Da un gruppo bancario italiano un nuovo esemplare per la mia raccolta di inglese farlocco:
Se considerate singolarmente, le parole inglesi ForWe e For Women Energy sono facilmente riconoscibili anche da chi ha conoscenze solo rudimentali della lingua. Non hanno però molto senso per chi invece l’inglese lo parla perché sono combinate in sequenze agrammaticali.
L’abbreviazione ForWe, che dà il nome a un conto corrente e a un concorso correlato, Beauty ForWe, è pessima perché fa pensare a un erroraccio: alla preposizione for è stato fatto seguire il pronome soggetto we anziché il pronome oggetto us (sarebbe come se in italiano si dicesse *per io anziché per me).
Senza spiegazioni è impossibile capire che ForWe sta per for women energy, di cui in ogni caso non è molto chiaro il senso: se si intendeva “per l’energia delle donne” (?), andava usata la forma possessiva, for women’s energy, come dovrebbe sapere ogni studente di prima media.
Rielaborazioni creative?
Mi sono chiesta cosa c’entri l’energia con il valore al tempo e che messaggio si voglia comunicare. Un dettaglio dell’immagine promozionale mi ha fatto venire il sospetto che women energy voglia essere un tentativo maldestro di rivisitazione di girl power, che non è soltanto uno slogan ma anche un movimento sociale e politico che promuove l’autoaffermazione, l’indipendenza e la fiducia in sé delle donne.
Se davvero women energy è ricalcato su girl power si spiegherebbe la mancanza di forma possessiva. In inglese però l’assenza è giustificata ed è specifica della locuzione girl power: come spiega Oxford Dictionaries, all’inizio del secolo scorso girl power era un’unità di misura che indicava il numero di ragazze disponibili per una particolare attività lavorativa (cfr. il più comune manpower). Solo negli anni ‘60 l’espressione è stata risemantizzata e ha acquisito il significato contemporaneo.
Suggerimento per chi si è inventato women energy: meglio evitare giochi di parole o rielaborazioni più o meno creative di espressioni in una lingua diversa dalla propria, soprattutto se rendono molto difficile cogliere eventuali riferimenti culturali.
Per chi ha una conoscenza sufficiente dell’inglese, un nome “farlocco” come ForWe può avere un effetto indesiderato: salta subito agli occhi la grammatica traballante (effetto “spinaci tra i denti”) e al posto del messaggio previsto vengono comunicate improvvisazione e scarsa professionalità e quindi poca fiducia nel prodotto o servizio. Ci si domanda anche se come potenziali clienti vengano considerate solo persone ignoranti che non si accorgono degli errori.
Stereotipi in rosa
Un ulteriore deterrente è il colore dominante della promozione, tutta virata al rosa. È una scelta cromatica che rimanda ad una visione stereotipata delle donne che nel 2020 dovrebbe essere già superata, ma che è ulteriormente rimarcata dal concorso Beauty ForWe che mette in palio prodotti di bellezza, e da cliché come il multitasking è donna.
Stupisce inoltre che nel regolamento del concorso si trovino frasi come queste:
L’iniziativa è rivolta a tutti i nuovi clienti finali di sesso femminile, persone fisiche residenti in Italia, che diventino Titolari intestatari di un conto corrente denominato “conto ForWe” […] e che presentino le seguenti caratteristiche:
– Siano di genere femminile; […]
Gli utenti saranno ammessi all’iniziativa […]
I Partecipanti aderenti potranno in qualunque momento […]
I clienti che richiederanno […]
I Premi previsti saranno consegnati agli aventi diritto […]
A parte la confusione tra sesso e genere, non si capisce perché prevalgano formulazioni al maschile anche se si tratta di un conto di cui possono essere titolari esclusivamente donne. O forse anche questo fa parte della considerazione “essere donne oggi è una sfida”!
In conclusione: il nome in inglese farlocco, gli stereotipi e la scarsa attenzione ai dettagli confermano l’impressione di una comunicazione superficiale e poco coerente, non consapevole delle connotazioni e delle associazioni indesiderate che alcune scelte linguistiche possono portare con sé.
Vedi anche:
► Il bonifico, un’operazione maschile, per un altro esempio di linguaggio bancario poco inclusivo
► Comunicazione in rosa e Tecnologia ridipinta di rosa per altri esempi di stereotipi e pinkification
► Altri esempi di inglese farlocco in #MissInAction (per startup, al femmnile) e Nexi: every day, every pay (bancario)
Grazie a @Paoblog per lo spunto.