WORDLE, il gioco online che ogni giorno richiede di indovinare una parola inglese di 5 lettere, fa di nuovo notizia perché è stato acquistato dal New York Times.
Wordle è diventato virale meno di due mesi fa, nel dicembre 2021, ma sono già apparsi parecchi altri giochi nati ad imitazione, tutti con una griglia dove inserire i tentativi fatti per indovinare la sequenza corretta. Molti hanno un nome che ricalca l’originale, a sua volta un gioco di parole ingegnoso tra il nome del suo ideatore, Josh Wardle, e la parola word con il suffisso –le che consente di formare nomi di strumenti, congegni e dispositivi (ma ha anche altri usi).
Non solo Wordle…
Si può giocare a Weirdle con parole strane, a Sweardle con le famigerate four-letter words (per parolacce di 5 lettere c’è Lewdle, da lewd, sconcio). Ci sono Lordle of the Rings con parole legate al romanzo di Tolkien, Queerdle con parole associabili al lessico gay, Byrdle, dal nome del compositore William Byrd, con parole e nomi propri riconducibili alla musica corale (da non confondere con BRDL che richiede i codici di inanellamento degli uccelli nel Regno Unito).
Absurdle rende tutto molto più complicato perché cambia le parole da indovinare man mano che si gioca (cfr. regole del gioco), Obscurdle invece richiede di indovinare le parole negli schemi con i quadretti colorati. Per chi preferisce i numeri c’è Nerdle, dove bisogna indovinare un’espressione aritmetica, mentre Worldle fa giocare con i paesi del mondo: se ne deve riconoscere uno dalla sagoma e per ogni tentativo vengono indicati distanza, direzione e prossimità da quello giusto.
Heardle è un gioco sonoro: si deve indovinare la canzone ascoltandone le prime note. Per linguisti che hanno familiarità con la trascrizione fonetica dell’inglese americano c’è /wɚdəl/ che si gioca usando i simboli dell’alfabeto fonetico internazionale (IPA).
Aggiungo i giochi che funzionano come Wordle ma richiedono di identificare più parole di cinque lettere per ciascuna partita: due parole in Dordle, quattro in Quordle e otto in Octordle. Una novità recente è Antiwordle che ha come obiettivo continuare a giocare il più a lungo possibile evitando di indovinare la parola del giorno e di usare lettere che ne fanno parte (altrimenti si è poi costretti a usarle nei tentativi successivi).
–rdle, libfix dei giochi?
Questi nomi sono accomunati dalla sequenza di lettere –(r)dle che, grazie alla popolarità di Wordle, fa capire facilmente di che tipo di gioco si tratta. Mi colpisce molto perché è diventata distintiva e produttiva in pochissimo tempo, tanto che si comporta come un –libfix, un affisso che si è “liberato” dalla parola da cui ha avuto origine.
Difficile capire se si affermerà o se avrà una vita effimera, ma è comunque molto particolare perché all’origine c’è una parola inventata e non una parola esistente da tempo*.
Altri riferimenti
La pagina Wordles è una raccolta delle versioni del gioco “classico” in altre lingue e di altre varianti particolari come quelle appena descritte.
Per giocare in italiano per ora ci sono Verba, Parolette e Parole.
In The Making of Wordle si può ascoltare (o leggere) un’intervista molto piacevole a Josh Wardle.
Infine, per chi preferisce il gioco classico ma senza il limite di una partita al giorno c’è Hello Wordl, dove si può anche cambiare la lunghezza delle parole.
* Nel lessico comune inglese la sequenza –rdle è insolita e si ritrova solo in hurdle, ostacolo, curdle, cagliare e far gelare il sangue, e girdle, guaina o cintola.
Vignetta: The Jenkins
FF:
Interessante la questione del libfix, ma sul gioco in sé mi stupisce tutto il credito dato a Josh Wardle come suo inventore.
Un gioco esattamente identico, con le stesse regole e la stessa interfaccia, esiste almeno dal 1987 e si chiama Lingo.
https://en.wikipedia.org/wiki/Lingo_(American_game_show)
Dando per scontata la buona fede del signor Wardle, comunque ha preso il gioco creato da qualcun altro, gli ha cambiato nome e lo ha messo online senza alcun riferimento al gioco originale (e ora lo ha anche venduto al New York Times).
Alcuni giornalisti, nel parlare di Wordle hanno notato la somiglianza, ma nessuno ha avuto il coraggio di dire che i due giochi sono esattamente uguali.
Se fossi l’autore del Lingo sarei un po’… irritato, diciamo.
Licia:
@FF negli articoli americani i riferimenti a Lingo sono espliciti e ricorrenti. Ne viene discusso anche nell’intervista che ho citato qui sopra. Ecco cosa chiede l’intervistatore Ben Zimmer (testo dalla trascrizione):
Bisogna anche considerare che Wardle non immaginava proprio che il gioco sarebbe diventato virale.