Altri post dall’archivio del blog, oggi in tema frutta.
Per iniziare, alcune metafore “fruttose” in più lingue per indicare elementi diversi che non possono essere paragonati: Binomi con mele, arance, pere, cavoli, carote…
Nei nomi di software e hardware in inglese sono ricorrenti i riferimenti alla frutta: qualche dettaglio in Tecnologia, frutta e marchi registrati. Ne ironizza uno sketch comico inglese: Apple, Blackberry & Orange.
In Mascotte Expo 2015 e nomi internazionali alcune considerazioni sull’antropomorfizzazione di frutta e verdura a scopo ludico o pubblicitario per un mercato globale.
Prendo spunto dal gioco di parole di una pubblicità dei supermercati Esselunga per qualche riferimento alle pesche.
Ho descritto alcuni modi di dire romagnoli in Mai stati nelle pesche? Meglio di no! e l’etimologia di un particolare tipo di pesca soggetta ad errori di ortografia in Rianalisi: da percoca a *percocca.
Il significato metaforico allusivo dell’emoji della pesca, che dall’inglese americano si è diffuso in altre lingue, è descritto in Emoji: la melanzana e altre verdure. Un esempio d’uso dell’aggettivo figurato peachy si può vedere in Fibsy wibsy, è reduplicazione.
In spagnolo la pesca ha un nome che è un potenziale falso amico, melocotón. Si chiama così perché il melo cotogno (in latino malum cotonĭum) è la pianta usata per gli innesti del Prunus persica, il pesco. La mela cotogna invece si chiama membrillo: dettagli nei commenti a Mela cotone.
Dal nome portoghese della mela cotogna, marmelo, ci arriva la parola marmellata che commercialmente – per “colpa” degli inglesi – non è più qualsiasi conserva di frutta ma solo quella ottenuta dagli agrumi: dettagli in I diversi sapori della marmellata.
Tutti sanno qual è il frutto che, mangiato quotidianamente, toglie il medico di torno. Meno nota invece l’origine del proverbio, descritta in Una mela al giorno…
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🍂 Nespole!
🍊 Mandalate, ibrido in ogni senso
🍋 Storie di bucce: da scorza a zest
🍒 Brexit: né uvetta né ciliegie né torta per gli inglesi