Il 14 agosto 2024 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha notificato una nuova emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale. Nei media italiani si osservano nuove incongruenze nel nome usato per identificare malattia. È intervenuta anche la virologa Ilaria Capua che ha evidenziato l’importanza di non creare confusione durante un’emergenza sanitaria:
Capua fa riferimento a un documento dell’OMS di fine 2022, WHO recommends new name for monkeypox disease, che spiega la scelta dell’OMS per tutte le proprie comunicazioni in inglese di usare il nuovo nome mpox in sostituzione del preesistente monkeypox (“vaiolo delle scimmie”), e ne raccomanda l’adozione anche da parte di altri.
Le considerazioni che hanno portato al cambiamento in inglese valgono automaticamente anche per l’italiano? In un’emergenza sanitaria, per evitare confusione è davvero preferibile un nome per molti oscuro come mpox?
Temo che in Italia non se lo siano chiesto in molti, e che non siano state fatte riflessioni sulle scelte terminologiche più adeguate per una divulgazione efficace e precisa nello scenario di un’emergenza sanitaria in cui ci si rivolge a chiunque, anche a chi non ha nozioni mediche e non conosce bene l’inglese.
Di seguito ho raccolto alcune informazioni di base e considerazioni specifiche del lavoro terminologico che ritengono essenziali per un confronto tra terminologia inglese e italiana che tenga conto delle diverse esigenze di comunicazione. Chi non è interessato ai dettagli può passare direttamente alla conclusione: E quindi, mpox o vaiolo delle scimmie?
Mpox in inglese
L’OMS ha preso la decisione inusuale di cambiare un nome in uso dal 1970 perché durante l’epidemia del 2022 in inglese la parola monkeypox è stata strumentalizzata per commenti stigmatizzanti, discriminatori e razzisti (il composto monkey+pox è potenzialmente ambiguo: si presta a varie interpretazioni, non solo “della/e scimmia/e” ma anche “da scimmia”, “di scimmia” ecc.).
Il nuovo nome mpox perde il riferimento esplicito e problematico all’animale ma non al tipo di malattia: in inglese mpox è sufficientemente trasparente perché pox è una parola del lessico comune che indica una malattia infettiva con pustole (fa parte di una serie di –pox come smallpox, il vaiolo, chickenpox, la varicella, e altri tipi di vaiolo come cowpox, horsepox ecc.). Mpox risulta quindi un nome efficace sia per la comunicazione scientifica che per la divulgazione: è breve, univoco, facilmente riconoscibile e memorizzabile, anche se forse sarebbe stata preferibile una grafia diversa, ad es. m-pox.
Mpox in altre lingue
Confrontando i comunicati dell’OMS del 14 agosto e la serie di domande e risposte sulla malattia (dicembre 2023) in altre lingue ufficiali nel sito, si può notare che sia in francese che in spagnolo il nome preesistente non è stato sostituito da mpox:
WHO Director-General declares mpox outbreak a public health emergency of international concern, cfr. Mpox (monkeypox)
Le Directeur général déclare une urgence de santé publique de portée internationale pour la flambée de variole simienne (mpox), cfr. Variole simienne
El Director General de la OMS declara una emergencia de salud pública de importancia internacional por el brote de viruela símica (mpox), cfr. Viruela símica
Il documento dell’OMS sul nuovo nome mpox riguarda infatti l’uso in inglese e per le altre lingue contiene solo indicazioni generiche: se il termine in uso in un’altra lingua risulta discriminatorio e stigmatizzante, si può ricorrere al nome inglese mpox o a soluzioni alternative concordate ufficialmente tra istituzioni e comunità scientifica.
È significativo che OMS descriva mpox come preferred term, che in terminologia ha un significato ben preciso: è il termine preferenziale, raccomandato da un organismo competente in materia, ma non ne esclude altri admitted, accettati comunque come alternative, ad es. in particolari contesti.
