Nomi ibridi “internescional”

Due esempi che mostrano che l’entusiasmo per i nomi ibridi come Open to Meraviglia e Let’s Marche non è una prerogativa dei creativi italofoni.

1 Back Magic

logo BACK MAGIC

Riuscite a indovinare che tipo di prodotti potrebbe trasportare un furgone marrone con il logo Back Magic, come quello che ho visto in Alto Adige?

Mi ha colpita perché il nome ha l’aspetto di un gioco di parole modellato su black magic, la magia nera, ma è invece uno pseudoanglicismo che senza ulteriori dettagli può essere capito solo se si riconosce l’ibrido tedesco-inglese (sul furgone non c’erano immagini ma solo una descrizione dei servizi in caratteri molto più piccoli).

Il tipo di “magia” o “incanto” che vuole essere espresso da Back Magic non è spiegabile con la parola inglese back (schiena o dorso o parte posteriore, o descrittivo di qualcosa che è posteriore o sul retro, o che è in senso contrario) perché rimanda invece all’elemento tedesco Back- che indica cottura al forno. Esempio: Backwaren, prodotti da forno, che è quanto commercializza Back Magic.

immagine con scritta WELCOME TO BACK MAGIC

L’equivalente inglese di Back- è però bake (stesso etimo, il protogermanico bakan) e in inglese i prodotti da forno sono bakery products o baked goods (bakegoods in inglese americano) o nomi simili.

Per chi non parla tedesco Back Magic non ha molto senso e potrebbe far pensare a un refuso con potenziali associazioni indesiderate, ma nel contesto dell’Alto Adige presumo che il marchio possa invece risultare efficace: un esempio di inglese farlocco per germanofoni!


Vedi anche: Raus! Nomi ibridi per repellenti ed esche


2 Foc off!

In Catalogna è stato scelto uno slogan ibrido con gioco di parole catalano-inglese per una campagna per la prevenzione degli incendi estivi:   


(via Ruben Vitiello)

Come si intuisce, foc è la parola catalana per “fuoco” e assomiglia a fuck dell’interiezione volgare inglese fuck off. Per chi non conosce l’espressione inglese, immagino che la parola off possa comunque richiamare ON / OFF degli interruttori come metafora di disattivazione degli incendi.

È in ogni caso una scelta peculiare per una campagna istituzionale. Chissà come reagirebbero i “difensori” della lingua italiana che prendono ad esempio la Spagna come paese virtuoso dove si evitano accuratamente gli anglicismi…


Vedi anche: L’erba dei vicini d’Oltralpe non è sempre greener! per un altro esempio di campagna istituzionale con messaggi ibridi.


2 commenti su “Nomi ibridi “internescional””

  1. John Dunn:

    Dovrei ringraziarti di questi due bei pezzi per la mia collezione di giochi di parole bilingui. Questi esempi dimostrano inoltre due cose:
    1. che i confini tra lingue diventano sempre meno rigidi (con buona pace a on. Rampelli i colleghi);
    2. che le parole tabù perdono questa qualità nel trasferimento in altre lingue. Non credo che ci sia qualcuno in Europa che non conosca l’espressione inglese usata in Catalogna, ma penso che possano esserci delle persone che trovano questo slogan offensivo.

  2. Licia:

    @John, probabilmente già visto, lo aggiungo qui come anteprima di un prossimo post:

    I♡ AM♡ LA CUCINA ITALIANA

    immagine di presentazione della campagna IO AMO LA CUCINA ITALIANA con le O sostituite da cuori che consentono lettura ibrida inglese-italiano “I am la cucina italiana”

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