Top JobS, per chi è scarso in inglese

In questi giorni nelle notizie sulle istituzioni europee imperversa l’anglicismo Top Jobs. Alcuni esempi:

Titoli: 1 Top Jobs, cosa sono e come vengono scelti i vertici Ue, Commissione, Consiglio e Alto Rappresentante: i nomi; 2 Top Jobs in EU: cosa sono, il significato, le cariche dell’Unione Europea, le trattative, il ruolo di Meloni; 3 Via libera del Consiglio europeo ai top jobs; 4 Top Jobs Ue, Meloni si astiene su Von der Leyen, no a Costa e Kallas. Ma il pacchetto passa; 5 Salvini attacca l'Ue sulle nomine dei Top Jobs

Top Jobs è un anglicismo superfluo, come dimostrano le alternative italiane che gli sono associate in tutti i testi: posizioni di vertice, ruoli di vertice, massimi vertici europei, massime cariche, cariche apicali, le più alte cariche ecc., sempre seguite dall’aggettivo europeo o specificando all’Ue, delle istituzioni europee o simili.

Questo dettaglio, la prevalenza di iniziali maiuscole, come se fosse un nome proprio, e l’uso scorretto con plurale inglese fanno ritenere che chi usa Top Jobs abbia la convinzione, erronea, che si tratti di un termine comunitario. Esempio:

Testo: Cosa sono i ‘Top Jobs’ europei. Nell’ambito della politica comunitaria, i cosiddetti ‘Top Jobs’ sono i ruoli di vertice delle principali istituzioni dell’Ue, cioè la presidenza della Commissione Europea, del Consiglio Europeo e dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza. Sono posizioni fondamentali per la guida politica e amministrativa dell’Unione.

Ritengo che l’uso italiano di Top Jobs sia l’ennesima conferma che l’abuso di anglicismi è inversamente proporzionale alla conoscenza dell’inglese.

Chi ha padronanza della lingua sa che in inglese top job (iniziali minuscole!) è una descrizione generica usata nel lessico comune, in svariati contesti. Non ha nessun significato specialistico ma indica la posizione più importante al vertice di un’organizzazione o altra struttura (o la dirigenza se al plurale), un concetto per il quale in italiano disponiamo già di parole adeguate.

Presumo che l’uso nei media italiani (ma anche francesi: les top jobs européens) sia una pigra scopiazzatura di notizie in inglese, interpretate erroneamente come se top jobs fosse il nome che identifica collettivamente tre delle principali cariche delle istituzioni europee. Esempi:

EU leaders to agree on top jobs despite Meloni discontent (BBC); Von der Leyen, Costa, Kallas approved for EU top jobs by negotiators (Politico); Von der Leyen, Costa and Kallas endorsed for the EU’s top jobs (AP)

È un fenomeno tipico dell’itanglese: ad alcune parole inglesi vengono conferite accezioni particolari assenti in inglese, in questo caso un unico significato molto specifico di “massima carica di istituzione europea”.

Come spesso succede, quando alcuni media iniziano a usare un anglicismo dandogli visibilità, poi tutti gli altri seguono a ruota. Gli imitatori però non hanno capito che in inglese top jobs è la locuzione più diffusa perché breve e quindi perfetta per i titoli, ma non è l’unica: vengono usate anche altre descrizioni, altrettanto generiche, come top officials, most important posts, top appointments, heads of the EU institutions ecc.  

Inoltre, se avessero consultato i siti delle istituzioni europee (europa.eu), avrebbero avuto la conferma che top job non è un termine comunitario: in inglese è usato saltuariamente come locuzione generica (prevale high-level posts) ed è inesistente nelle pagine in italiano.  

Come prevedibile, non si trova nessuna occorrenza di top job neppure nel database terminologico IATE, dove si può verificare la terminologia ufficiale nelle lingue dell’Unione europea e accedere alle schede terminologiche con definizioni e riferimenti, ma ho l’impressione che i media italiani ignorino l’esistenza di questa risorsa importante.

In conclusione: chi ricorre all’anglicismo Top Jobs dimostra conoscenze inadeguate sia dell’inglese che della terminologia ufficiale delle istituzioni europee.


Aggiornamento: nei commenti qui sotto il punto di vista di due giornalisti.


Altri esempi di uso improprio di anglicismi in temi che riguardano l’Unione europea:

Vedi anche: Anglicismi: al plurale senza la s finale!


2 commenti su “Top JobS, per chi è scarso in inglese”

  1. Anna Giambagli:

    Eccellente disamina, e rigorosa.
    Come sempre del resto; complimenti.
    Un saluto da Trieste:)

  2. Licia:

    Grazie Anna! Intanto su Twitter / X ho provato a chiedere ad alcuni giornalisti che si occupano di istituzioni europee di motivarmi l’uso di top jobs. Riporto due risposte ricevute finora.

    Pietro Guastamacchia:

    Spesso la brevità è una tagliola inevitabile: (soprattutto per agenzie stampa che hanno limiti tecnici sul numero dei caratteri), e l’inglese offre scorciatoie. Traduzione letterare di #TopJobs sarebbe "Posizioni apicali" .. suona maluccio.. si potrebbe provare con "Euronomine"?

    David Carretta:

    È più breve di “incarichi apicali” “leader delle istituzioni comunitarie” “presidente, presidente e alto rappresentante”

    Mi spiego: Top Jobs è l’espressione usata nell’Ue in quasi tutte le lingue. Essendo l’inglese la lingua veicolare vediamo tutti agli anglicismi brutti brutti.
    C’è un’altra ragione legata al linguaggio comune dell’Ue.
    Un vertice dell’Ue che elegge i vertici dell’Ue è meglio?

    I leader dell’Ue che reggono i leader dell’Ue è comprensibile?
    Nei titoli Top Jobs (Job sarebbe meglio) occupa poco spazio. Poi si dovrebbe spiegare bene nei sommari e negli articoli di cosa si tratta per ricorrendo alle espressioni corrette in italiano.

    Certo che la spiegazione non la soddisferà spero di aver risposto alla sua domanda.
    Se nella terminologia ufficiale dell’Ue non rientra Top Jobs, in quella usata comunemente da funzionari, diplomatici e giornalisti di tutte le lingue è quella comune.

    Ho apprezzato molto le risposte, ma ho replicato che secondo me i vertici Ue (in un organigramma istituzionale, stessa metafora di top jobs!) o la dirigenza Ue sono altrettanto brevi e che va considerato che non tutti conoscono l’inglese, soprattutto chi ascolta le notizie senza poter vedere il testo scritto.

    In particolare, “[terminologia] usata comunemente da funzionari, diplomatici e giornalisti di tutte le lingue” evidenzia un uso gergale e credo servirebbe maggiore consapevolezza che il lessico usato all’interno di un gruppo ristretto non sempre è il più adatto alla comunicazione generalista. Viene in mente la sintesi di Francesco Sabatini sull’uso disinvolto di anglicismi che ho già citato più volte: “un misto di pigrizia, esibizionismo ed elitarismo”.

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