Temo che per l’italiano queste indicazioni non siano state interpretate correttamente: non significano “dovete usare mpox anche voi” ma “se anche il vostro termine è discriminante, valutate se e come sostituirlo, nel caso con mpox”.
Mpox in italiano
Se ci si orienta sulla soluzione più facile, l’adozione dell’anglicismo mpox, andrebbero innanzitutto considerati gli aspetti sfavorevoli di questa scelta in un contesto italiano:
- mpox non è trasparente come in inglese: sembra una sigla e può apparire come una sequenza di lettere senza alcun significato; il collegamento al vaiolo è possibile solo se si conosce già il significato di pox
- la pronuncia è incerta: si dice “mpocs” (sequenza di consonanti iniziali anomala in italiano), “empocs” o “emmepocs”? Non ho avuto modo di ascoltare notizie ma i diversi usi dell’articolo nei testi scritti, da il Mpox a l’Mpox a lo Mpox, rivelano interpretazioni diverse. La pronuncia ambigua di forestierismi crea confusione e conseguenti problemi di comprensione nella comunicazione orale rivolta a chiunque, ad es. in notiziari TV e radio.
Se nonostante questo si ritiene che in italiano mpox sia comunque la scelta migliore, va stabilito quali accorgimenti usare per assicurarsi che risulti comprensibile anche nella comunicazione generalista, che nella gestione delle emergenze è rivolta a tutti i cittadini.
Non so se per l’italiano ci sia effettivamente stato un confronto tra istituzioni e comunità scientifica sulla necessità di un nuovo nome per vaiolo delle scimmie. Purtroppo, l’impressione che si ricava dai siti di riferimento è che invece sia mancata una riflessione terminologica approfondita e coordinata, con scelte concordate e linee guida comuni da comunicare anche ai media perché si adeguino. Non si spiegano altrimenti le vistose incongruenze.
Ministero della Salute
Nella sezione Mpox del Ministero della Salute, che si presume sia rivolta a tutti i cittadini, viene usato quasi esclusivamente il nome inglese Mpox, con iniziale maiuscola, però senza spiegazioni: non c’è alcuna indicazione che è un tipo di vaiolo e che è il nuovo nome che sostituisce vaiolo delle scimmie. L’unico accenno generico è nella sezione Notizie, OMS, il vaiolo delle scimmie cambia nome, un breve comunicato che però non è citato nelle pagine sulla malattia (e comunque non include nessuna informazione specifica per l’italiano).
A quanto pare al Ministero della Salute nessuno si è chiesto se effettivamente tutti i cittadini siano in grado di fare l’associazione Mpox = tipo di vaiolo, un tipico esempio di “maledizione della conoscenza”. Si direbbe che alcuni testi siano stati tradotti dall’inglese senza alcun adattamento (mpox è trasparente in inglese ma non in italiano!) e che altre pagine invece siano state aggiornate recentemente con la sostituzione forse automatica di gran parte delle occorrenze di vaiolo delle scimmie con Mpox, senza però poi fare una verifica sistematica. Esempio di incongruenza:
(cfr. anche l’indirizzo della pagina,
salute.gov.it/portale/vaioloScimmie/dettaglioFaqVaioloScimmie)
Altro esempio di sostituzione automatica: nella pagina Mpox – Fake News non appare mai vaiolo delle scimmie ma solo Mpox, però ogni falsa notizia smentita riporta Data ultima verifica: 11 agosto 2022, quando ancora non esisteva il nuovo nome mpox!
Nel materiale divulgativo scaricabile dal sito e in altre sezioni viene invece usato esclusivamente vaiolo delle scimmie:
(nei commenti qui sotto un esempio recentissimo visto all’aeroporto di Pisa)
Si possono facilmente immaginare le conseguenze delle incongruenze per le ricerche e il riperimento di informazioni.
Purtroppo si ha anche la conferma che nel sito del ministero non esiste ancora nessun glossario di riferimento con definizioni chiare e precisazioni terminologiche, come già rilevato più volte durante la pandemia (a quanto pare in questi anni non si è imparato nulla sulla comunicazione delle emergenze).
