Riporto anche qui alcuni aggiornamenti fatti a Cos’è il singular they e come si usa. È un argomento di cui si sta discutendo anche in Italia, ma senza le dovute precisazioni linguistiche su cosa si intende quando una persona anglofona specifica l’uso dei pronomi che la riguardano.
Lo spunto è una notizia dal mondo del cinema americano: Elliot Page: Star of X-Men and Juno announces he is transgender. L’annuncio è stato fatto sui social e inizia con questa frase:
Page segnala che non è più Ellen (dead name, il suo nome anagrafico*) ma Elliot e d’ora in poi in suo riferimento va usato il pronome maschile he oppure il pronome they, che invece non fa distinzione di genere (non entrambi nello stesso contesto ma o l’uno o l’altro!).
Vari media italiani hanno riportato la notizia ricorrendo a traduzioni letterali superficiali e inadeguate in cui si ritrovano le imprecisioni già descritte in Cos’è il singular they e come si usa. Alcuni esempi:
Non ha molto senso tradurre letteralmente la frase my pronouns are e far diventare i pronomi lui e loro perché in inglese e in italiano hanno un uso e una rilevanza diversi, anche da un punto di vista puramente linguistico.
L’uso dei pronomi nelle due lingue non è equiparabile: in inglese il soggetto pronominale è obbligatorio mentre in italiano è omesso, a parte poche eccezioni, perché la nostra è una lingua a soggetto nullo (“pro-drop”). È quindi impensabile pensare di riprodurre con lo stesso effetto anche in italiano il meccanismo a cui si ricorre in inglese.
Inoltre, un lettore italiano che non conosce l’esistenza del singular they potrebbe interpretare il riferimento a loro come al pronome allocutivo di cortesia o reverenziale usato per esprimere un alto livello di formalità.
Nel riportare la notizia su Elliot Page sarebbe stato preferibile mantenere i pronomi in inglese, senza tradurli, e spiegare perché è significativo culturalmente e socialmente che una persona indichi le proprie preferenze usando la frase my pronouns are: dettagli in Cos’è il singular they e come si usa.
Trans in inglese e in italiano
In inglese trans è un aggettivo e può essere la forma abbreviata di due concetti diversi: transsexual e transgender. Ultimamente il significato prevalente è transgender, “chi si identifica con un genere diverso da quello attribuito alla nascita”, che infatti è il senso usato da Elliot in relazione alla propria identità di genere quando ha affermato I am trans.
Nel lessico comune italiano, invece, in mancanza di conoscenze specifiche per trans prevale ancora il senso di transessuale; può essere un aggettivo ma ha maggiore frequenza come sostantivo, spesso connotato sfavorevolmente, che indica “chi ha assunto, attraverso un intervento chirurgico, i caratteri somatici dell’altro sesso”.
Trans in inglese e trans in italiano possono quindi essere falsi amici, un errore non riconosciuto dai media che hanno tradotto letteralmente le parole di Elliot con sono trans anziché sono transgender.
Nuovo post: Agrammaticale: “assegnato maschio alla nascita”
* In italiano il dead name è spesso descritto come nome anagrafico mentre il new name scelto per sostituirlo viene detto nome di elezione.
In uno degli esempi riportati si nota anche un errore di traduzione elementare: my name is Elliot non si traduce il mio nome è Elliot, come nel peggiore doppiaggese, ma mi chiamo Elliot.
Sofia:
In un caso del genere, dunque, come potremmo tradurre la frase di Elliot “my pronouns are he/they” in modo da destare meno perplessità in un lettore italiano?
“Riferitevi a me usando il pronome maschile o il neutro”? Anche se in italiano non esiste propriamente un neutro, ma un uso non marcato del maschile…
(e complimenti per il blog e per il tuo lavoro! E’ la prima volta che commento ma ti seguo da tanto.)
Licia:
@Sofia, innanzitutto grazie. Secondo me avrebbe più senso lasciare la frase inglese e spiegare perché è significativa, ad es. in Cos’è il singular they e come si usa l’ho descritta come “la formula usata sui profili sui social e altrove per indicare il proprio pronome di riferimento”. Poi chiarirei che in inglese il pronome di terza persona plurale they ha un nuovo uso che consente di riferirsi a una singola persona senza alcuna distinzione in base al genere (a differenza dei pronomi personali di terza persona singolare he e she).
John Dunn:
C’è un’altra curiosità:
‘… i pronomi per chiamarla sono lui e loro’ ChiamarLA ??
Io avrei omesso l’informazione sui pronomi, siccome non è tanto importante in italiano.