Vari media hanno riportato speculazioni sulla salute di Putin apparse in giornali popolari di lingua inglese. Gli autori di questi titoli si sono inventati una patologia, la Rabbia di Roid, come se fosse una sindrome o una nuova malattia infettiva identificata da qualcuno di nome Roid.
È invece una traduzione maccheronica della locuzione informale roid rage, in uso da alcuni decenni per descrivere accessi d’ira e violenza scatenati dall’uso di steroidi anabolizzanti.’ È modellata su road rage, i comportamenti aggressivi degli automobilisti che si infuriano per la guida altrui o per lo stress del traffico.
La parola roid è un’abbreviazione informale di anabolic steroid e, come roid rage, è registrata da tutti i principali dizionari di inglese e anche da alcuni dizionari di italiano: nei testi settoriali l’anglicismo prevale infatti sul calco rabbia da steroidi (o steroidea).
Chi ha tradotto avrebbe dovuto capire dall’uso delle iniziali minuscole di roid rage che non poteva trattarsi di un eponimo medico, come morbo di Parkinson o sindrome di Marfan. Ma, a quanto pare, le persone sottopagate che lavorano nelle redazioni dei media evitano di consultare fonti attendibili, come i dizionari monolingui, e di riflettere sul senso di quello che scrivono (o che incollano da un traduttore automatico).
Non si spiegano altrimenti frasi come queste:
Sono traduzioni letterali di brain disorder (in italiano ci si aspetta cerebrale o al cervello), di treatment for cancer (significa genericamente cure oncologiche e non indica un tumore specifico come invece implica il tumore), di intelligence sources (intelligence non è un nome proprio ma fa riferimento ai servizi segreti) e di increasingly erratic behaviours che esprime imprevedibilità e non irregolarità.
Non si tratta solo di scarse conoscenze dell’inglese e di incapacità di tradurre: indipendentemente dal testo originale, chi usa il verbo sfoggiare in associazione a un aspetto malsano, come se fosse un’abbronzatura, dimostra di non avere alcuna padronanza dell’italiano (e in particolare del concetto di collocazione). Eppure conoscere bene la propria lingua dovrebbe essere un requisito di base per chi ha scelto il giornalismo come professione…
Grazie a Fabrizio Bartoloni per lo spunto.
Esempi di falsi amici “medici” visti nei media italiani:
► Disordini e disturbi
► Ammissioni ospedaliere
► Aneddoticamente, falsi amici
► “scansioni, ultrasuoni, raggi x”
► Il calciatore danese “resuscitato”
► Causa del decesso: “condizione medica”
► Coronavirus: conteggi errati di “ricoverati”
► Potenziali falsi amici: dementia e demenza
► Vaccini efficaci nei casi severi (ma non giusti!)
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Vedi anche: Terminologia medica inglese e italiana.