Ho scoperto solo recentemente che c’è chi usa la parola ted con il significato di breve presentazione o breve intervento o addirittura di monologo trasmessi in pubblico.
È uno pseudoanglicismo che ha conferito un significato nuovo e assente in inglese a TED, acronimo di Technology, Entertainment, Design. È il nome proprio della fondazione americana nota per l’organizzazione di eventi culturali e scientifici, in particolare conferenze con interventi che solito hanno durata massima di 18 minuti, visualizzabili gratuitamente online, che sono conosciuti come TED Talks.
Fanno parte del marchio vari altri nomi che seguono il modello TED <sostantivo>, come ad esempio TED Speakers, TED Translators, TED Community. Sono inoltre molto noti eventi indipendenti denominati TEDx che però devono seguire il formato prestabilito definito da TED.
Per chi ha queste informazioni è chiaro che nell’uso italiano lo pseudoanglicismo ted nasce da un’abbreviazione impropria di TED Talk in cui viene privilegiato il determinante (il nome proprio TED) sul determinato, talk (intervento, conferenza).
È un meccanismo molto comune, basti pensare a parole come living da living room, social da social media o network, reality da reality show e a un’altra accezione solo italiana di talk, abbreviazione impropria di talk show.
Inizialmente in italiano il TED (lettere maiuscole) indicava in modo specifico un TED Talk ma ora ted è usato genericamente come nome comune (volgarizzazione del marchio) anche per brevi interventi di formato simile ai TED Talk, come negli esempi del programma televisivo Che Tempo Che Fa.
Lo pseudoanglicismo ted si è aggiunto così ad altri anglicismi del parlare in pubblico, come talk e speech che in italiano vengono usati come se avessero un significato molto preciso, quando invece in inglese sono parole estremamente generiche: ne ho discusso in Il public speaking nella scuola pubblica.
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Vedi anche: Pecha kucha e altri nipponismi per un formato di presentazione molto specifico.
Nella foto iniziale si nota un esempio evidente di interferenza dell’inglese: l’avverbio drammaticamente – che in italiano significa tragicamente, dolorosamente, con esito infausto – usato con il significato invece positivo di dramatically in inglese, qui radicalmente, drasticamente: dettagli in drama ≠ dramma.
Roberto:
Buonasera Licia, grazie del post. Penso che nel caso di ‘drammaticamente’ potrebbe esserci un’attrazione per assonanza: normalmente in quella frase io avrei detto ‘drasticamente diminuiti’. Un po’ come chi dice ‘implementare’ credendo voglia dire ‘incrementare’.
Stefano:
Ciao, Licia.
Sono d’accordissimo con Roberto qui sopra: l’uso di “implementare” è molto più frequente nella forma errata che descrive lui!
Domanda: può essere considerata interferenza inglese l’uso di “severo” al posto di “grave” (es.:”malattia sviluppata in forma severa”)?
Licia:
@Roberto non credo perché in inglese dramatic e dramatically sono usatissimi e in italiano appaio come traduzione letterale anche in contesti dove drasticamente non funzionerebbe. Burioni li usa in continuazione, ad es. dice svolta drammatica che in italiano sarebbe eclatante o altro ma non drastica.
@Stefano sicuro che non sia un’impressione personale e che l’uso errato si noti di più proprio perché sbagliato? Su severo: Vaccini efficaci nei casi severi (ma non giusti!)
Stefano:
Ops! Mi era sfuggito quel post! Grazie, Licia!
Colgo l’occasione per ribadire che trovo il tuo blog sempre molto interessante.