Il settimanale americano TIME ogni dicembre proclama una persona dell’anno a cui viene conferito il premio Person of the Year. Quest’anno ha ideato una nuova categoria, KId of the Year, a cui hanno concorso 5000 americani di età tra gli 8 e i 16 anni.
La vincitrice, Gitanjali Rao, ha 15 anni, e ha usato tecnologia, informatica e intelligenza artificiale per trovare soluzioni a problemi reali. Fa un certo effetto vederla descritta come bambina dell’anno nei media italiani.
È stata fatta una traduzione letterale kid ➝ bambino senza riflettere se la corrispondenza abbia senso in questo contesto. Eppure nessuno di noi descriverebbe una quindicenne come bambina (se non per rimarcare caratteristiche o comportamenti infantili inaspettati per l’età).
L’inadeguatezza della traduzione kid ➝ bambino è un esempio di anisomorfismo, l’impossibilità di far corrispondere tutti i significati di una parola in una data lingua a tutti i significati di una parola in un’altra. Riguarda anche parole del lessico di base usato quotidianamente che apparentemente non richiedono alcuna riflessione.
Kids, non solo bambini!
In Notizie distorte: la parola proibita alla tata ho già descritto le differenze di registro e d’uso tra child e kid, parola più informale di origine americana.
Avevo anche osservato che kid può avere un’accezione colloquiale e familiare più ampia che equivale alla locuzione non marcata young person, quindi una fascia di età che va ben oltre il nostro bambino. Esempi d’uso: kids at university · kids learning to drive · I’m a 25-year old kid who loves making videos. In tutti questi casi in italiano useremmo ragazzi o più formalmente giovani.
Per un lettore americano chi ha dagli 8 ai 16 anni rientra quindi pienamente nella categoria Kid of the Year. In italiano invece non disponiamo di un’unica parola che possa indicare sia chi ha 8 anni che chi ne ha già 16.
KId of the Year in italiano
Non tradurrei il nome del premio americano perché è un nome proprio. Da tempo però si fa riferimento alla scelta di TIME come Persona dell’anno e quindi per coerenza andrebbe considerata una traduzione anche per Kid of the Year.
In italiano si potrebbe optare per giovane dell’anno, un registro più formale ma in linea con le aspettative italiane per le denominazioni di premi prestigiosi. Giovane avrebbe il vantaggio di essere un nome di genere comune: stessa forma per il maschile e il femminile. Con giovinezza però si intende l’età intermedia tra l’adolescenza e la definitiva maturità ed è difficile farci rientrare potenziali vincitori di 8 anni, per quanto precoci e geniali.
Un’opzione alternativa potrebbe quindi essere Giovanissimo dell’anno, che allarga la fascia di età e sottolinea che una caratteristica distintiva dei vincitori è proprio la giovane età – il motivo per cui è stata creata una categoria separata da Person of the Year. L’uso del superlativo consente inoltre di rendere il registro meno formale, più vicino all’originale.
In mancanza di un nome di genere comune, manterrei comunque il nome del premio al maschile, invariato, anche se a vincerlo è una ragazza. Bambina dell’anno o un’eventuale ragazza dell’anno invece sono ambigui perché potrebbero far pensare che il premio sia riservato a un unico sesso.
In conclusione: per chi traduce e per chi fa scelte terminologiche l’anisomorfismo rappresenta una difficoltà aggiuntiva. Non esiste una soluzione perfetta ma in mancanza di corrispondenze precise è utile analizzare i tratti distintivi dei concetti e delle parole o dei termini che li rappresentano per poter poi decidere quali è essenziale mantenere anche nella lingua di arrivo e a quali invece si può rinunciare.
Baby scienziata?
Gitanjali Rao in inglese è descritta come scientist and inventor. In italiano è stata usata la traduzione letterale scienziata, che in questo caso è adatta a una studentessa eccezionale a cui è stato conferito un premio prestigioso.
Come già descritto in scientist ≠ scienziato, andrebbe però ricordato che sono parole con connotazioni diverse. In inglese chiunque opera in ambito scientifico può essere descritto come scientist, come ad esempio tecnici di laboratorio o studenti di materie scientifiche che invece in italiano non identificheremmo come scienziati.
Un’ultima osservazione: alcuni titolisti non sono riusciti ad evitare di descrivere la vincitrice come baby scienziata. È uno pseudoanglicismo molto frequente nel lessico dei media che ho già descritto in Questioni di età (e di ignoranza): baby.
Altri esempi di parole del lessico comune inglese e italiano solo in apparenza equivalenti:
► Fanciulle del XXI secolo
► Femmine, signorine e donne
► like a girl ≠ come una ragazza
► Il curioso caso di girl, “bambino femmina”
Luca Albani:
Sulla falsariga di quel che suggerisci propenderei per “Persona giovanissima dell’anno”
Paoblog:
Ragazzo/a dell’anno
maria teresa:
Io direi ragazza dell’anno, sicuramente non bambina e tanto meno baby!! Oltretutto guardando la TV o leggendo i giornali qui da noi sembra che i ‘bambini’ ormai non esistano quasi più: si parla sempre di ‘ragazzi’ anche quando magari si tratta di scolari delle elementari…
Jordi:
Visto anche il soggetto della copertina, direi “ragazza dell’anno”
Silvana:
Io credo che l’avrei lasciato in originale, o al massimo gli avrei affiancato tra parentesi una spiegazione usando il termine neutro “giovane dell’anno”. So che in realtà la fascia d’età contemplata è piú bassa, ma “giovanissimo dell’anno” mi pare meno elegante.
Néstor Russi:
Non è per niente facile tradurre “kid” ma è anche chiaro che si parla della “ragazza dell’anno”, non bambina.
Martina:
Sono con te per il “giovane dell’anno”. Oltretutto “kid” in inglese, come hai accennato tu, è una parola di registro colloquiale che viene raramente utilizzata per designare bambini, ma più spesso “figli” (I have two kids) e giovani in genere – vedi lo storico “teacher, leave those kids alone” dei Pink Floyd.
Su una nota un po’ più leggera, designare dei “giovani umani” con “kid” – che in inglese è il cucciolo di capra e chiunque abbia visto dei capretti di poche settimane e quanto siano incredibilmente vivaci piuò facilmente cogliere l’analogia 😀 – mi ha sempre fatto molta tenerezza, trovo che sia uno dei termini più carini di registro colloquiale in inglese.
Martina:
Ho dimenticato di aggiungere come esempio Billy the Kid, il famosissimo delinquente dell’Old West americano che tutto era fuorché un bambino (e aveva già ucciso otto persone all’età di 21 anni!). Penso sia un utilizzo classico di quel termine.
Bea:
Per me dagli 8 ai 16 anni si può essere definiti semplicemente ragazzini. “Ragazzino dell’anno” Non suona tanto male secondo me.
John Dunn:
La parola ‘kid’ è non solo informale, ma in questo contesto, secondo me, un po’ paternalistica. Però non è semplice trovare un’equivalente nel registro formale. Come hai detto, probabilmente sarebbe ‘young person’, ma ‘kid’ e ‘young person’ tendenzialmente indicano diverse fasce d’età.
Matteo:
Io azzarderei l’ “under 18” dell’anno, così si bypassano anche eventuali ambiguità maschio/femmina.
(Under 18 o quello che è, in base ai criteri di assegnazione).