Questi sono alcuni esempi di un errore di ortografia piuttosto diffuso, *quisquiglie anziché quisquilie. La parola quisquilia è usata principalmente al plurale e il significato di “inezia, cosa o argomento di nessuna importanza” è noto.
Forse non è altrettanto conosciuta l’etimologia: dal latino quisquiliae –arum, “immondezza, feccia”, che si ritrova nel significato ora arcaico di “imperfezione, impurità” usato da Dante: Così de li occhi miei ogne quisquilia Fugò Beatrice col raggio d’i suoi.
…e pinzillacchere
Molti collegano la parola quisquilie a Totò, che vi ricorreva associandola a pinzellacchere, “stupidaggini, sciocchezze”:
I dizionari di italiano preferiscono la forma pinzillacchera e indicano che è una parola d’autore, coniata dallo stesso Totò (Antonio De Curtis) negli anni ‘30 del secolo scorso. Per il Vocabolario Devoto-Oli la parola ha come base il napoletano pizzillo, “‘pezzettino, pochino” col suffisso corrispondente al toscano -accola e nesso nasale -nz- in luogo di -zz-.
In tema errori, vedi anche:
► *traccie e altri tipi di errori con alcune considerazioni sulla classificazione delle scorrettezze di scrittura
► altri esempi di errori ricorrenti in Consegniamo?, in C’è chi fa cose “a sbaffo” e in Una Z di troppo: questioni di ortografia
► Chitroli e carchope: l’ortografia imperfetta con esempi di errori di persone straniere che mettono in evidenza alcune incongruenze del nostro sistema di scrittura