Terrasse, terrace, terrazza (e dehors)

Tragico incidente a Parigi riportato anche dai media italiani:

 Foto del locale parigino con tavolini all’aperto e titoli: 1 in francese “Paris: un automobiliste fonce sur la terrasse d’un restaurant, au moins un mort et des blessés graves”; 2 in italiano “Parigi, auto piomba sulla terrazza di un bar all’aperto: un morto e diversi feriti”; 3 in italiano: “Auto si schianta su un dehor nel quartiere Père-Lachaise a Parigi”

Sono in evidenza due falsi amici: in francese terrasse se riferito a locali pubblici come bar, caffè e ristoranti indica l’area all’aperto, in particolare sul marciapiedi di una strada pubblica, che è attrezzata per il servizio ai clienti.

È un significato non condiviso dalla parola italiana terrazza, che è invece la zona scoperta di un edificio, di solito in sostituzione di un tetto o sopra un terrapieno e delimitata da un parapetto. Nei locali pubblici italiani si può trovare la terrazza panoramica: non è sulla strada ma affacciata sul mare, su un lago o su altri luoghi gradevoli alla vista.

Anche la parola inglese terrace può essere un falso amico, ad es. può indicare una fila di case a schiera, al plurale le gradinate allo stadio (spalti) e gli spettatori che le occupano, e può anche essere usata per gli spazi esterni del locali pubblici allo stesso modo di terrasse in francese.

 Titolo in inglese: Car hits Paris cafe terrace, leaving one dead and six injured

Nell’inglese americano per questi spazi si usa anche la parola patio, un altro falso amico che ho descritto in il patio ≠ el patio ≠ the patio.

Dehors

In italiano la terrasse francese è denominata dehors /dəˈɔr/, che è uno pseudofrancesismo: in francese la parola ha il significato molto più generico di “fuori” se avverbio e “spazio esterno” se sostantivo e non condivide l’accezione molto specifica che ha acquisito in italiano.

Dehors è una parola che fino a qualche anno fa era poco nota al di fuori di Piemonte, Lombardia e  qualche altra zona dell’Italia settentrionale, o di ambiti specialistici, ma ha avuto grande diffusione e visibilità nella fase più acuta della pandemia, quando agli esercizi commerciali era stato consentito di riaprire allestendo spazi all’aperto, sui marciapiedi antistanti ai locali.

La storia e l’evoluzione della parola sono descritti dettagliatamente in Dehors: dalla Francia all’Italia, passando per Torino di Luisa di Valvasone (Accademia della Crusca). 

immagine con tavolini all’aperto davanti a un bar

Retroformazione del singolare

Dehors è una parola invariabile che, come la maggioranza dei forestierismi, ha la stessa forma per il singolare e il plurale: il dehors, i dehors.

Nel titolo di esempio che ho riportato all’inizio si nota invece che la parola è diventata *dehor, un ipercorrettismo dovuto a un fenomeno di rianalisi per cui la s finale è stata interpretata erroneamente come se fosse il morfema che indica il plurale in francese. Non è un caso isolato ma una forma ormai piuttosto diffusa: si trovano ormai moltissime occorrenze di *dehor, anche in testi dove ci si aspetterebbe una scrittura più attenta.

Il singolare dehor è stato ottenuto con un meccanismo di retroformazione che, come spiega l’Enciclopedia dell’Italiano, consiste principalmente nella "formazione di una parola nuova a partire da una parola già esistente tramite la cancellazione di elementi interpretati (erroneamente) come affissi”, ad es. perquisire da perquisizione e meridione da meridionale, con un processo che agisce per sottrazione: la nuova parola ha una struttura morfologica più semplice rispetto a quella a partire dalla quale è stata formata.

In Retroformazione del singolare ho riportato alcuni esempi per l’inglese, di cui il più noto è pea, pisello, da pease. In italiano un esempio paragonabile è il singolare caco dal nipponismo invariabile cachi.


Vedi anche: alfresco ≠ al fresco (in inglese, un falso amico per chi mangia all’aperto!)


4 commenti su “Terrasse, terrace, terrazza (e dehors)”

  1. Fabio:

    Grazie. Anche “una fake newS” può essere interpretata come qualcosa di analogo alla retroformazione (al plurale)?

  2. Licia

    @Fabio à sicuramente una retroformazione il singolare una new o la new, senza –s, anche se in inglese news è già un sostantivo singolare non numerabile: Si trovano moltissimi esempi soprattutto di una fake new.

    William, che era «sconvolto e arrabbiato» per la fake new social sulla salute di Kate Middleton

    Non saprei invece dare un nome al fenomeno per cui si ha la news, a parte descriverlo genericamente come rianalisi: non credo si possa classificare come retroformazione perché non viene cancellato alcun elemento della parola. In Perché si dice “una news”? alla fine avevo ipotizzato che probabilmente chi usa la [fake] news, al singolare, agisce in base all’invariabilità dei forestierismi, che non cambiano in base al numero, e immagino concluda che se si dice le news, plurale, allora deve essere anche la news, singolare.

  3. Lele

    @Licia
    perquisire da perquisizione e meridione da meridionale

    Non mi è chiaro come in questo caso si sia di fronte a una “formazione di una parola nuova a partire da una parola già esistente tramite la cancellazione di elementi interpretati (erroneamente) come affissi”.
    Quali sono, in perquisizione e in meridionale, gli elementi erroneamente interpretati come affissi?

  4. Licia

    @Lele gli affissi a cui si fa riferimento in questi esempi sono i due suffissi –ale, un suffisso aggettivale denominale (si aggiunge alla base di sostantivi per formare aggettivi: musica → musicale, universo → universale ecc.), e –zione, un suffisso nominale deverbale (si aggiunge alla base di verbi per formare sostantivi: idratare → idratazione, immaginare →immaginazione ecc.). Le parole meridionale
    e perquisizione, di derivazione latina, sono state “interpretate” come se fossero state formate con un meccanismo di suffissazione e avessero come base il verbo perquisire e il sostantivo meridione, che invece erano parole inesistenti.

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