credo dipenda dal fatto che la pasta secca era una rarità per occasioni speciali, non essendo preparata in casa, e con processi più semplificati, quindi tagliati lunghi; ma la praticità e la produzione a basso prezzo hanno portato a pasta secca più corta e mangiata spesso, così quasi obliterando il ricordo della pasta lunga da festa.
    Quanto all’etimologia, ovviamente non saprei, ma l’elemento comune a tutti i mostaccioli penso sia il taglio obliquo. Bisognerebbe trovare un termine che rende l’idea del “fate una punta storta” o qualcosa del genere. Mi sembra interessante che in genovese amustâ significa, anche se non lo trovo online, qualcosa come rovinare una punta prendendola a martellate, deformare… E allora mentre scrivevo qui ho pensato: “ammaccare! Aspetta, ma allora forse anche maccheroni è parente di ammaccare!”

  2. Licia

    @Blumudus temo ci sia stato qualche fraintendimento di quanto ho scritto su mostaccioli, biscotti e mortadella. Ho cercato di evidenziare che in italiano standard (per intenderci, quanto riportato dai dizionari, senza tenere conto di differenze regionali o altri usi particolari) e in inglese americano (idem), gli stessi nomi in lingue diverse identificano oggetti diversi, e dal punto di vista italiano l’uso inglese di queste parole le rende degli pseudoitalianismi.

  3. Blumudus

    Nessun fraintendimento: non pretendo di poter dare io delle definizioni, però il continuare ad usare parole italiane in America è una cosa profondamente diversa dal creare nuove parole o nuovi usi creativi pseudo-italiani di parole italiane da parte di americani.
    Mostaccioli e maccheroni sono parole che sono state portate prima che i tipi di pasta fossero definito commercialmente nei termini attuali anche in Italia. Come tali non sono stati oggetto di trasformazioni creative o pseudo-italiane.
    Dico parole italiane perché in questi e mille altri esempi parliamo di prodotti alimentari che da noi hanno tipicamente uno sviluppo con la cucina locale, non è che posso portare col bilancino quanto siamo diffuse pizza bianca e focaccia per definire l’una parola italiana, l’altra regionalismo. E che votiamo, spigola o branzino?
    Ci sono vari prodotti locali che sono dolci natalizi e si chiamano anch’essi mostaccioli; per ragioni storiche si sono un po’ diffusi mentre i mostaccioli pasta sono sempre meno noti. Questo può creare una impressione diversa, ma all’origine era la stessa parola usata in ambito diversi per prodotti diversi, non è che conservare più visibilmente una delle sue accezioni tra gli emigrati la trasformi in una parola americana. Ancora più evidente con il biscotto portato ad esempio: quella è la quintessenza del biscotto per definizione, non è una invenzione pseudoitaliana.

  4. Licia

    @Blumudus, temo che questo commento confermi il fraintendimento di cosa si intende con pseudoitalianismo (o falso italianismo): una parola usata in un’altra lingua che ha l’aspetto di una parola italiana ma che in italiano ha un altro significato oppure non esiste.

    Può essere interessante osservare come negli anni si è arrivati alla differenza d’uso nelle due lingue (ad es. per capire se effettivamente in origine si trattava della stessa parola, con lo stesso significato, che però poi ha preso strade diverse) ma è irrilevante ai fini della classificazione come pseudoitalianismo.

    Nel 2025 una parola americana (ossia usata nell’inglese americano) come mostacciolo se osservata dal punto di vista italiano è indubbiamente uno pseudoitalianismo.

    mostaccioli Ronco

  5. Blumudus

    no ma ho capito da subito il problema, ripeto: non ho frainteso. Quei biscotti con su scritto biscotti sono perfetti rappresentanti di cosa sono in italiano i biscotti, in origine e tuttora. Se bologna è parola usata da parlanti italiani, forse si chiama regionalismo perché ha avuto meno successo di mortadella? Ma è lo stesso prodotto. Che in America facciano la mortadella male non significa nulla. Altrimenti, con lo stesso metro, dovrei andare in America a vedere le liste degli ingredienti del pesto genovese che vendono e se secondo me non è più degno del nome dico che non è il pesto, è un’altra cosa che gli ha rubato il nome. Ma a quel punto il paradosso sarebbe riconosce che da Costco vendono il pesto Kirkland che è autentico pesto ed invece in Italia si trovano facilmente barattoli di “pesto” che sono una cosa diversa che ha preso in prestito lo stesso nome.
    No, bologna per dire mortadella è un termine magari regionale, ma italianissimo, non americano. Solo che fino a qualche anno fa lo consideravo tale, credevo che fosse un’americanata, perché ignoravo la sua diffusione in Italia.
    Analogamente può essere successo con mostaccioli. Partendo dal presupposto che i mostaccioli sono un dolce e basta, scoprire una pasta in America con lo stesso nome può farla sembrare, erroneamente, un’invenzione nata in America. Scoprire a posteriori l’esistenza in Italia di una pasta con lo stesso nome diventa un correttivo parziale, una nota a margine, rispetto alla prima impressione ormai consolidata.
    Ma è una prima impressione radicalmente opposta alla mia. al Ancora faccio fatica a capacitarmi che i mostaccioli possano essere un dolce, eppure li ho mangiati più volte. Se per me bambino era un sinonimo generico di pasta nel parlare colloquiale, ed anche una pasta speciale per Natale, non posso accettare, come parere di esperto, l’idea che sia una parola usata in un’altra lingua che in italiano significa INVECE un dolce. Così diventerebbe una classificazione che cancella le tracce dello sviluppo della lingua, per fare prevalere solo una percezione basata SOLO sulla diffusione attuale.
    Considerazione a parte: ripensavo ad amustâ, che poteva avere un significato più ampio di quello che indicavo rispetto alla mia esperienza. Allora mi dico: c’è il corrispettivo italiano? Ma certo! Ammostare! Schiacciare (come si fa con l’uva per fare il mosto). Allora è probabile che l’etimologia sia quella. L’elemento in comune tra i due tipi di mostaccioli doveva essere il processo, visto che non possono essere ingredienti o forma. Schiacciare una pasta. Deve poi essere successo, per alcuni mostaccioli dolci, qualcosa di simile al vitello tonnato, che chiamandosi così ha ispirato in un secondo tempo a mettercelo davvero dentro, il tonno. Ispirati dal nome, hanno iniziato a metterci dentro il mosto, così dando oltretutto origine ad una pseudoetimologia. Ci scommetterei.
    La saluto apprezzando la pazienza nel rispondere.

  6. Licia

    @Blumudus chiudo qui questo scambio e non approverò ulteriori commenti. Chiunque legga fin qui può verificare anche altrove cosa si intende con pseudoforestierismo e trarre le proprie conclusioni.

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