Nota: post di gennaio 2020, quando i media usavano ancora la locuzione “coronavirus cinese” per un’emergenza sanitaria che sembrava ancora lontanissima e circoscritta.
Gennaio 2020: le notizie dalla Cina sull’epidemia causata dal Coronavirus 2019-nCoV [aggiornamento: nuovo nome Sars-CoV-2] sono quasi tutte tradotte dall’inglese. Lo si capisce dalla ricorrenza della parola scienziato, traduzione letterale dell’inglese scientist.
Le due parole però hanno connotazioni diverse, come già descritto in scientist ≠ scienziato: in inglese scientist è chiunque lavori in ambito scientifico, nell’italiano contemporaneo invece scienziato è chi si è distinto per ricerche innovative e/o ricopre posizioni di particolare prestigio.
Sarebbe quindi più corretto descrivere chi sta studiando il nuovo virus come specialisti, ricercatori o comunità scientifica.
Evidenza
Si nota un altro falso amico in queste frasi tradotte dall’inglese: secondo il governo non c’è evidenza di un super-diffusore; le autorità avevano dichiarato che non c’era evidenza di trasmissione interumana; le evidenze al momento non paiono giustificare pienamente l’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale.
In inglese però evidence vuol dire genericamente “indicazione, “segno” oppure anche “prove”, mentre nel lessico comune italiano evidenza è la qualità dell’essere evidente. Il calco è comunque ormai così diffuso, soprattutto in ambito scientifico, che va considerato un prestito camuffato.
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Vedi anche: Personificazione: Zika come Ebola? per altri esempi di interferenze dell’inglese in notizie che hanno come argomento la diffusione di virus.
Il nome scientifico Coronavirus è trasparente per noi italofoni: si può facilmente intuire che la struttura del virus ha una forma che ricorda in qualche modo una corona.
Il nome è stato coniato nel 1968 da un team di virologi che ne aveva scritto nella rivista Nature. Il dettaglio etimologico interessante è che in questo caso corona non fa riferimento al termine medico che identifica una struttura anatomica di forma circolare ma prende invece ispirazione dalla corona solare, lo strato più esterno dell’atmosfera solare che diventa visibile a occhio nudo solo durante le eclissi. Fonte: Merriam-Webster.
Sui social in italiano e spagnolo è sempre più usata la combinazione di emoji .
Nomi errati
Aggiungo anche una peculiarità ortografica: su Twitter una serie di hashtag con refuso – #coronarovirus, #coronaravirus, #coronarvirus, #coronovirus, #coronaovirus, #coronarivirus, #coronarivus, #coronaviruse e altre variazioni tra cui #coranovirus e #cornavirus – in momenti diversi hanno soppiantato il corretto #coronavirus come hashtag “di tendenza”, sia in italiano che in inglese e altre lingue. È un fenomeno peculiare ma ricorrente su Twitter, ora descritto in un nuovo post Il curioso caso degli hashtag con errore.
C’è anche chi ha italianizzato impropriamente il nome in *virus corona e, negli Stati Uniti, chi ha associato il virus all’omonima birra.
Aggiornamento aprile 2020 – Un lettore chiede se sarebbe preferibile “virus corona” a coronavirus, considerato un anglicismo. Ho risposto che Coronavirus è il nome proprio di una famiglia di virus respiratori che include alcuni virus che causano raffreddore, il virus responsabile della SARS e ora il famigerato SARS-CoV-2, che è quindi un Coronavirus.
Il nome Coronavirus può essere descritto come un composto neoclassico, un tipo di formazione comune nella terminologia scientifica che ricorre a elementi formativi del greco e del latino. Nel composto Coronavirus, corona va considerata una parola latina, non italiana, o comunque un latinismo diffuso nel lessico scientifico inglese e di altre lingue. La formazione del nome è coerente con altri nomi di altri tipi di virus, come ad es. Retrovirus, Adenovirus, Parvovirus.
I nomi scientifici, come i nomi propri, rimangono invariati o subiscono minimi adattamenti ortografici se accolti nel lessico comune nelle diverse lingue (sono internazionalismi), quindi in italiano sarebbe un’anomalia voler adattare il nome scientifico Coronavirus in "virus (a) corona". Un altro esempio di microorganismo molto noto forse risulta più immediato: in riferimento all’ulcera nessuno usa “batterio elicoidale del piloro” per Helicobacter pylori, nonostante il nome ne descriva la forma.
Nuovi post:
► Coronavirus: è infodemìa (la diffusione incontrollata di informazioni false e fuorvianti sulle malattie)
► COVID-19 non è il virus ma la malattia! (fraintendimenti dei media sul nome assegnato dall’OMS
► La “regola droplet”, invenzione dei media (un anglicismo frainteso che ha creato confusione)
► Da epidemia a pandemia: aspetti terminologici