Titolo impreciso di noto quotidiano sull’incriminazione di Donald Trump per un pagamento illecito all’attrice di film porno nota come Stormy Daniels:
(via @fedesettetre e @tazebaoh)
A quanto pare chi ha scritto il titolo ha tradotto dall’inglese e ha frainteso il significato della parola surname (sinonimo di last name, second name o family name), che è il cognome, e ha pensato significasse soprannome, che è l’appellativo attribuito da altri a una persona.
Stormy Daniels invece è uno pseudonimo o, nel caso più specifico di chi opera nel mondo dello spettacolo, un nome d’arte. È un nome fittizio scelto dalla persona stessa, che vi ricorre per avere un nome memorabile, più originale o che si ricorda più facilmente, oppure per altri motivi, ad es. per proteggere la propria identità.
Il nome reale di Stormy Daniels è Stephanie Gregory Clifford, composto dal primo nome Stephanie e dai due cognomi Gregory e Clifford.
C’è whisky e whiskey!
Il nome d’arte Stormy Daniels è formato dall’aggettivo stormy, che significa tempestoso, burrascoso se riferito al tempo ma di una persona segnala che è impetuosa, focosa, irruente.
Il cognome Daniels invece a quanto pare è preso da un nome commerciale, il marchio di whisky Jack Daniel’s. Nel titolo riportato sopra ho evidenziato la parola Whiskey perché è stata usata impropriamente con l’iniziale maiuscola anche se si tratta di un nome comune (lo segnala l’articolo indeterminativo un).
Inoltre, chi ha optato per whiskey probabilmente non sa che nel lessico comune italiano si usa unicamente la grafia whisky, senza e.
In inglese (e in ambito specialistico) si distingue invece tra whisky, per acquaviti scozzesi, e whiskey, per acquaviti irlandesi. Nei nomi commerciali usati negli Stati Uniti prevale whiskey, probabilmente perché i fondatori di molte distillerie erano di origine irlandese.
Una curiosità etimologica: la parola whisky è la forma abbreviata di whiskybae, riconducibile alla parola di origine gaelica usquebaugh /ˈʌskwɪˌbɔː/, dall’irlandese uisce beathadh o dallo scozzese uisge beatha, che letteralmente significa “acqua di vita”, proprio come acquavite, dal latino aqua vitae (in italiano il plurale può essere sia acquaviti che acqueviti).
Altri –onimi per persone
Tornando alle denominazioni dei nomi di persona, nell’ambito specifico della bibliografia si ricorre ai termini eteronimo, il nome fittizio di un autore che pubblica anche altre opere col suo vero nome, ortonimo, il nome reale (“anagrafico”) di un autore che pubblica anche usando uno pseudonimo, e allonimo, aggettivo usato per opere pubblicate con il nome di un’altra persona o sostantivo che indica chi si presta a pubblicare a proprio nome un testo scritto da altri.
Vedi anche:
- Manganelli e att(r)onimi, sui cognomi che richiamano la professione, la personalità o altri aspetti del carattere di una persona
- Traduzione di nomi propri: Maxwell House, sulle opzioni disponibili nel caso sia necessario tradurre gli attronimi
- Bufale linguistiche: UE, Natale e nomi cristiani, sull’errore di traduzione di Christian name che a fine 2021 aveva generato polemiche infinite ma infondate
- Weekend, whisky, windsurf e Windsor, sull’articolo che si usa con i forestierismi che iniziano per w-
John Dunn:
Se mi è permessa una piccola precisazione, uisquebaugh non è un parola gaelica, bensì una forma anglicizzata delle parole gaeliche uisge beatha.
Licia:
@John precisazioni sempre benvenute! Avrei dovuto scrivere “parola di origine gaelica”. L’ho aggiunto al post.
Paolo:
Whisky si usa anche per i liquori canadesi, oltre che per quelli scozzesi.
Whiskey, correttamente, per quelli irlandesi e statunitensi.
Licia:
@Paolo grazie per il dettaglio. Nel post ho specificato lessico comune vs ambito specialistico proprio perché so che appassionati e intenditori differenziano. 😀
Paolo:
Mi pare che nella sezione “Altri –onimi per persone” manchi il nom de plume, che è uno pseudo-francesismo (nato in Inghilterra) per le persone note con il nome con cui scrissero le opere più famose, come per esempio George Orwell, all’anagrafe Eric Arthur Blair. Richard Bachman invece è, per esempio, un eteronimo di Stephen King.
Licia:
@Paolo, manca perché nom de plume non finisce in –onimo! 😀