Un’espressione ricorrente nelle notizie sulle elezioni del Presidente della Repubblica è grandi elettori, nome con cui i media fanno riferimento ai membri del parlamento e ai delegati regionali che partecipano al voto (art. 83 della Costituzione).
Mi è stato chiesto se grande elettore è un calco dall’inglese acquisito dal lessico della procedura di elezione del presidente degli Stati Uniti, certificata da almeno 270 voti dei grandi elettori del collegio elettorale. In effetti adottiamo così tanti prestiti e calchi dal mondo anglofono, anche per politica e istituzioni italiane – ad es. primo ministro per il presidente del consiglio e governatore per i presidenti delle regioni – che non ci sarebbe da stupirsi.
Stavolta però l’apparenza inganna: in inglese i componenti dell’electoral college statunitense si chiamano semplicemente electors, un nome a cui non viene associato alcun aggettivo riconducibile al nostro grande.
Origine ed evoluzione dei grandi elettori
L’espressione grande elettore ha invece un’origine storica: era un titolo dato ai principi e degli arcivescovi del Sacro Romano Impero che eleggevano l’imperatore. In seguito è diventata la designazione anche di particolari cariche conferite ad alti dignitari, come ad es il grande elettore nell’impero di Napoleone I (cfr. Vocabolario Treccani).
I dizionari marcano grande elettore come linguaggio giornalistico. Non è un termine istituzionale, però se ne trovano occorrenze nei resoconti dei lavori dell’Assemblea costituente su Parlamento e Regioni, cfr. esempio di settembre 1947.
Inoltre, già nel XIX secolo si riscontrano varie occorrenze di grande elettore in testi di diritto costituzionale e in atti del parlamento italiano, sia come termine procedurale che con accezione connotata di personaggio con molto potere e in grado di raccogliere molti voti.
Ho reperito queste informazioni consultando il corpus di Google Books con Ngram Viewer, il modo più rapido per ottenere indicazioni di tipo diacronico ed esempi specifici.
Un ulteriore esempio di uso non recente arriva anche da un articoletto del 1982 1992, postato da @I_Repubblica. È una conferma che 30 anni fa si ricorreva all’espressione grande elettore anche in pezzi di colore – un’indicazione che già allora doveva essere facilmente riconoscibile:
Si può quindi escludere che grande elettore sia un calco dell’inglese, anche se è molto probabile che la copertura mediatica delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti e la loro maggiore frequenza (ogni 4 anni anziché 7) abbia contribuito a renderlo un termine familiare e riconoscibile, anche alle generazioni più giovani.
Nuovo termine istituzionale?
Potrebbe invece esserci un’interferenza dell’inglese nella scelta di alcune testate di scrivere Grandi elettori con l’iniziale maiuscola, un tipico esempio di “maiuscolite” perché grande elettore non è una carica istituzionale e non richiede quindi la maiuscola reverenziale.
Forse però dovrei usare un tempo passato (non era una carica istituzionale), perlomeno dopo il Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 57 del 21 gennaio 2022 in cui è stato annunciato il Decreto Grandi elettori. Il nome potrebbe essere interpretato come un’ufficializzazione dell’espressione grande elettore, che diventerebbe così anche un termine istituzionale.
(notare la scorrevolissima frase di ben 134 parole!)
Altri esempi di lessico delle elezioni presidenziali:
► Parole e termini: chiama
► C’è un kingmaker? È un difetto del gioco!
Una parola già in uso nei parlamenti monarchici:
► Il “canguro”, in politica almeno dal 1911
Esempi di ricerche linguistiche di tipo diacronico veloci ma specifiche con strumenti gratuiti:
► Nuove funzionalità di Google Ngram Viewer
► Twitter: operatori di ricerca (anche linguistica)
Daniele:
Piccola precisione, l’articoletto e’ del 1992, non del 1982.
Marco[n]:
Solo per segnalare un refuso, Oscar Luigi Scalfaro fu eletto nel 1992, non 1982
Licia:
Grazie, ho corretto il refuso.