Dopo l’ennesima discussione in tema, riporto anche qui le mie perplessità sulla parola minchiarimento, che in alcuni contesti viene usata come equivalente dell’anglicismo mansplaining, la spiegazione non richiesta fornita con sufficienza da un uomo a una donna molto più competente di lui. Origine: la parola macedonia man + (ex)plain.
So che minchiarimento è una parola nata per ridere, anche se poi si è cercato di spingerne l’uso, ma per me suscita le stesse perplessità di altre parole create scientemente “a tavolino”, nel tentativo di tradurre e riprodurre parole di un’altra lingua senza però tenere conto del contesto d’uso, del registro e delle connotazioni originali, delle parole correlate già esistenti e delle differenze e preferenze nei meccanismi di formazione di nuove parole nella lingua di partenza e in quella di arrivo.
Il modello mansplain in inglese
Quando in Italia, una decina di anni fa, ci si è accorti dell’esistenza della parola mansplain[ing], in inglese ormai erano già in circolazione molte altre formazioni informali che la prendevano a modello:
- con secondo elemento –splain, trasformato in un “libfix” molto produttivo e riconoscibilissimo per indicare spiegazioni non richieste e date con condiscendenza;
- con primo elemento man-, per comportamenti tipicamente maschili.
Esempi di entrambi i tipi in nerdsplaining e mansplaining (con manologue, manel, mantrum…).
Alternative per un modello italiano?
In italiano invece non ci sono elementi paragonabili a man- e a –splain e anche i meccanismi usati per formare le parole macedonia sono diversi.
Anziché ricorrere a un calco come minchiarimento, che riproduce malamente il modello inglese (ancora meno efficace il verbo minchiarire), credo sarebbe stato opportuno riflettere sui meccanismi italiani disponibili per creare nuove parole informali, ad es. il suffisso alterativo accrescitivo –one, molto produttivo, che conferisce connotazioni peggiorative ma contemporaneamente anche ironiche.
Trovo efficace spiegone, che nell’accezione di “spiegazione pedante, lunga o comunque noiosa, di solito non richiesta e spesso fornita con sufficienza” ha molti punti in comune con i vari –splain. Spiegone è una parola polisemica ma il contesto risolve potenziali ambiguità: se dico "ecco che arriva l’uomo col suo spiegone”, sono sicura che ogni donna capisce cosa intendo! 😉
Registro e connotazioni
Minchiarimento invece non rispetta né il registro, informale ma non volgare, né le connotazioni di mansplaining, che non è un “chiarimento” (implica che ci sia già stato uno scambio di informazioni a cui segue una precisazione). Quelle del mansplainer sono invece sempre spiegazioni non richieste, come illustra il diagramma di flusso in alto. Inoltre, perlomeno al nord, non mi pare che in italiano si usi la parola minchia nel senso di “[tipico] di/da uomo”, per cui viene invece da interpretare come “chiarimento del c…”, azione che però non è automaticamente una prerogativa maschile.
E finalmente qui concludo lo spiegone su minchiarimento, o forse dovrei dire minchiarimentochiarimento?
Altri dettagli nei commenti qui sotto, con considerazioni sulle proposte alternative maspiegone, maschiarimento, spiegazzone, spieguomo, maschia spiegazione e andropinione.
Vedi anche:
► nerdsplaining e mansplaining (con meta-mansplaining!)
► Lo spiegone su spiegone!
.mau.:
Spiegone però perde il man- . Se dovessi coniare un neologismo userei “maspiegone”, dove il mas- ricorda il maschio.
Licia:
@.mau. era quello che intendevo con “spiegone è una parola polisemica ma il contesto risolve potenziali ambiguità”. Maspiegone secondo me non funziona perché non è trasparente: ma[s]- non fa pensare a “maschio” o “maschile”, nei composti non scientifici normalmente la testa (il determinato) sta a sinistra, non a destra come in inglese, e anche l’aggettivo “maschile” di solito è posposto al nome (diciamo comportamento maschile e non *maschile comportamento). Tra l’altro, se ben ricordo, anni fa era stato proposto anche maschiarimento, che però non ha avuto alcuna fortuna (anche perché credo venga risegmentato in ma + schiarimento).
Ne approfitto per aggiungere alcuni esempi per ricordare che in italiano il meccanismo delle parole macedonia, usato per creare minchiarimento, privilegia modalità diverse da quelle prevalenti in inglese. In italiano si tende a preferire formazioni in cui i due elementi sono dello stesso tipo:
cantante+autore,
metallurgico+meccanico,
cartoleria+libreria,
pantalone+collant…
Mimmo:
Sostituendo una sola lettera uno spiegazzone potrebbe essere il maschile di una spiegazione. Mantenendo il registro informale ma volgare si potrebbe sostituire la g con la c: molta più manliness!
Licia:
@Mimmo, davvero la lingua italiana offre molte opzioni creative!
.mau.:
beh, per far piacere all’attuale governo potremmo parlare di “maschia spiegazione” (e l’aggettivo sta prima…)
Bandini:
E se fosse “spieguomo”?
Licia:
@.mau. in effetti in tempi di globo terracqueo… 😀
@Bandini: spieguomo non è una parola trasparente, temo non si capisca cosa dovrebbe significare.
Mauro:
Su “spieguomo” sono d’accordo con Licia: non è trasparente.
A me, personalmente, infatti farebbe venire in mente una spiegazione all’uomo (inteso come maschio) e non dall’uomo.
Il problema è che le parole macedonia in italiano raramente funzionano. Non solo in questo caso. Quelle che funzionano sono meravigliose, ma sono poche.
Dimaco:
Il tuo blog è seducente e questo post illuminante.
A me in questo caso è venuto in mente “andropinione”.
Licia:
Grazie Dimaco 😀
Per la parola andropinione andrebbe considerato che mansplaining è una parola informale, mentre l’elemento formativo andro- è usato quasi esclusivamente per parole dotte o per terminologia scientifica, e di solito si combina con altri elementi formativi da lingue classiche (ad es. androfobia, andromania, andropausa), quindi verrebbe interpretato come andro + pinione.
Giorgio Testa:
Soprattutto a mio parere il termine “minchia” non denota automaticamente un uomo, a meno che non vogliamo ignorare la distinzione tra sesso e genere.