Non occorre spiegare cosa si intende con genio della lampada – l’espressione fa parte delle nostre conoscenze enciclopediche e ci fa pensare immediatamente a uno spirito che con i suoi poteri magici può esaudire fino a tre desideri.
Grazie a film, cartoni animati e illustrazioni della storia di Aladino, nel nostro immaginario la lampada è un oggetto con una forma particolare, come nel disegno, e quando viene strofinata il genio si materializza uscendo dal beccuccio per la fiammella.
Anche in inglese il genio è racchiuso all’interno di una lampada – genie of the lamp – però in alcuni contesti può essere anche in un altro contenitore, come si può vedere in questa striscia di Pearls Before Swine:
(Cronkite era un giornalista televisivo americano molto autorevole)
Nella striscia l’oggetto strofinato per fare uscire il genio non è la lampada ma una bottiglia che rimanda a un’espressione idiomatica che non ha equivalente in italiano, let the genie out of the bottle.
Genio “fuori dalla bottiglia”
La frase let the genie out of the bottle si usa per indicare che un’azione che sta per essere intrapresa avrà conseguenze irreversibili.
Nella forma the genie is out of the bottle si usa in riferimento a un’azione già compiuta che ha causato cambiamenti drastici e/o con impatto negativo. Esempio: The Artificial Intelligence Genie is out of the bottle and can’t be put back in.
All’origine dell’espressione c’è un racconto di Le Mille e una Notte (in inglese Arabian Nights), ma non la storia di Aladino che tutti conosciamo bensì un’altra in cui un pescatore trova una vecchia bottiglia da cui inavvertitamente fa uscire un genio malevolo (che però poi con un trucco riesce a far rientrare).
Ormai la frittata è fatta!
In italiano non abbiamo un’espressione italiana del tutto equivalente, però in alcuni contesti e registri informali potremmo dire ormai la frittata è fatta! se è stato fatto un guaio che non si può rimediare (ma esprime rassegnazione che in inglese non è evidente).
Se invece si vuole rimarcare l’irreversibilità della decisione presa si potrebbe usare il dado è tratto.
L’espressione aprire / scoperchiare il vaso di Pandora ha alla base una metafora simile di “fuoriuscita”, però non rimanda a conseguenze di una particolare azione bensì alla scoperta di situazioni negative o dannose o problemi già esistenti ma non ancora noti, e che una volta rivelati avranno serie ripercussioni. In inglese Pandora’s box può significare sia una fonte di problemi, in modo simile all’italiano, che indicare un processo che una volta iniziato genera seri problemi.
Aggiungo dai commenti qui sotto altre due espressioni in tema: quel che è fatto è fatto e cosa fatta capo ha.
Genius e genie
In italiano usiamo la stessa parola, genio, sia per
1 doti eccezionali di inventiva e capacità e la persona che le possiede, che per
2 spirito dotato di poteri magici (e altri tipi di spirito).
In inglese invece si distingue tra genius /ˈdʒiːniəs/ per l’accezione 1 e genie /ˈdʒiːni/ per lo spirito nel senso 2 ma specifico delle storie e del folklore del mondo arabo. La mancata corrispondenza tra italiano e inglese è un esempio di anisomorfismo.
In inglese genius e genie sono allotropi (o doppioni), parole che hanno aspetto e significati diversi ma lo stesso etimo, il latino genius. Genie arriva attraverso il francese génie, parola usata nella traduzione di Le Mille e una Notte per rendere la parola araba di suono simile jinni, a sua volta entrata in inglese come jinn o djinn /dʒɪn/, uno spirito benigno della mitologia musulmana.
Aggiungo che nei commenti Emy ci racconta come è stata sfruttata l’omofonia del nome proprio Jeannie e di genie per una serie televisiva americana degli anni ‘60.
Vedi anche: Una miscela metaforica (in inglese) per altre espressioni idiomatiche tra cui can of worms, una situazione ingarbugliatissima, complicata e spesso anche imbarazzante da cui è difficile riuscire a districarsi.
Dettagli etimologici da Lexico (Oxford Dictionaries)
Daniela Cuzzocrea:
Un’altra frase simile a “il dado è tratto” è “quel che è fatto è fatto”.
Emy:
Mirabile Licia!
