(tweet di @dorinileonardo; cartello visto a Linate)
Su Twitter c’è chi ha commentato l’inglese sgrammaticato di questo cartello di ITA Airways soffermandosi sulla costruzione del verbo wait che, come si impara con i primi rudimenti di inglese, è intransitivo e va seguito dalla preposizione for, quindi ci si aspetterebbe wait for your turn.
In realtà in associazione a turn è del tutto corretto invitare ad aspettare il proprio turno ricorrendo all’espressione wait your turn, una costruzione idiomatica che è anche lemmatizzata separatamente da alcuni dizionari.
Nel cartello l’errore grammaticale è quindi unicamente l’uso del pronome you anziché l’aggettivo possessivo your, però è difficile stabilire se sia una scorrettezza accidentale (refuso: manca una lettera) oppure dovuta a scarsa padronanza dell’inglese.
Please…
Da un’azienda che opera in ambito internazionale come ITA Aiways (ex Alitalia) e dal proprio personale ci si aspetterebbe più attenzione alla comunicazione, e invece si nota anche un altro problema che ci ricorda che la conoscenza di una lingua non riguarda solo padronanza di lessico e grammatica ma richiede anche competenze pragmatiche.
In inglese wait your turn può risultare infatti un ordine troppo perentorio e andrebbe mitigato aggiungendo una formula di cortesia come please. Il concetto di politeness viene realizzato in modo diverso in lingue e culture diverse e non rispettarne le convenzioni può portare a fraintendimenti o percezioni distorte, come descritto in Lingue, funzione fatica e cortesia e, nel caso specifico dei cartelli, in Con cortesia: NO JOKES PLEASE! (con un riferimento a un noto monologo del comico Gioele Dix).
Tornando al verbo inglese wait, la preposizione for si può omettere anche quando si indica il tempo di attesa, ad es. le due espressioni we waited for hours e we waited hours sono equivalenti.
LazyCosyBrain:
Questo tipo di errori sono purtroppo molto comuni in Italia. Sono appena stato Sardegna e all’aeroporto di Cagliari mi sono imbattuto in un avviso in inglese riguardante l’uso della mascherina e nel cui testo si è fatto uso della costruzione errata “suggest + to + bare infinitive” in luogo di “suggest + -ing” oppure di”suggest + that”.
Non è un errore che impedisce la comunicazione, ma è davvero mortificante vedere questo tipo di errori in luoghi come gli aeroporti, dove è necessaria una comunicazione corretta e professionale.