Prendo spunto dalla scomparsa dello scrittore britannico John le Carré per ricordare che gli va attribuito l’uso figurato della parola talpa per indicare una persona infiltrata oppure “reclutata” da un’organizzazione criminale o eversiva affinché fornisca informazioni riservate dal proprio ambiente di lavoro.
Da mole…
In inglese la parola mole (“talpa”) usata in senso metaforico è apparsa con questa accezione nel romanzo del 1974 Tinker Tailor Soldier Spy. Era un calco del russo крот (“krot”), a quanto pare usato nel gergo del KGB, che le Carré ha introdotto nel lessico inglese grazie al successo del suo libro. Mole in questa accezione può quindi essere considerata una parola d’autore perché si sa con certezza a chi attribuirne l’origine.
In inglese il senso figurato di mole mi pare più ampio di talpa in italiano. Può infatti identificare un infiltrato insospettabile all’interno di un’organizzazione governativa, in cui di solito lavora a lungo prima di iniziare attività spionistiche per conto di entità nemiche (cfr. sleeper [agent] e agente dormiente in italiano). Può indicare anche una fonte interna che fornisce regolarmente informazioni riservate alla stampa.
…a talpa
In Italia Tinker Tailor Soldier Spy è stato pubblicato nel 1975 con il titolo La talpa, modellato sull’edizione francese La taupe dell’anno prima. Il successo del romanzo ha determinato anche in italiano la diffusione del significato metaforico di talpa, un iniziale neologismo semantico che è diventato stabilmente una parola del nostro lessico. In italiano però l’attribuzione di parola d’autore va condivisa con il traduttore Francesco Greenburger.
Immagine: The Guardian
L’inglese mole non condivide con l’italiano il significato metaforico di talpa come persona che ci vede poco. Attribuisce questa caratteristica a un altro animale, il pipistrello: ne ho accennato in Questioni di ottica.
Questo post riprende alcuni commenti a Casa Bianca: il whistleblower NON è una talpa! Grazie a John Dunn per lo spunto e il dettaglio sul calco dal russo.
Nel post avevo riproposto anche la tabella che confronta accezioni e caratteristiche di alcune parole, tra cui talpa, che nei media sono spesso usate impropriamente per tradurre la parola inglese whistleblower:
marcov2:
Il personaggio dei Simpson Hans Moleman però è praticamente cieco.
https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_recurring_The_Simpsons_characters#Hans_Moleman
Martina:
Ti ringrazio, non avevo idea che Tinker Tailor Soldier Boy fosse stato reso con La talpa, anche se potevo benissimo immaginarlo… Ho scoperto John Le Carré in lingua originale e mi mancava il passaggio di traduzione. Sono molto interessanti i significati metaforici dati agli animali in varie lingue. Mi viene in mente ad esempio, oltre all’accennato as blind as a bat, anche che in inglese, se mangi tanto, “you eat like a horse” (e on come un maiale) 😀 Ci sarebbe davvero da approfondire.
Licia:
@marcov2 grazie per il contributo: purtroppo non conosco i personaggi dei Simpson ma incuriosiscono molto tutti i riferimenti nella cultura popolare. Dalla voce di Wikipedia che hai indicato ricavo però che la cecità di Hans Moleman non è legata al nome e quindi neanche alle capacità visive dell’animale ma invece alle sue abitudini di vita: he was renamed when a writer noticed he looked like a mole man ➝ mole people (also called tunnel people or tunnel dwellers) are homeless people living under large cities in abandoned subway, railroad, flood, sewage tunnels, and heating shafts. The term may also refer to the speculative fiction trope of an entirely subterranean society.
@Martina, davvero: le differenze sono tantissime!
Mi viene in mente questa vignetta descritta in un vecchio post, Animali metaforici, in inglese, ma ci sarebbero innumerevoli altri esempi!
vignetta: Wrong Hands
Martina:
ah sì, mi ricordo sia la vignetta che l’articolo. Sempre per rimanere in tema equino, sitting on a high horse è uno dei miei preferiti 😉
Paola:
Molto interessante! Aggiungo che, nella prefazione a Tinker, Tailor, Soldier, Spy (edizione Penguin 2011, quella con la copertina presa da un fotogramma del film), Le Carré accenna all’uso della parola “mole” nei suoi libri e, fra le altre cose, racconta che un lettore gli segnalò un passo di Francis Bacon in cui “Moles” era usato in un’accezione simile (Hee had such Moles perpetually working and casting to undermine him). Se ne parla anche in questo articolo del NYT:
https://www.nytimes.com/1983/07/17/magazine/on-language.html