Ha fatto il giro del mondo la notizia che la seconda persona vaccinata contro il COVID-19 nel Regno Unito è un uomo che si chiama William Shakespeare.
Il significato letterale del nome Shakespeare è noto dalle italianizzazioni più o meno scherzose come Guglielmo Scrollalanza, Crollalanza e Scuotilancia (e relative teorie che Shakespeare in realtà fosse italiano).
La parola però ha anche una particolarità grammaticale che riguarda un numero ridotto di parole inglesi: è un nome composto formato da verbo (shake) + sostantivo (speare).
Cutthroat compounds
La linguista Brianne Hughes ha coniato il nome cutthroat compounds per descrivere i nomi composti inglesi di questo tipo. Descrivono persone o cose che compiono una determinata azione e sono formati da un verbo transitivo + sostantivo che ne costituisce il complemento oggetto. È un modello poco produttivo e ha un ordine inusuale per la lingua inglese.
I primi nomi di questo tipo tuttora usati in inglese erano infatti calchi dal francese, come turncoat (voltagabbana) e scarecrow (spaventapasseri). Quello scelto da Hughes come più rappresentativo, cutthroat, è un calco di coupe-gorge; inizialmente usato con il significato di tagliagole, assassino, ma ora quasi esclusivamente in forma aggettivale con il senso di spietato, brutale (ad es. cutthroat competition).
Nell’inglese contemporaneo prevalgono altri modelli per creare composti che indicano persone o cose che compiono azioni. In particolare, è estremamente produttiva la combinazione nell’ordine inverso sostantivo + verbo con suffisso agentivo –er, ad es. hairdryer, dishwasher, painkiller, filmmaker, bookseller, peacekeeper, storyteller, whistleblower…
“Tagliagola” italiani
In italiano, come in altre lingue neolatine, la composizione verbo + sostantivo è invece molto più produttiva. I composti di questo tipo sono formati con il tema di un verbo e con un sostantivo che ne è il complemento oggetto: asciugacapelli, lavastoviglie, aspirapolvere, scolapasta, caricabatterie, tappabuchi, portalampada, paraschizzi, scaricabarile, spaccasassi, reggiseno, rompiballe…
Per i neologismi predominano le basi verbali di prima coniugazione, soprattutto bisillabiche, e spesso i composti sono usati con funzione aggettivale: mangiarisparmi, salvaimprese, scacciacrisi, tagliatasse, calmafame, contacalorie, Cura Italia [decreto], acchiappaclic, ammazzasprechi…
Vedi anche: Fischi e fischietti: wolf whistle vs dog whistle sulle potenziali ambiguità dei nomi composti inglesi formati invece da sostantivo+sostantivo.
La vaccinazione al signor William Shakespeare ha dato vita a parecchi giochi di parole che rimandano alle opere del drammaturgo, tra cui una battuta che cita anche la prima persona vaccinata, una signora: If Margaret Keenan was patient 1A, then was Shakespeare “Patient 2B or not 2B?”
A questo proposito, una curiosità: l’aggettivo italiano amletico non ha un equivalente inglese.
John Dunn:
Altri cognomi di questo tipo:
Wagstaff
Breakspear
Cutbush
Drinkwater (cf. Bevilacqua, Boileau)