C’è un meme di origine americana che in questi giorni [ottobre 2021] sta spopolando anche su alcuni social italiani: è noto come Evil Be Like e consiste in un’immagine o una foto in negativo di un personaggio famoso e una descrizione o una citazione nota che viene modificata, anche questa in negativo, per creare una versione “malvagia” del personaggio.
Phrasal template
Evil X be like… è un phrasal template, una frase che segue uno schema specifico e al suo interno ha una o più variabili che possono essere sostituite solo da alcune categorie di parole: in questo caso X deve essere un personaggio reale o di fantasia facilmente riconoscibile grazie a conoscenze enciclopediche comuni.
Be like
La locuzione informale x be like da tempo è ricorrente sui social, non solo in inglese ma anche in altre lingue. Viene usata per ironizzare o ridicolizzare qualcosa tipico di x – comportamenti, atteggiamenti, stereotipi, abitudini, frasi ricorrenti ecc. – che viene descritto a parole oppure rappresentato con un’immagine o con un video.
Esempi d’uso:
• Politicians be like, I love my country, but I love money more
• Anti-vaxxers be like 🐑🐑🐑
• Italians be like…
• Mio padre be like Non mi chiami mai!! poi ogni volta che lo chiamo non mi risponde manco a pagarlo.
Chissà se gli italiani che usano la locuzione x be like ne conoscono l’origine o si sono mai chiesti perché dopo il soggetto x si usa be e non l’indicativo is o are, come ci si aspetterebbe dallo studio dell’inglese.
Invariant / habitual be
I testi scolastici non contemplano la forma be like perché è peculiare della grammatica di una varietà particolare di inglese americano, il cosiddetto African American [Vernacular] English, noto con gli acronimi AAVE o AVE*.
Negli esempi appena visti be si distingue dall’uso nell’inglese standard per due caratteristiche:
1 è la forma non flessa del verbo, da cui il nome invariant be;
2 esprime un’azione abituale o che avviene con una certa frequenza, da cui il nome habitual be.
Altri esempi d’uso di habitual be** in AAVE:
• She be telling people she’s eight ➝ dice sempre a tutti di avere otto anni
• I be in my office by 7:30 ➝ di solito sono in ufficio per le 7:30
• He be sick ➝ è sempre ammalato
L’uso di be like è stato poi adottato anche da persone non afroamericane per memi vari sui social o perché cercano di emulare l’AAVE. Molti parlanti nativi di AAVE però ne criticano l’uso perché lo considerano un esempio di appropriazione culturale (l’adozione impropria e senza darne riconoscimento di consuetudini, usi, idee ecc. di una cultura o di un gruppo sociale minoritari da parte di membri di un’altra cultura o gruppo dominanti), una questione di cui si discute molto negli Stati Uniti.
I commenti negativi dei parlanti di AAVE sull’uso di be like sono ricorrenti. Esempio:
glibly = con troppa facilità e superficialità
Anche il nuovo meme Evil Be Like ha suscitato proteste. Esempio:
Dubito però che gli italiani che giocano con il nuovo meme e che prima ancora ricorrevano a be like siano consapevoli che è un uso contestato.
Il calco essere tipo
Aggiungo, su segnalazione di @A_TypicalItalia, che be like è stato adattato in italiano ricorrendo alla traduzione letterale essere tipo. Esempi:
• Karl Marx cattivo essere tipo: proletari del mondo, dividetevi
• Evil Sheldon Cooper essere tipo No fra tranquillo siediti al mio posto io sto qui
• Letteralmente il mio cervello essere tipo: eccoci qua, sei troppo felice, ora ti rovino la giornata
La traduzione letterale di be con essere è una dimostrazione che non è stato capito che l’habitual be non è una forma agrammaticale ma un’opzione di una specifica varietà linguistica che ha una propria grammatica.
Quotative like
(OMG = Oh my God!)
Nell’inglese informale, soprattutto parlato, c’è un diverso tipo di be like. È un’innovazione relativamente recente che si usa per introdurre il discorso diretto – da cui il nome quotative like. In questo uso però il verbo viene coniugato.
Esempio: It was freaking hilarious, she was like DON’T TELL YOUR MOM!!! che in inglese standard corrisponde a she said oppure she exclaimed o verbo simile. Per alcuni aspetti informali è simile al verbo italiano fare, ad es. “e lei mi fa: “non dirglielo!!”.
La peculiarità di questo uso è che nel parlato di solito si cerca di riprodurre anche come è stata pronunciata la frase, imitando prosodia, mimica facciale, gesti.
A differenza dell’habitual be che indica un’azione ricorrente, il quotative like introduce invece una singola occorrenza di una cosa detta. È comunque possibile che abbia facilitato la nascita del meme Evil Be Like.
* Altri nomi con cui è noto l’AAVE sono Black English, Ebonics e African American Language o AAL, nome che sta diventando prevalente: dettagli e differenze in What is AAL and who speaks it?
** Esempi di be like da Invariant be | Yale Grammatical Diversity Project: English in North America (con spiegazioni grammaticali dettagliate)
Altri riferimenti:
► The habitual be: Why cookie monster be eating cookies, whether he is eating cookies or not
Vedi anche:
► Esempi di “dialetti” inglesi (un’accezione assente in italiano)
Daniela Cuzzocrea:
Molto interessante, grazie. Proprio qualche giorno fa, su una pagina FB di colleghi, si è discusso, anche animatamente, del significato di “be like”. Alla luce della tua spiegazione, entrambe le tesi sostenute dai colleghi risultano quindi corrette.
Licia:
@Daniela ora però sarei curiosissima di sapere quali erano le due tesi (non sono su Facebook) 😀
Daniela Cuzzocrea:
Un collega attribuiva l’espressione “be like” al mondo “social”(da quel che ho capito io, in modo esclusivo). Un’altra collega, madrelingua BE, indicava invece il secondo uso di cui hai parlato (quotative like).