Che giorno è oggi? Mmh… ci devo pensare… 🤔

BLURSDAY

Tra i neologismi inglesi associati al distanziamento sociale dovuto al Covid c’è anche Blursday, una parola che mi piace molto.

Blursday è il nome per un giorno vago che comunica la difficoltà di ricordarsi a che punto della settimana si è arrivati, come capita a chi durante la pandemia sta a casa e non ha molte distrazioni. Le giornate sono così simili l’una all’altra che a volte si fa confusione: oggi è mercoledì o giovedì? Si perde il senso del tempo e se ne ha una percezione indistinta, come se fosse un’immagine sfuocata (blur).

A me purtroppo succede e trovo Blursday così efficace che vorrei una parola italiana equivalente per poterla aggiungere al mio idioletto.

Blursday in italiano?

L’opzione più adatta è il calco strutturale che può sfruttare la corrispondenza di elementi equivalenti nei nomi dei giorni della settimana feriali italiani e in quelli inglesi: terminano con una stessa sillaba, e day, che è anche una parola per “giorno”. Serve poi una base italiana che possa comunicare immediatamente lo stesso senso di offuscamento di blur.

Per ora ho pensato a due opzioni: vaghedì mi piace perché ha tre sillabe come lunedì, martedì, giovedì e venerdì ma non è trasparente come invece confusedì, che però ha una sillaba in più e “suona” meno bene.

Cosa ne pensate? Aggiungete le vostre proposte nei commenti!


Vedi anche: Occasionalismi o neologismi? (un metodo di valutazione dei neologismi per predire se entreranno nel lessico)


13 commenti su “Che giorno è oggi? Mmh… ci devo pensare… 🤔”

  1. Elena:

    Indistindì, visto che non si fa più distinzione tra un giorno e l’altro per chi magari sta a casa. Se teniamo conto anche del tempo è tutto un annebbiadì.

  2. Francesca:

    vaghedì mi piace, ma mi suona strano il “femminile plurale” per indicare un giorno singolare (mi arriva prima “vaghe” di “vaghezza”); magari “vagodì”?

    forse preferisco “qualchedì” (un giorno qualsiasi) o “nessundì” (nessun giorno particolare)

    invece, per mantenere la formazione “giorno + dio greco” proporrei “letedì” (Lete, dea della dimenticanza) oppure “cronodì” come indicazione generica di tempo

  3. Licia:

    Grazie a tutti per i contributi! Mi scuso anche con chi non ha potuto vedere quelli precedenti al proprio perché non ho avuto modo di approvare prima i commenti.

    Aggiungo anche i contributi ricevuti su Twitter:
    forsedì@MatteoScardigli
    Sempredì  ➝ @twittatore
    Marmottadì (bruttissimo ma un riferimento ormai comune a tutti)  ➝ @HCE__
    Mahdì. Ha un che di snobismo francofono  ➝   @thewhalewatcher
    Mescoledì@ChiaraLoQAce1
    bohgiorno, amnedì, nontiscordardì-me, dì-menticato, perdi-giorno ➝  @MathieuRenaudat 
    qualedì, bohdì, cosodì, confudì, sfuggedì ➝  @franktiell
    A me viene in mente solo il dormedì. Da inserire tra la domenica e il lunedì ➝ @sonospento
    A me viene in mente Macchedì  Oppure Qualchedì ➝  @Many_Many_Books

  4. Jeanne Bonner:

    Forsedi è troppo bello! Mi piace anche vaghedì. comunque l’importante è usare un anglicismo che in questo caso veramente puo’ confondere perche’ non è una parola che viene dal latino a quanto mi pare

  5. Licia:

    Aggiungo qualche altro esempio da Twitter:

    Domentica, Nuntosodì (Nun-too-so-ddì) ➝ @Prof_Tenebre
    Marvedì, Sabadì, Giovenica, Chegiornoèdì, Lumedì, Oggièdì, Lumanica, Domercole ➝ @PatriziaRizzi2 
    Mescordedì ➝ @antonio_bib

    Ne approfitto per ricordare che in italiano i nomi dei giorni della settimana, come dei mesi, si scrivono con l’iniziale minuscola.

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