Sulla pronuncia di genie, uguale a quella del nome Jeannie, si basava appunto la celeberrima sitcom “I Dream of Jeannie” con Barbara Eden e Larry Hagman, trasmessa negli Usa dal 1965 al 1970, che in Italia andò in onda dal 1977 al 1980 (ritrasmessa nel 2020-21) col titolo molto impreciso “Strega per amore”: la brava e bella Jeannie non era affatto una strega, ma appunto il genio della bottiglia.
Jeannie, che viveva col maggiore dell’aeronautica Tony Nelson, di cui era il genio personale oltre che innamorata, entrava e usciva da una bizzarra bottiglia di stile arabeggiante che il maggiore aveva trovato su una remota spiaggia del Pacifico dopo un atterraggio fortunoso con la navicella spaziale e aveva aperto, liberando l’esuberante ragazza dopo millenni di prigionia. L’inconfondibile bottiglia è visibile in molte immagini promozionali della serie.
Per esempio, qui:
https://en.wikipedia.org/wiki/I_Dream_of_Jeannie
https://it.wikipedia.org/wiki/Strega_per_amore
Ciau! 🙂
Emy
Emy:
Oltre a “quel che è fatto è fatto”, un’altra possibile resa della frase “let the genie out of the bottle” è “cosa fatta capo ha”.
Sulle sue origini:
https://www.treccani.it/vocabolario/cosa-fatta-capo-ha/#:~:text=%E2%80%93%20Frase%20storica%20(propr.,Malispini%20e%20di%20G.
Emy
Licia:
@Emy, grazie! Ignoravo del tutto l’esistenza di I Dream of Jeannie (presumo che il titolo italiano Strega per amore volesse richiamare il più noto Vita da strega – Bewitched?) e adesso capisco molto meglio perché nelle rappresentazioni la bottiglia con il genio ha sempre un aspetto simile! Non credo di aver mai visto neanche il cartone animato Jeannie ma mi sono appena resa conto il tema musicale invece lo conosco benissimo:
Emy:
Cara Licia,
il titolo “Strega per amore” (I Dream of Jeannie) richiamava sicuramente “Vita da strega” (Bewitched), sitcom che negli Usa era iniziata l’anno prima, nel 1964, e in Italia fu trasmessa nei primi anni Ottanta.
I Dream of Jeannie era stata infatti la risposta della NBC a Bewitched della ABC, che descriveva una situazione familiare simile: una giovane donna bionda dotata di poteri soprannaturali che viveva con un uomo mortale; però in quel caso la protagonista era una strega vera, non il genio della bottiglia. Il titolo italiano, pur di agganciarsi a una serie precedente di un certo successo, preferì l’imprecisione totale, come purtroppo accade spesso.
Alla fine I Dream of Jeannie ebbe molto più successo di Bewitched, grazie alla straordinaria Barbara Eden e a un Larry Hagman più giovane e tenero del J.R. di Dallas che ebbe a interpretare qualche anno dopo.
La sigla che citi, con quel cha cha cha così orecchiabile, iniziò dalla seconda stagione e contribuì alla cementare la fama della sitcom. Io ero troppo piccola quando fu trasmessa, ma me la sono vista su Paramount durante la clausura del 2020-21: I Dream of Jeannie è una serie allegra e divertente e oh so Sixties!
Grazie per il video. 🙂 Rilancio con questo, con Barbara Eden e Larry Hagman in carne e ossa:
FF:
Un’altra espressione che indica un evento ormai successo, a cui non si può rimediare, è il napoletano “Chi ha avuto, ha avuto, e chi ha dato ha dato”; in questo caso c’è anche una sfumatura di placida rassegnazione.
alessandro:
«Vita da strega» non fu messa in onda in Italia nei primi anni ottanta ma nel 1967. Ricordo che andava in onda quand’ero bambino (cosa che negli anni ottnta non ero più da un pezzo) e una veloce ricerca in rete mi conferma che Rai1 ne mise parzialmente in onda le prime due stagioni (o, a seconda delle fonti, la prima) nel 1967, mentre le successive dovettero attendere fino al 1979, quando furono trasmesse da Telemontecarlo. Negli anni ottanta fu poi replicata da Rai3. Mia figlia l’ha vista negli anni duemila sulla defunta FastwebTv. Vedi (fra gli altri):
https://www.antoniogenna.net/doppiaggio/telefilm/vitadastrega.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/Vita_da_strega#Versioni_italiane