Suggerimento di lettura: due articoli della sociolinguista Vera Gheno, per le analisi precise e i chiarimenti molto efficaci su due temi che ultimamente hanno avuto parecchia visibilità ma su cui ci sono ancora molti equivoci.
➤ Contro i vocabolari pulitini (Il Post) prende spunto da una richiesta pubblica di eliminazione di alcune parole offensive del Dizionario dei Sinonimi e Contrari Treccani per illustrare alcuni aspetti del lavoro lessicografico poco conosciuti o spesso fraintesi, differenziare i diversi tipi di dizionario, dare indicazioni di consultazione e spiegare perché i dizionari devono includere anche le parole sgradevoli.
Ho aggiunto questo riferimento a Questioni di lessico sui media italiani, dove avevo evidenziato alcune approssimazioni nelle notizie sullo stesso tipo di richiesta fatta a un dizionario inglese.
➤ Sull’uso e l’abuso delle parole inglesi in italiano (Valigia Blu) prende invece spunto dalla battuta di Mario Draghi su smart working e baby sitting per ricordare il pensiero di Tullio De Mauro in tema e spiegare perché il metodo migliore per mantenere in salute l’italiano è quello di imparare bene anche altre lingue. Fornisce inoltre alcuni dati e riferimenti per inquadrare correttamente il fenomeno dei forestierismi in italiano.
A proposito della battuta di Draghi, è stata lo spunto anche per una conversazione sugli anglicismi – o anglismi, come preferiva De Mauro – che ho avuto sabato scorso con Marta Cagnola e Marco Berry a Radiotube Social Network (da 30’ circa).
Vedi anche: Anglicismi, che passione!?