Uno studio di ricercatori dell’Università di Torino ha esaminato la struttura delle vocalizzazioni emesse da un tipo di pinguini africani e ha appurato che il “canto estatico” dei maschi durante il periodo riproduttivo è conforme a leggi linguistiche che regolano il linguaggio umano.
Livio Favaro, uno degli autori, ne ha discusso in Il suono emesso dai pinguini si basa su regole linguistiche?, dove spiega perché si può concludere che “esistono dei pattern statistici universali che sono trasversali rispetto ai sistemi di comunicazione”. La compressione dell’informazione, meccanismo che consente maggiore rapidità di condivisione ed efficienza, non riguarderebbe quindi solo i sistemi complessi e simbolici come il linguaggio umano ma farebbe parte di una “pressione selettiva universale”.
Leggi linguistiche
Sintetizzo brevemente le due leggi linguistiche a cui viene fatto riferimento nello studio. Sono note a chi ha familiarità con la linguistica dei corpora e le statistiche linguistiche.
1 Legge di brevità: in ogni lingua le parole più frequenti sono le parole più corte, tipicamente parole funzionali come articoli, preposizioni, congiunzioni (e, il, la, uno, di, a, in, per, e…), un tipo di ottimizzazione che consente di risparmiare energia. La legge rientra tra le teorizzazioni del linguista George Kingsley Zipf, che ha studiato il linguaggio come attività regolata dal principio del minimo sforzo.
2 Legge di Menzerath–Altmann: la lunghezza degli elementi costitutivi di una parola o di una frase diminuisce all’aumentare della complessità della parola o della frase. È evidente ad esempio in lingue con strutture sillabiche complesse, come l’inglese: solo nelle parole molto brevi appaiono sillabe con nessi consonantici “importanti”, come ad es. il tipo CCCVCCC della parola sprints, un’unica sillaba, mentre le parole lunghe sono composte da sillabe più semplici, come ad es. le 5 sillabe di tipo CVC VC CVC V CV della parola serendipity /ser ənˈdɪp ə ti/ – cfr. C’è rima e rima sulla struttura delle sillabe.
I ricercatori hanno osservato che le vocalizzazioni dei pinguini sono composte da sequenze molto lunghe che combinano tre tipi di sillabe. Le sillabe usate con maggiore frequenza sono quelle più brevi, anche individualmente, e nelle sequenze più lunghe sono privilegiate le sillabe brevi, in conformità con le leggi descritte.
Altri dettagli in Il suono emesso dai pinguini si basa su regole linguistiche?
Mauro:
Adesso voglio studiare il pinguinese! 🙂
Flavia:
Interessante, grazie Licia! l’argomento è affascinante e si potrebbe estendere anche al linguaggio dei gabbiani, secondo me: ho notato sequenze molto simili a quelle descritte per i pinguini (del tipo A brevi e B lunghe – del tipo C intermedio non saprei, forse non so riconoscerle).