Si nota inoltre un’interferenza dell’inglese: l’omissione dell’articolo determinativo davanti al nome della malattia, impropria in italiano, che è evidente in frasi come ad esempio Mpox umano è stato identificato per la prima volta negli esseri umani nel 1970. È un fenomeno che ho descritto in Personificazione: Zika come Ebola?
Istituto Superiore di Sanità
Nella sezione Mpox dell’ISS vengono date spiegazioni sull’evoluzione del nome e prevale la formulazione con doppio nome italiano e inglese, l’Mpox (vaiolo delle scimmie), che segue un’occorrenza iniziale di il vaiolo delle scimmie, in inglese Mpox. Esempio:
È una soluzione che stabilisce esplicitamente e sistematicamente la corrispondenza tra nome italiano e nome inglese e coincide con l’approccio usato dall’OMS in inglese nella fase di transizione da monkeypox a mpox:
Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani
L’ultimo aggiornamento alla sezione Vaiolo delle scimmie risale a giugno 2022 e quindi non appare il nuovo nome mpox, ma è usato invece l’anglicismo monkeypox.
Purtroppo queste incongruenze sono l’ennesima dimostrazione che nelle istituzioni italiane manca una “cultura terminologica” e non c’è alcuna consapevolezza della necessità di un approccio terminologico sistematico e coerente per la comunicazione pubblica di temi che riguardano tutti i cittadini.
E quindi, mpox o vaiolo delle scimmie?
Do per scontato che sia stato accertato che anche in italiano vaiolo delle scimmie, come monkeypox in inglese, è una locuzione discriminante, per cui era davvero necessario un nuovo termine. In questo caso la soluzione a cui ricorre l’ISS, Mpox (vaiolo delle scimmie), risulta efficace da un punto di vista comunicativo ma mantiene il riferimento stigmatizzante che invece si voleva eliminare.
Una possibile alternativa adatta alla comunicazione generalista potrebbe essere il nome ibrido vaiolo Mpox, che prende ispirazione dagli acronimi con descrizione che rendono esplicita la testa del composto (ad es. protocollo HTTP per HyperText Transfer Protocol). Vantaggi: vaiolo Mpox è ragionevolmente breve, indica chiaramente di che tipo di malattia si tratta ma contiene anche l’anglicismo ormai adottato dalla comunità scientifica. Inoltre, risulta sufficientemente coerente con i nomi di altri tipi di vaiolo che in italiano seguono il modello vaiolo <aggettivo> (vaiolo umano, vaiolo vaccino, vaiolo ovino…) e non crea confusione. È un compromesso, ma potrebbe funzionare.
Vedi anche:
- Anglicismi contagiosi: monkeypox [2022], un esempio di forestierismo che ha avuto vita molto breve, e dettagli sulla parola inglese pox
- COVID-19 non è il virus ma la malattia! [2020] sui criteri di denominazione delle malattie adottati dall’OMS a partire dal 2015
- Preparedness e readiness nel setting scolastico [2022] sull’incapacità delle istituzioni di comunicare in maniera efficace e veramente comprensibile per tutti i cittadini
- I post con tag COVID-19 per altre osservazioni sulle scelte terminologiche in emergenza sanitaria
Silvia
Ieri avevo letto il tuo post.
Stanotte in aeroporto a Pisa, appena fuori dai bagni, ho visto la locandina arancione del ministero della sanità, in due lingue, italiano e inglese. Anche in inglese il titolo è Monkeypox. 10 giorni fa, quando sono partita, non c’era. Troppo veloci al Ministero nel farla a Ferragosto, dopo il nuovo allarme OMS del 14 agosto: è stata riutilizzata quella preparata nel 2022.
(Per la cronaca, in aeroporto in Lituania non c’era nessun avviso. )
Licia
Grazie Silvia, esempio molto utile e purtroppo ulteriore conferma dell’assenza di “cultura terminologica” nella comunicazione delle emergenze.
Aggiungo qui le immagini che mi hai mandato: