Il Vocabolario Devoto-Oli definisce il sostantivo fooding come “movimento culinario che valorizza la semplicità e la genuinità dei cibi, sottolineando l’importanza dell’impatto emotivo del contesto in cui essi vengono serviti”, con questa nota etimologica: “voce ingl., comp. di food ‘cibo’ e (feel)ing ‘sentimento’. Data 2000”.
La stessa origine è indicata anche dal Vocabolario Treccani (Neologismi): “dall’ingl. fooding, a sua volta composto dai s. food (‘cibo’) e (feel)ing (‘sensazione’)”. Si tratta però di un’imprecisione: fooding non è una parola inglese ma francese.
Fooding, pseudoanglicismo “made in France”
Il nome fooding è stato coniato nel 1999 dal giornalista e critico gastronomico francese Alexandre Cammas e dal 2000 è anche il marchio di una guida ai ristoranti e di eventi gastronomici, Le Fooding. Dalla Francia è poi stato adottato anche in Italia.
In inglese la parola fooding esiste ma indica l’azione di procurare cibo o dare da mangiare (cfr. feeding) e non è molto comune. Un’eventuale parola macedonia formata da food+feeling sarebbe altamente improbabile perché è impossibile riconoscere il riferimento a feeling. In inglese food feeling non avrebbe comunque molto senso, o perlomeno a me non ne viene in mente nessuno che sia sufficientemente logico – cfr. invece la locuzione a feeling for food, una sensibilità innata o particolare per il cibo e gli ingredienti, tipica dei bravi cuochi.
Fooding fa parte di una serie di pseudoanglicismi che abbiamo importato dal francese, come footing, living, parking, camping, bowling, smoking, dancing e altri ancora a cui ho accennato in Falsi amici in giro per l’Europa.
Food feeling, inglese farlocco “made in Italy”
In italiano intanto c’è chi si è inventato food feeling, che vorrebbe essere un metodo per valutare l’affinità di coppia attraverso il cibo.
È un esempio di inglese farlocco pensato da italiani per italiani assemblando due parole inglesi facilmente riconoscibili, senza però preoccuparsi che in inglese la combinazione abbia senso.
Probabilmente chi ha avuto questa idea ignora che il significato di “comunicazione intensa di sensazioni e di emozioni tra due persone” che ha feeling in italiano – ma anche in francese! – è inesistente in inglese, come già descritto in Chimica, alchimia, affinità e feeling.
Fooding e food feeling rafforzano la mia convinzione che l’abuso di anglicismi e pseudoanglicismi è inversamente proporzionale all’effettiva conoscenza dell’inglese. Perlomeno però non è una prerogativa esclusivamente italiana: penso ad esempio a foodtelling, che ci arriva direttamente dallo spagnolo.
Irina:
Strano che certi (pseudo-)anglicismi abbiano origine dal francese, visto che la Francia fa tutto per lottare contro gli anglicismi.
“footing, living, parking, camping, bowling, smoking, dancing”: in tedesco esistono solo Bowling (lo sport) e Smoking (il capo d’abbigliamento). “Camping” si dice o Campingplatz o Zeltplatz (Zelt = tenda). “Footing” quando l’ho letto per la prima volta in un testo italiano non ho capito cosa voleva dire.
Lele:
Complimenti, Licia, non è da tutti essere in grado di correggere il Devoto-Oli o il Vocabolario Treccani!
John Dunn:
La parola ‘fooding’ non esiste nel mio inglese; anzi, mi sembra una parola impossibile, visto che non esiste il verbo *to food.
A mio parere non tutte le parole in -ing importate dal francese sono peudoanglicismi: alcuni (p. es. fooding, footing) sono davvero coniate in francese, ma altre provengono in qualche modo dal inglese, anche se hanno subito diversi cambiamenti della forma e/o del senso.