Non si finisce mai di stupirsi del livello di sciatteria che traspare da alcune notizie tradotte dall’inglese:
La spiegazione a cui si pensa immediatamente è traduzione automatica senza revisione umana, perché si presume che chi lavora in ambito giornalistico conosca l’esistenza della locuzione Ivy League, il nome proprio con cui sono note otto delle più prestigiose università statunitensi.
La traduzione letterale in Lega dell’Edera però è un errore che non ci si aspetta dai sistemi di traduzione automatica attuali, proprio perché Ivy League non è un nome insolito e quindi è improbabile che non venga gestito correttamente. Se ne ha la prova se si fa qualche verifica nei sistemi gratuiti più noti: il nome Ivy League non viene tradotto letteralmente ma viene mantenuto in inglese, anche se scritto con iniziali minuscole. Esempio:
La traduzione letterale appare solo se si inseriscono singolarmente le due parole Ivy League. Se davvero fosse l’operazione fatta da chi ha prodotto questa notizia, sarebbe l’indicazione di due tipi di ignoranza:
- ignoranza culturale: stupisce che chi lavora in una redazione giornalistica e si occupa di notizie dal mondo anglofono non conosca l’esistenza dell’Ivy League (ma anche che citi una fantomatica Lega dell’Edera senza spiegare cosa sia);
- ignoranza nell’uso degli strumenti: chi ricorre ai sistemi di traduzione automatica dovrebbe sapere che non sono progettati per la traduzione di singole parole ma per testi interi, come minimo frasi complete. Per parole o locuzioni si consultano i dizionari!
In ogni caso, un quadro sconsolante.
Harvard University
Nel testo del tweet si nota che Harvard University è invece rimasto in inglese anche se nell’uso italiano prevale, erroneamente, Università di Harvard, come se Harvard fosse il luogo* dove si trova e non un nome proprio di persona. L’università prende il nome da John Harvard, un suo finanziatore, e Università di Harvard è come dire Università di Bocconi.
* Nel titolo dell’articolo però appare Ad Harvard si studierà Taylor Swift.
Vedi anche:
- Attacco ad attachment (ma è attaccamento!) per indicazioni sui dizionari di inglese consultabili gratuitamente per chiarire dubbi lessicali
- Le parole create dalla traduzione automatica, sugli errori di traduzione di nomi propri non comuni
Mauro:
Cioè, ci si inventano improbabili anglicismi quando esistono perfetti termini italiani e si traduce quando la traduzione non ha senso… 🤦♂️
Valentina:
Probabilmente è stato usato un traduttore automatico di singole parole (senza contesto) e purtroppo nessuno ha controllato il risultato. Ma mi chiedo: le notizie dell’Ansa sono tutte scritte da giornalisti o sono generate automaticamente?
È il primo commento che lascio anche se seguo il blog da tempo, volevo ringraziare per il lavoro che fa e per gli spunti che ci sono (anche se da insegnante di lingue mi abbatto spesso quando leggo cose del genere!!)
Licia:
Grazie Valentina! A proposito della notizia, aggiungo che ha addirittura questo bollino:
Non oso immaginare come siano le notizie non certificate…
Daniele A. Gewurz:
Grazie per aver ricordato che Harvard è un nome, non un luogo. Ora speriamo che ti leggano tutti gli editor che me lo “correggono” ripristinando il “di” e simili.
Licia:
@Daniele l’uso improprio però credo sia ormai impossibile da scalzare.
Mauro:
Talvolta ho letto anche “l’università di MIT”. Che è anche peggio. Magari su Harvard il dubbio può venire… ma su MIT… 🤦♂️
Mauro:
Appena scoperto sull’ultimo numero di Focus: la finlandese “Università di Aalto” 🤦♂️
Perché Alvar Aalto a quanto pare è una località, non un architetto. Forse l’architetto sarà Espoo, che invece noi crediamo essere la località dove si trova l’università.