Trump: impeachment non è condanna

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Settembre 2019: nelle notizie dagli Stati Uniti è ricorrente la parola impeachment. È quanto potrebbe subire il presidente Trump al termine di un’inchiesta formale annunciata dalla speaker della Camera Nancy Pelosi a causa di una vicenda che coinvolge anche il nuovo presidente dell’Ucraina.

Questo video, in inglese, illustra cosa comporta una procedura di impeachment:

Sono nozioni forse poco chiare all’autore dell’articolo pubblicato da un quotidiano italiano che dà informazioni fuorvianti:

Il presidente è quasi sicuro di una assoluzione: per essere impeached, infatti, cioè condannato, e quindi rimosso dall’incarico, due terzi dei senatori, compresi molti repubblicani, dovrebbero votare contro Trump.

L’impeachment è un particolare tipo di accusa che dà l’avvio a un processo, non è né una condanna né la rimozione dall’incarico.

Quanto annunciato ieri da Pelosi è solo il primo passaggio di una procedura complessa: un’inchiesta formale che, una volta conclusa, potrebbe portare a una messa in stato d’accusa (impeachment) del presidente. Comporterebbe un voto alla Camera per stilare gli articoli di impeachment, quindi un processo al Senato seguito da un voto che richiede la maggioranza dei 2/3 dei senatori per poter dichiarare colpevole il presidente e rimuoverlo dall’incarico.

Ho già descritto l’uso improprio del termine impeachment nel contesto istituzionale italiano in Impicci e impacci dell’impeachment, con dettagli sulle altre accezioni della parola inglese e sulla sua etimologia, che rivela parentele inaspettate con parole italiane, riconducibili a un’origine comune di piedi legati!


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Grazie a @patriziocairoli per lo spunto.