Collant non è più un francesismo?

Fotogramma dalla campagna pubblicitaria Calzedonia autunno 2021

Avete fatto caso anche voi alla pubblicità televisiva di un noto marchio di calze che si conclude con la frase il tuo stile, il tuo llant?

La pronuncia con l’accento sulla prima sillaba per me è una novità: ero rimasta ferma a collàn /kolˈlan/, pronuncia italianizzata della parola francese collant(s) /kɔˈlɑ̃/, e non mi ero mai accorta che da francesismo collant fosse stato trasformato in uno pseudoanglicismo (in inglese invece si dice in tutt’altro modo, tights*).

Francesismi scambiati per anglicismi

Non è l’unica parola francese che ha subito questa modifica. L’esempio più noto è stage, tirocinio, che molti pronunciano erroneamente /steidʒ/ anziché /staʒ/, presumo senza sapere che in inglese stage significa palcoscenico oppure fase, stadio, e che l’esperienza lavorativa si chiama invece internship.

Altri esempi di francesismi trasformati in pseudoanglicismi con spostamento di accento sulla prima sillaba (ritrazione) sono:
depliant anziché l’adattamento /depliˈan/ modellato sull’originale francese /depliˈjɑ̃/, che in inglese è leaflet se di poche pagine oppure brochure  /ˈbrəʊʃə(r)/, un francesismo, se più consistente;
residence da résidence-hôtel, un falso amico che in inglese significa “residenza”; la struttura ricettiva in inglese britannico si può chiamare service flats e in inglese americano apartment hotel;
rallenty, che ha sostituito la parola francese [au] ralenti, come già descritto in Un puff visto al rallenty); in inglese si dice slow motion

Aggiornamento – Aggiungo altre parole francesi che in italiano subiscono ritrazione dell’accento: entourage, crème caramel, profiterole o profiterole, il marchio Citroën; i nomi propri Cabernet, Asterix e Obelix (contributi via Twitter di Ernesto Aloia, Vasco e Fabio Montermini).

Se vi vengono in mente altri esempi, aggiungeteli nei commenti. Intanto vi ripropongo C’est la vie, un piacevolissimo corto di Simone Rovellini narrato quasi esclusivamente con francesismi usati in italiano, tra cui parecchi relativi all’abbigliamento e alla moda:

Foliage

Un esempio invece contrario di anglicismo scambiato per francesismo è la parola autunnale foliage, inesistente in francese. In inglese foliage non ha il significato che le viene attribuito in italiano e l’’accento è sulla prima sillaba, come nelle parole simili marriage e carriage: dettagli in Foliage🍂 non è una parola francese.


Vedi anche:
Falsi amici in giro per l’Europa per alcuni esempi di pseudoanglicismi che ci arrivano dal francese;
Body: non sempre un falso amico uno pseudoanglicismo nato in Italia e attraverso il lessico della moda “rientrato” in inglese britannico.


* Il nome inglese tights, riconducibile all’aggettivo tight, “attillato, aderente”, ha un’origine descrittiva simile a quella della parola francese collant, dal participio presente di coller “incollare, aderire’”, perché è un indumento che sta “incollato” alla pelle. Per i collant sottili e trasparenti, non coprenti, nell’inglese americano si usa invece pantyhose (o pantihose),  un nome che descrive la combinazione di mutandine (panties) e calze (hose).

Trascrizione fonetiche: Vocabolario Zingarelli per le parole italiane e francesi, OALD per l’inglese.

7 commenti su “Collant non è più un francesismo?”

  1. Marco Boccaccio:

    Una volta sentii chiamare le suore Trinitaires (cioè le suore francesi del convento di Trinità dei Monti, qui a Roma) “Trìniter”, con la e bella aperta e lunga.
    (Per non parlare, sempre in tema di toponomastica romana – anche se andando un po’ fuori argomento -, di via della Mercedes, pronunciato all’italiana, ci mancherebbe).

  2. Ludovica:

    Noi in Ticino abbiamo risolto il problema, e chiamiamo il collant le “ghette” 😉

  3. Rosanna Toscano:

    Succede anche con i nomi propri, es. Cavour pronunciato con l’accento sulla prima sillaba “Piazza Cavour”, o (Sofia) Loren, al contrario, pronunciato con l’accento sull’ultima sillaba. Mi pare che in linguistica questo fenomeno sia ricompreso nella più generale categoria dei cd. ipercorrettismi, come quelli che fanno i bambini quando dicono “ho piangiuto”, coniugando il participio passato per analogia. Discorso a parte per “camion”, che rientra nella fenomenologia del prestito (il prestito si adatta alla struttura fonologica e morfologica della lingua) in quanto, pur derivando dal francese, viene pronunciato con l’accento sulla prima sillaba.

  4. Flavia:

    I cognomi veneti tronchi pronunciati con l’accento sulla sillaba iniziale: Bènetton, Stèfanel, Còin, Trèvisan, Bàdoer, Sànson, Pàdoan… A volte, come suggerisce Lorenzo Tomasin, sono gli stessi portatori del cognome a far arretrare l’accento perché fa più “fine” come ad es. Mìlan al posto di Milàn (che sarebbe invece simile alla pronuncia inglese :-D) https://corrieredelveneto.corriere.it/padova/notizie/cultura_e_tempolibero/2009/2-settembre-2009/da-badoer-benetton-serial-killer-accenti–1601725560580.shtml

  5. Stefano:

    Buonasera @Flavia, sembrerebbe invece che il cognome Milan non sia di origine veneta ma slava, diventato oggi un cognome patronimico (derivato dal nome Milan, come lo scrittore Milan Kundera). Da pronunciarsi quindi con l’accento sulla “i”. Mi scuso se sono approssimativo, non sono un esperto in materia; riporto a memoria la spiegazione offerta dal giornalista Alessandro Milan di Radio24 in merito al proprio cognome.

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