Il sistema operativo Android aveva una peculiarità nota: ogni nuova versione prendeva il nome di un dolciume, ciascuno con un’iniziale diversa e in ordine alfabetico (le più recenti erano state chiamate Lollipop, Marshmallow, Nougat, Oreo e Pie).
Non è più così: arrivati alla lettera Q il team di Android ha deciso di abbandonare i dolci e adottare una convenzione più tradizionale: la nuova versione si chiama Android 10.
Riferimenti culturali
Le motivazioni sono spiegate in A pop of color and more: updates to Android’s brand, sintetizzabili in una maggiore attenzione alla globalizzazione: il team di sviluppo si è reso conto che non tutti i dolciumi erano riconoscibili al di fuori deli Stati Uniti e per distinguerli erano necessarie specifiche conoscenze enciclopediche.
Il cambiamento non mi stupisce: sono osservazioni che avevo già fatto in un post del 2013, Android KitKat e altre leccornie digitali, perplessa che venissero scelti nomi così poco efficaci a livello globale.
Considerazioni grafiche e fonetiche
Il team di Android ha anche chiarito di avere preferito i numeri alle lettere perché può risultare difficile distinguere alcune lettere per chi non usa abitualmente l’alfabeto latino.
In un altro vecchio post, Samsung Galaxy S, R, W, M o Y? (2011), trovate alcuni esempi di potenziale confondibilità delle lettere dovuta a somiglianze grafiche o di pronuncia. L’infografica in I fonemi dell’italiano sono comuni? mostra invece quali sono i fonemi più comuni nelle lingue del mondo e quindi più adatti a essere usati in nomi di prodotti da usare sul mercato globale.
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Post in tema Android:
► Android KitKat e altre leccornie digitali (2013)
► Parole imbarazzanti per Android (2013)
► Android Oreo e il politicamente corretto (2017)
► Di Android Pie, torte, porzioni e traduzioni (2018)
Grazie a Luca Sommacal per lo spunto
Monmartre Angeloise:
Buon giorno,
personalmente lo ritengo un impoverimento. Poiché c’è qualcuno che non ha certe conoscenze (anch’io non ho mai mangiato i Nougat), abbassiamo il livello all’ignoranza.
Il numero 9 non rappresenta niente di particolare se non che è successivo al numero 8… per chi conosce i numeri arabi, visto che in altri stati i numeri non si scrivono cosí (e siamo allo stesso problema delle lettere). E mi auguro che se qualcuno chiedesse l’Android Rollipot, il venditore sia cosi intelligente da vendergli il Lollipop.
Come già dissi in altri commenti: la semplificazione [troppo] spesso è impoverimento e non agevolazione.
Asandus:
Mi sa che a forza di dolciumi agli sviluppatori di Android è venuto il diabete! 😀
In ogni caso, già hanno dovuto ricorrere a marchi commerciali perché il dolce con quella determinata iniziale è sconosciuto in tutto il mondo (Kitkat in origine si sarebbe dovuto chiamare “Key lime pie”, ma che roba è? Non solo questa torta con quel nome assurdo è sconosciuta al mondo, ma perfino negli USA ben pochi sanno cos’è. Con Oreo non si sono posti nemmeno il problema: hanno direttamente scelto un marchio commerciale.) L’Android 9 si è chiamato semplicemente “Pie”, cioè un genericissimo “torta”… finita la fantasia? Secondo me fanno bene a lasciar perdere.
Licia:
@Monmartre, sono anch’io dell’idea che si possono trovare spunti ovunque per imparare qualcosa, basta un pizzico di curiosità, però in questo caso la semplificazione dei nomi ha solo vantaggi rispetto alle incongruenze dei nomi usati finora. E molti dei nomi di dolci, tra tutte le scelte possibili, erano probabilmente degli “in-joke”, trasparenti solo per il team di sviluppo, come di solito succede per i nomi in codice di sistemi operativi o di software di rilievo.
@Asandus infatti, arrivati alla Q hanno avuto la scusa buona per cambiare! Vedi anche Android KitKat e altre leccornie digitali.