Il 24 novembre 2021 il governo ha approvato un nuovo decreto legge con misure urgenti per il contenimento della quarta ondata dell’epidemia di COVID-19. Nella notizie in tema la parola chiave è Super Green pass. Alcuni esempi:
Non è però la denominazione usata dal governo, che durante una conferenza stampa e in un comunicato ha annunciato modifiche alla durata e all’obbligo del Green Pass e ha introdotto un Green Pass rafforzato o nuovo Certificato verde:
Le incongruenze terminologiche sono lampanti, ancora di più se si fa riferimento al decreto legge 22 aprile 2021, n. 52 che all’art. 9 definisce le certificazioni verdi COVID-19, poi concretizzate nella Certificazione verde COVID-19 europea di cui dispone la maggior parte degli adulti italiani.
Domande inevitabili che però rimarranno senza risposta:
➤ Perché i media si sono inventati il nome Super Green pass e perché continuano a usarlo anche se non corrisponde a quello usato dal governo? Sciatteria, pigrizia o incapacità di verificare le fonti?
➤ Com’è possibile che chi si occupa di comunicazione per il governo non si renda conto delle incongruenze terminologiche che possono confondere i cittadini? Formazione inadeguata?
➤ Perché il governo non usa la terminologia già definita in un proprio precedente decreto legge ma preferisce usare impropriamente un anglicismo israeliano imposto dai media? Ignoranza e mancanza di procedure di verifica e revisione?
➤ C’è un modo per coinvolgere media e istituzioni e farli riflettere sull’importanza delle scelte terminologiche per assicurare una comunicazione comprensibile, senza ambiguità e rispettosa dei cittadini italiani?
Per me è una conferma che purtroppo in Italia manca del tutto una cultura terminologica, un tema su cui torno spesso e che ho sintetizzato in Terminologia e comunicazione.
Rafforzamenti
In questo contesto di comunicazione superficiale e poco attenta alle scelte terminologiche sarei curiosa di sapere se sono state fatte considerazioni particolari nella scelta dell’aggettivo rafforzato per Green pass rafforzato, una locuzione che sembra più adatta a una comunicazione commerciale che istituzionale.
Nello stesso comunicato si notano anche alcune occorrenze di rafforzamento dei controlli e a me sono tornate in mente le zone arancione rafforzato della scorsa primavera.
Mi chiedo se si tratti di scelte mirate per comunicare indirettamente l’idea di più forza (ma per chi è stato vaccinato da aprile in poi il nuovo certificato non comporta alcuna differenza pratica e non conferisce alcun vantaggio), però potrebbe essere anche interpretato come prova di forza (dal governo nei confronti dei cittadini non vaccinati?). O forse non è stata fatta alcuna considerazione particolare sulla percezione del nome e sulle potenziali interpretazioni alternative?
So già che anche queste rimarranno curiosità senza risposta.
Per la serie comunicazione poco attenta durante la pandemia:
✘ Un richiamo ai media su “booster”!
✘ Promemoria per i media: immunizzato ≠ vaccinato
✘ Promemoria per i media: vaccino ≠ siero ≠ antidoto
✘ Anglicismi a caso: l’open day negli hub è sold out
✘ Da Recovery a PNRR a #NextGenerationItalia
Vedi anche: Per viaggiare in Ue non si userà il “green pass”! (una scelta lessicale movimentata)
Flavia:
In “La grammatica italiana” Treccani, leggo che SUPER “È un ➔prefisso derivato dal latino super e indica una condizione di superiorità, eccezionalità, eccesso.” Quale di queste si adatta al “Super Green Pass”? nessuna, a mio giudizio. ‘Rafforzato’ invece va meglio, ha talmente tanti significati che di sicuro qualcuno risulterà appropriato: https://www.treccani.it/vocabolario/rafforzare_%28Sinonimi-e-Contrari%29/