In questi esempi da articoli recenti è evidenziata una locuzione impropria usata per segnalare che l’identità di genere di una persona non coincide con il sesso indicato nell’atto di nascita:
La stessa locuzione è usata anche in ambito sanitario e in un recente disegno di legge. Presumo che chi descrive una persona come assegnato maschio o assegnata femmina alla nascita non si renda conto che è agrammaticale.
Si tratta di una traduzione letterale della formula inglese assigned male / female at birth (acronimi AMAB e AFAB) che non tiene conto di due differenze tra inglese e italiano non solo di tipo grammaticale ma anche lessicale.
In inglese, passivo “personale”
In inglese esistono due tipi di frasi passive. Quando una frase attiva ha un oggetto diretto e un oggetto indiretto, entrambi possono diventare il soggetto della frase passiva. È più semplice spiegarlo con un esempio: l’insegnante che leggeva una storia ai bambini.
Frase attiva:
the teacher [SOGGETTO]
read
a story [OGGETTO DIRETTO]
to the children [OGGETTO INDIRETTO]
Frasi passive corrispondenti:
- da oggetto diretto:
a story was read to the children (by the teacher)
- da oggetto indiretto, o “passivo personale”:
the children were read a story (by the teacher).
Questa è la forma più frequente, di gran lunga preferita alla precedente.
NB In italiano non esiste una costruzione equivalente: i bambini non possono essere il soggetto della frase passiva.
Un esempio più specifico: dalla forma attiva a doctor assigns a sex to a baby at birth si ha la forma passiva a baby is assigned a sex at birth a cui rimanda la locuzione assigned male / female at birth.
In italiano, agrammaticalità
In italiano non ha quindi molto senso affermare che qualcuno è [stato] *assegnato maschio alla nascita: è una frase del tutto agrammaticale perché non è previsto che l’oggetto indiretto del verbo assegnare (qualcosa a qualcuno) diventi il soggetto di una frase passiva.
Inoltre, maschio o femmina senza articolo appaiono come aggettivi, ma anche assegnare + aggettivo è una costruzione che dovrebbe essere percepita come agrammaticale.
Assign ≠ assegnare
La traduzione letterale è inadeguata anche dal punto di vista lessicale: in inglese assign in questo contesto non significa “assegnare” (conferire, destinare, ad es. un premio o una ricompensa) ma indicare, associare o attribuire un valore o altro elemento distintivo a qualcosa o a qualcuno.
È sconsolante che in italiano si ricalchi superficialmente l’inglese con traduzioni poco ragionate e poco informate. Sarebbe invece preferibile ricorrere a espressioni coerenti con la terminologia istituzionale usata in riferimento alla dichiarazione di nascita e all’atto di nascita.
Nel Certificato di assistenza al parto (cfr. decreto 16/7/2001, n. 349) il sesso viene indicato:
Anche gli articoli 29 e 30 del decreto PdR 3/11/ 2000, n. 396, Regolamento per la revisione e la semplificazione dell’ordinamento dello stato civile, specificano che il sesso viene indicato:
Per gli adulti si fa invece riferimento al sesso che è stato enunciato nell’atto di nascita, cfr. legge 14/4/1982, n. 164, Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso.
Sarebbe quindi preferibile ricorrere a locuzioni quali indicato/a come maschio / femmina nell’atto di nascita (o a cui è stato attribuito sesso maschile / femminile) oppure, meno formale, registrato/a come maschio / femmina all’anagrafe.
Vedi anche: I pronomi di Elliot Page per una nota sulle potenziali ambiguità della parola trans nelle traduzioni dall’inglese all’italiano: in inglese trans solitamente è un aggettivo, forma abbreviata di transgender, ma in italiano potrebbe invece essere erroneamente interpretato come transessuale, tutt’altro concetto.